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Le 66 poesie pubblicate il giorno 25/10/2016
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| Le chiamano morte
queste sfacciate foglie d’autunno
vestite di rosso e di giallo
a sfidare i migliori dipinti
di Banti, Cecioni, Sernesi.
Distese, sospese, cadenti,
accese di fuochi e di ceneri
ardenti
si donano all’ultimo amplesso
come
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Non ha un altro colore
questa confusa terra
e nell'ombra scura
c'è solo la pioggia
in un respiro di nebbia
Quando il giorno breve
porta il nome dell'inverno
se l’attese non ha fine
né la meta di un orizzonte
in un viaggio
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Ci sono secondi che dividono
durano uno sguardo
sono gli amori di queste poesie
fogli di carta lasciate al vento
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Con me tramonta
l'ultimo sole
di una gaia estate
e mentre tu sola
mi prendi per mano
il mio cuore
è già in primavera.
Il freddo inverno
nulla ci toglie,
nascosto lui passa.
Una ruga solca
l'amore temprato
da stagioni
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Solo il silenzio
ci può salvare
nuvole morte
passate oltre
nel cielo nero
di novembre
Solo la pioggia
ci può sentire
e la terra accoglie
sempre le gocce
disperse dalla sera
verso le ombre
La stagione
del buio rimane
per
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Sento rimbombare i passi
dei carcerieri
sento chiudere
la porta blindata
mentre respiro lentamente
cercando un punto di equilibrio
dentro questa dimensione alternativa
ho le chiavi
ma non trovo la serratura
per uscire da questa falsa
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Il colore del perdono
è bianco accecante
sfumato in colore di sogno
E' pulviscolo di talco
che avvolge di mistero
lunghi crinali,
le valli, le genti.
E' profumo di pane
è pampini di vite al sole
è acqua che scorre
in
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la pioggia d’ autunno scende di sera
silenziosa furtiva scivola via
La guardo dal vetro con anima in pena
le case di grigio colore abbazia
La pioggia d’ autunno non mette tristezza
ti avvolge ti copre ti infonde calore
La pioggia d’autunno ti fa
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Nel cielo del mio tempo
inciso da mille bianche scie
non trovo più il sole.
Nell’aria di città,
a stento respiro
inalando veleno e tormento.
Irritante
l’odore che giunge dal porto
ripugnante
la brezza marina,
abbondanti i
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Un' elegante copertina di finta pelle,
la vistosa fibbia di metallo color oro,
pagine ingiallite dal tempo, profumo
di stantio e l’inchiostro blu sbiadito.
-ritrovai il mio compagno in una cassa-
-Il mio libro-, erano per me quelle
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Come ad Est
il sole
spalanca le sue
restanti ciglia, cosi'
vuole innalzarsi
l'animo mio.
S'apre
alle meraviglie
che vede.
Anima, sii
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Svegliatevi ragazzi! Ma dormite?
Lasciatelo un po' stà quer cellulare
e guardate Livorno! C'è da fare
un branco e voi pensate alle partite?
Invece di stà fissi lì, a ciattare,
pigliate a stiaffi ir mondo. Che ne
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Campo fiorito
Semina di
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Sono.
Sono profumata come l’elicriso,
intensa di lavanda,
ostinato come il lentischio.
Sono gallurese,
sono barbaricino,
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| Ricordo
quando sono stato di nessuno,
vinto, dalla mia malinconia
e ho rincorso il vento
per diventare foglia tra le foglie;
in quella voce del fiume che mi cantava i mattini
c’eri tu
in ogni goccia di pioggia
che si appendeva ai filari
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| Una casa da tempo abbandonata
corroso il cancello arrugginito
sterpaglie e erbacce lì solitario
uno smunto esil melograno
a terra giacciono o già marci
o semispaccati lì quei frutti
suoi dalla bianca- rossa grana
perse negli
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| Sopra l’abisso
germoglia la vita
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| Nel mio cuore logoro
dalla senilità
quando avrò più rughe
nello spirito che nella faccia
ci
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Mi ritroverò cieco
sul finir di questa strada
sordo
all’adagio di dolci attese
murate vive
dentro alla memoria
annoto silenzi
qui su queste righe
annoto il sogno
di un ultimo rumore
tutto ciò che avrei voluto essere
e non sono
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Turan |
25/10/2016 18:21| 152 |
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Tutto è chiaro
nella parola
insignificante
penetrante.
Campo magnetico
riferimenti
ad un eterno passato
che stenta
ad essere dimenticato.
Speme di
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| É facile sostare
sulle pareti fluviali
del mio cuore.
Ha correnti fra i capelli
e caverne alla deriva
la speranza senza
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| Son stati tutti retrocessi
Vittime di atroci, oscuri processi
Elaborati da troppi fessi al governo d’uno stato
Non più curante del misero e sfruttato pensionato
Dopo anni e anni di servizio attestato
Un calcio nel di dietro, sedere precisamente
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| Volano alte le parole.
A volte
si fermano sui tetti bassi delle case
ostinate
ricamano sui coppi possibili
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Sto
come un volatile in posa
appollaiato sul ramo
Sto
pensando agili voli
tra nuvole rosa e d’ovatta
Sto
immaginandomi rettile
guardando un sasso sul fondo
e scivolando in un sogno...
già muto in petalo o pianto
Sto
Sul
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| Due mani
contro le tue natiche possenti
stese al vento della passione
che annaspano nel mare crespo del piacere
ritmando sul mio corpo
orgiastiche visioni scarlatte.
S’incunea il mio essere
tra labbra erotiche,
esotiche e profumate
cercando
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| Ou sento ancön inte onde
in sce l'aenn- a
quande ö tio de- a barca
ö te ciappava a schenn- a
ö crïo ö l'ea pe daghe
un corpo e doppo 'n'atro
e avanti e inderre co- e brasse
ö se mesciava ö
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| Povertà dell'anima mia
quando intende rubare al cielo.
Perde luce, cade nell'ombra...
tutto è perduto del nulla conquistato.
Vede cadere anche l'ultima speranza,
quell'affido... quella preghiera...
quando poteva gridare la
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Meschina è la notte quando ruba i sogni
e sulla mia pelle nuda lascia i segni
delle ferite inferte da falci di luna
lame d'argento puro senza pietà alcuna
calate come asce sul mio bianco petto
e fiori rossi di sangue sbocciano sul
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Sabyr |
25/10/2016 16:37 | 1827 |
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Come di notte quando piange il cane
sembra che un bimbo si disperi solo,
tale il mio cor guaiva. Furono strane
le tue
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Ai piè di monte, a lato di basalto,
lesta e fresca limpid’acqua fluisce,
ed a splendor di loco dato risalto
per poco sotto terra poi perisce.
Essa, però, più avanti risortisce,
e gorgoglio di sé dona presenza,
mentre
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66 poesie pubblicate nel giorno 25/10/2016. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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