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Le 59 poesie pubblicate il giorno 28/02/2014
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Passero implume,
le sue labbra,
sono il nido,
sentirai il tepore,
il suo respiro...
I sospiri come pigolio;
Le sue mani sul tuo viso
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Danno voce alla tua pelle
i tuoi gemiti
parlano
mentre lenta ti abbandoni
concedendo l’anima al tuo sentire
mentre cerchi d’affanno la mia bocca
tatuandoti di piacere
con gli aghi incandescenti
che le mie dita posano
nell’incavo del tuo
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Turan |
28/02/2014 15:07| 4632 |
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| Nel pieno della notte
gambe nervose, stanche,
si agitano tra le lenzuola.
Sbadiglio ma non dormo,
le blocco poi giro e
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| Trascorre così
una parte di storia non scritta...
mite stagione senza radice
nei vestiti che non indosso più,
in quei profumi dentro cassetti chiusi,
nei giorni prestati dal sole
per dipingere un altro sorriso.
Si ferma
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Febbraio corto, fiacco e riottoso
spende i suoi ultimi spiccioli di inverno:
si azzuffa il sole tiepido con minacciose nuvole,
sbuffa tormente gelide, vomita pioggia e grandine
e tarde nevicate imbiancano il tappeto erboso.
Ma ho già
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Sapore d’alternanza,
luce di riflesso
incubi riposti,
poche ore d’oblio.
Rinascita e speranza,
flebile
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Se solo ti fossi voltata
a guardare i miei passi andar via
nei miei sogni svenduti,
avresti guardato i miei occhi
grondanti di grida silenti.
Racconto di giorni effimeri
in attimi di sgomento,
distanti da un pensiero impietoso,
nelle pagine
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Nasce nell'oro
non gli si nega nulla
sfrutta l'onesto lavoro
per restare a galla
In genere è un codardo
anche
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Quale frastuono
sembra divampare
quando mi scosti i pensieri
e -silenzioso-
accadi tra le foglie bagnate e il glicine
dei miei capelli neri
Quando ti spegni
tra i colori
delle mie timide e limpide terre
e insonne,
quasi tu fossi
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Senza vapore non esisterebbe il cielo
forse è questo che il passerotto pensa
sull’antenna del tetto
magari percepisce l’albero spoglio
dopotutto svetta, come i rami sbattuti dal vento
oltre i riverberi rossastri di una luce, in tardo
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traballa a monte il ponte
sotto colpi di vento
nel silenzio scricchiola ogni passo incerto
Smettila!
non sono mie le tue paure!
- eppure;
stringo i denti fino a farmi male-
vomiti parole che mi svuotano,
per te è ridicola
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Vade retro male di vivere
nuova luce
di orizzonti leggo nello sguardo
dell’anziano sottobraccio nella
macchia di sole a
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Muoio
dentro il mondo
pessimo
con ciò che mai
deve esserci
abbruttito
chiuso
dentro malvagie verità
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Come l'uscio non mente l'assaggio alla chiave
dietro di me sulla fuga di un intento
chino lo spiraglio anche se stanco e impolverato
sosta di una fronte titubante
che ha bisogno di sollevare il volto
di non avvizzire passi impetuosi
dove
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| Lor competenza è zero,
cui sopperisce tanta cortesia.
Qualcun li ha favoriti ...
Son messi lì a far nulla, e son gentili.
Persin molestia quella prestazione:
“Di che ha bisogno, dica!...”
E a volte ti conducono in
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| Era l'approssimarsi del vento
Sui tuoi occhi di clessidra
A rapirmi il tempo.
Era ancora la tua ora
A colorar la brezza
Che il viso mio sfiora.
Ed io, ero la spia segreta
Che origliava ogni sospiro
Delle parole sussurrate dal vento.
Ed io, un
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| Una nota sola
un suono dilagante
famelice bocche in attesa
balzo dal sonno impermanente
la pazienza del vento, vola la farfalla
tracce di vita non superano l'attimo, è il passo
il mantello sorveglia ogni entrata nell'aria trasparente
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| Sopraggiunge alla chetichella
senza tanti complimenti
quel sentire bisognoso di relazioni
compagnia spesso latente
basta un niente
per far tornare il sorriso
scorrono metri cubi di ricordi
affollando la mente
a tal punto
che una cernita è di
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| zampilli azzurri
nei giardini della luce
frescura che allegerisce i pensieri
dolcezza pura che allieta l’anima
lampi e fulmini
dietro il sipario
vulcano che non dorme
fiamme che danzano nella notte
acqua e fuoco uniti a formare il mio
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No, non voglio più il tuo sguardo
mai più il tuo respiro. Tu, che parevi “ciatu ri lu mè ciatu”
no, non voglio più le tue mani... le tue mani,
quelle mani luride... quelle mani che hanno squassato la mia anima.
Ah,
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Cade il messaggio di natura
nel vortice che imprigiona,
ora sbatti a terra la tua gloria
sorella grandine aggressiva,
sprigionata dal pregno velo
a invader ogni metro di suolo.
Trasportata da carovane erranti
in questo cielo cupo e nero,
dove il
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Io penso a te lontana, e tu non sai
che io ti amo e non avrò il coraggio
di dirti questa mia passione mai
mentre sogno trovarti al tuo villaggio.
E del mio amore nulla tu saprai
e non vedrai negli occhi miei di paggio
l'amore ardente che
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Germoglio di amore
sei l'incondizionato
pensiero di affinità,
involontario afflato
che già mi dice di te.
Risacca di passione
sei il preannuncio
del non avvicinarsi,
indeciso passaggio
del non riconoscersi.
Carne su
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Salvifico è l'attimo.
Se il labbro sfioro,
rapisco la pupilla
e
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Lontano un fiume calmo,
attento sparo di silenzio,
luce soffusa e
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Vestiti a festa le menzogne banchettano
al desco della verità.
Si cibano di sogni e desideri
fagocitano i pensieri
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| Ti vedo avvolta
tra i colori dell'arcobaleno,
stringo forte un tuo sorriso sincero.
Mi aggrappo ad un filo di speranza
quando il tuo sguardo abbraccia
risvolti di pagine d'amicizia
mentre ti cerco
tra cieli senza nuvole.
Colori sgargianti
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| In genere si professano
idealisti, comunisti, socialisti
e in effetti fedeli al credo
ripartiscono
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Terra degli avi miei a me negata!
Da te i passi miei lungi guidava
e in altri lidi l’orme mie fissava
il fato che ogni vita tien legata.
Da te, l’antica gente mia traeva
l’umano nutrimento stornellando
e sotto il cielo tuo riposando
dei
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59 poesie pubblicate nel giorno 28/02/2014. In questa pagina dal n° 31 al n° 59.
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