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Le 60 poesie pubblicate il giorno 08/06/2016
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spoglio petali
papaveri rossi
sulla soglia del desiderio
conosco quel brivido ladro
che si intrufola
dentro la mente
ti accoglie all’improvviso
sbattendoti al muro
le gambe aperte
ad incontrare l’inferno
pensieri estranei dal corpo
impulso
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Eternità... che domanda?
Nulla può vincer l'impercettibile...
e noi continuiamo a corregger il tiro
ma l'enigma rimane.
Abbiamo colpito la cresta
ma persa la bussola
che dava un nord mai magnetico.
Ci siamo cercati in te
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La serpe male non fa
anzi mangiando topi
è di grande utilità,
l'umano ben si sa
teme tutto ciò che striscia
perché è nel suo dna
e non s'accorge poverino
che d'altra parte giunge il male
ed attento star
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| Non so nulla di te, paese mio
e, pensando e rimuginando
nei pensieri, mi tormento.
Ignoto è a me
il tuo sembiante, la tua voce:
E’ ardente il tuo sole?
il mare, i monti,
i colori, gli aromi
e le lumie, come sono?
Troppo presto ti lasciai
per
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Il mare si schiude piano
fra le nuvole e un riflesso
per dipingere una storia
lungo le forme della terra
Nessuno trema invano
sul bagliore dei mattini
dove l'erba attende il vento
come la carezza della luce
Per sfumare una poesia
dei
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restò a fissare il buio
le gelide acque d'inverno
nel cuore non c'era lamento
ma il lento passare del tempo
lasciava cadere le gocce
cristalli di bianco tormento
e venne la luce del giorno
le acque divennero sabbia
il sole fu quello
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Da qualche parte
credo che ci siano ancora
il tuo profumo
e le lettere che amavi scrivere
La luce dei giorni
è diversa
ma il mare è lo stesso
ed oltre la finestra l’orizzonte
Ha lo stesso colore
di quando te ne sei andata
per
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Aspetto che l’arte s’affacci a guardarmi,
mi troverebbe adulto a scrivere di lei.
Desidero la passione mi schiacci,
la
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e poi la strada
dietro l'angolo dei vecchi
seduti su una nuvola di sole
scendeva
dalla punta dei tuoi tacchi
tenendo in
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Sangue,
oscuro nemico del sole,
serpente
annoiato
sulla pietra rovente
del deserto.
Demone
trova riposo,
addolorato il poeta
nella notte infuocata.
Risveglio:
in una caverna del Messico.
Alba placata,
assente voglia
di bere dalle
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| Lampi d'amore
in lontananza
silenziosi
col dolore si confondono
e risalgono consigli
che orizzonti di paure
anime frantumano mentre
malinconiche farse dimenticate
riposano...
quanti ancora
disciolti i tempi
a piedi scalzi vagano
e tese
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Andiamo dove il vento sa di fragole,
facciamoci portare per le spiagge d’inverno,
nel sole che scalda tenue quelle pietre
dai ricordi di parole che nutrivano.
-Ah quei bei giorni tra l'oro del grano-
quando la pioggia sapeva di riti pasquali,
le
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Squilli di possenti trombe annunciano l’arrivo.
Portano pioggia e vento,
buio e freddo, dove è sole,
carestia e morte,
conquista e guerra, dove è vita.
Verranno da una stella, giungeranno dai quattro lati.
Cavalcano danzando e segnano la
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Lì, nel cuore di ognuno
c’è un posto incantato
ove fate e folletti giocano a nascondino
ci fanno i dispetti.
Trasmutano i nostri pensieri.
Rendono leggiadre le nostre giornate
cangianti,
arcobaleni di sentimenti.
Spiriti sovrannaturali
le fate
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Un posto custodito nell'animo,
pace infinita,
giorni luminosi
come arance dorate
profumano di vita,
piccoli soli nelle mie mani
da cui traggo nettare
salutare,
rari momenti
d'ideale armonia,
gli squarci bui
naufragano in questo
mare
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Corre sul muro il giaguaro
per la gioia degli scolari
orgogliosi del loro dipinto.
Corre con balzi fantastici
come in un sogno il felino
e gli vanno dietro i ragazzi.
Finita la scuola del resto
là resterà ad aspettarli
nel murale
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Se mi fermo
ascolto
vedo
comprendo
la mia preziosa immensità
non contenuta (in)
ma contenente
questa limitata materia.
Sono il vuoto mai vuoto
il mistero inspiegabile
il tutto ineffabile
sono la non parola
non mi racconto
non mi
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Cadono
gocce di pioggia
brillano col sole,
diamanti tra i fiori
dove le farfalle
si posano
portate dalla brezza;
Sulle labbra i
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che cosa è mai?
codesta
furiosa passione
senza fine,
che cade
silenziosa,
nel profondo
dell'anima
come
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| Avevo acceso un lume alla finestra
perché arrivando trovassi la tua via
altrove e in compagnia di tanti volti
hai messo insieme i pezzi del mosaico
Ora è compiuto il lungo giorno
ed è spirato il tempo del travaglio
il quadro
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| Noi che pensavamo che il mondo
il mondo fosse del tutto sbagliato
che un uccello variopinto
avesse bucato il cielo.
Noi che sapevamo tutto
e non avevamo dubbi su niente
convinti che i vecchi
fossero solo colpevoli e mai innocenti.
E quel mondo
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Un mondo di nuvole e selve
nel verso di orizzonti mare
si rivela tra le ginestre in fiore,
su screzi di raggi obliqui
e stasi di pace.
Rossi gerani in conche d' argilla,
muri di calce sotto un cielo inteso
che sfugge fra le mani
e scivola
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Ad ogni singolar cosa,
ogni volto respira in posa.
Il mio esprime in prosa,
ogni battito che il cuor osa.
Ivi l'anima ché di vita erosa,
oggidì cantora opera ariosa.
Malinconica freme lacrimosa,
l'assaggiar le labbra
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Il mio cuore è reso inerte
dal mio stato smemorato
che nefasto se lo inverte
sul marcendo continuato
reso
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Non ci sono gabbie senza sbarre
non ci sono insieme i diversi colori della pelle
non ci sono quei pensieri di una sola
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Il mare riflette la calma
del firmamento
non fosse per il cielo,
che ogni giorno lo sorprende,
nel riverbero di sogni disperati
migrando corpi di bambini sconsolati
sull’altalena delle onde
nel languore
implacabile d'azzurro.
Il mare
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Hai attraversato la terra
divisa tra rondini e stelle e poi crateri
colpevole solo di vita.
Ti si addice il mare dove finiscono i moli
pesanti, imperturbabili si ritraggono alla corrente
- se solo osassi lasciarti andare.
Che vuoi che sia ripeti:
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Manca aria ai miei giorni,
pulviscoli di cielo
s’insinuano senza sostare
tra gli interstizi della ragione
e parlano sottovoce
di sogni trascinati in secca
e maree mai attraversate
sono ore d’interminabili apnee
e sabbia a soffocare
il breve
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In una sambuca,
dell’anice la freschezza
crea la mediterraneità
l’italianità condivisa!
Mani sporche di
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Mi sono lasciato cadere
tutte le mie foglie,
sapevo che la primavera
mi aspettava sulla piazza,
invece era già passata,
sui miei rami
i boccioli non tornano più.
Accarezzo la mia terra
e non so il perché,
per lei io
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60 poesie pubblicate nel giorno 08/06/2016. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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