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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 20 poesie pubblicate il giorno 29/08/2019
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Finalmente
so sciute ‘e cape
e s’è mise ‘o core a’ poste.
Me songhe ‘nammurate
senza chiù ritegne,
senza scuorne o’
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Spengo tutto
anche la voce
semmai dovessi
avvertirne l’eco
dai miei tornanti
spazzati dal vento.
Spengo i passi
tanto nessun luogo
mi attende,
spengo i sogni
divorati da un’anima muta.
Spengo ogni pulsione
mendace e invana.
Mi spingo
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Avevo in mente
un’estate al mare
e un viaggio di sogno
oltre frontiera
ma un vento mi ha portato
a ritornare
su vecchi passi
in quella infuocata sera.
E tutto ciò è stato
un miracol vivente
tornare indietro
per spegner quel gran fuoco
che
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Sorrideva sempre Lei
Angelo che adesso vorrei
al mondo ma senza povertà
e non ove vissuta nell’iniquità.
Le avevano promesso dal cielo
una vita sotto un cielo sereno
disatteso non per Dio
ma da (dis-) umani nell’oblio.
Simbolo d’una guerra
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| Era pallida di malinconia
quando le ritornò la vista,
aveva un pugno di parole nella mano destra,
nomi e civici in cui si era smarrita
sempre piena, sempre nuova.
Quella sera, nel suo vestito di fragola,
abbracciava l’assenza,
e dal crepuscolo,
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Scrivo nei giorni vuoti di emozioni
nella coscienza della mia vita
scorro la penna in qua in là,
senza una meta
scrivo celere rigurgito quello che non va
quello che ingoio con fatica.
Fra le ciglia socchiuse evanescente una lacrima
tra le dita
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Io e la notte.
Nella mente mi tempestano
infinite le stelle,
non riesco a sognare,
chissà, forse, ad amare, sì,
Ma, sono solo sul prato,
inganno me stesso
e ti cerco là
appena oltre
il cancello chiuso,
e vedo le tue forme
che camminano,
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Automi
di carne
sguinzagliati tra la gente
che
dell’umanità
null’altro conservano
se non biologiche assonanze
lontane
reminiscenze.
Burattini
indemoniati
sghignazzanti alla luna
che
avvinghiati
ai più alti scranni del potere
della
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Stringimi fra le foglie
che quest’autunno deve ancora
morire in un fiato di vento
e rendimi polvere fra le dita
Fingiti ombra nel buio
perché io non ti veda
strisciare leggera e colpire
la pelle che sussulta in amore
Distratto dai colpi di
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Visitando un paese
non scrutare con gli occhi distaccati
esigendo risposte da una logica
di numeri o di comodo.
(si alberga nell’illogico
e il calcolo non regge).
Visitando un paese
non correre, rallenta... se puoi fermati;
le gomene
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Quel buon vecchio filosofo ateniese
faceva certo bene ad affermare
che gente non può avere le pretese
di vasto, intero scibile afferrare.
Diceva, anzi, che più l’uomo sa
e più s’accorge di sapere poco,
perché allora certezza se ne va
ed il
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Tra onde e mar
d’un tortuoso lenzuolo
l’ardor del cuor non nego.
Sfumatur di voci
e il calor della pelle
uniscono le anime
tra l’un l’altro tuo seno
e movenze mie
di rude memoria,
e speciali lettere
nel corpo di piombo
si
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| Passerai
sui passi che ho passato. Troverai le strade, i fiumi;
il suo rovinare tra i sassi. I volti
negli scambi di stagioni.
- Incontrerai poesia, la mia
e non ti fermerai davanti allo stupore
quando appeso il sole al cielo, le nuvole non
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"È la tua voce che mi tranquillizza"
quando la sera chiama
al declinar del giorno;
mi sussurra l’incanto
tra le ombre della notte,
risuona sulla riva
al fluire dell’onda,
rimbalza ad ogni battito del cuore,
come carezza culla ogni
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E arriva il dì della partenza,
dei saluti!
Arriva,
ti prende lo stomaco,
in questi giorni
hai rivisto le vie,
le pietre levigate,
lucide di riflessi solari.
Contornate di ciuffi d’erba
a ricordare il tempo tiranno.
Oggi non ci sono
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Rondinelle sotto la terrazza di casa mia
farfalle dai chiari colori
e, api che si posano sui fiori.
Erba, pietraia,
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Si, le onde
e scambiarle per carezze
una dolcezza d’acqua
più silenziosa di uno sguardo
e restare qui, nell’attesa riva
a scrutare l’orizzonte, il cuore
ogni tanto un po’ di vento
a scuotere la sabbia
ogni tanto un po’ di sole
e poi le onde, e
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| Non chiedetemi di lei, non chiedetemi
del vento che mi lascia nel tormento
e affondo tra le onde, la corrente porta via
ogni corpo posto a riva.
La vita mi offrì frutti e piatti di ogni sorta
degustai pietanze sane, giorno e notte
io mangiai,
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| Un’anima gemella sta aspettando
il mio sincero, sacrosanto amore,
anch’io da vario tempo sto provando
un’ansia lacerante
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| Tu amore, sei un cielo agreste
ricamato di astri,
ronzio zelante dell’attesa
a cui tutti siamo prostri.
Tu amore, sei vangelo della sera
preghiera dei tempi nostri,
buio assente nel cuor che ti anela.
Per te gli occhi fremono salmastri
e ogni ora
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