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Le 72 poesie pubblicate il giorno 25/11/2014
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Dov'è finita la poesia,
la voglia
di leggere nell'aria
le stelle
Tace ormai
tutto il mondo
sulle
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Il campanil si geme, e all’aër vola
l’urlo della campana, e i suoi rintocchi
annunziano spettral che vien la scola,
e trista or l’alba sorge e cupa d’occhi;
e così in sul grigior la brina cola
del ciel che scialbo albeggia, e scende a
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| Tenera farfalla,
che cerchi il sole
tra le fitte ombre
di alberi vetusti
lungo il fiume
che porta alla ragione,
metti una trappola
nel tuo petto
quando l'istinto
del più forte
allungherà la mano.
Fioriranno i prati assolati
ma
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| Artemio va senza sentieri
tracciati bene dalle mani e dai pensieri,
va senza valigie
vuote in fondo di ricordi e di
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| Quando alla sera
il sonno mi cerca
io cerco te
nei prati fioriti
dei miei ricordi
e le mani
non mi servono
perché i tuoi occhi
già tutto mi danno
e salgo pian piano
i gradini dell'impossibile
che solo tu
sai preparare
e
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| Per un cambio di marcia
cancello ogni traccia.
Pronto ad una nuova alba dopo l 'ennesimo tramonto.
Sommando le percentuali,
delle mie colpe ne perdo il conto.
Se basterebbe dedicarsi ad altro,
Se fosse tutto prevedibile,
se fossi meno
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| Vibra nella freccia che abbaglia la sera
nel dislivello del suo itinerario,
un sussurro perfora il rifugio d'anima in tempesta.
Orientando i suoi nodi di lettere
nella luce che cerchia la notte,
nel tempo,
folgora i tratti di una
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Vado contro il mondo
stretta nelle scarpe rosse
come un sasso piovuto
dalla vergogna del creato
e non ho più contato i passi
nel rifugio immacolato della mente
stretta nel candore dei seni
l’ombra pelvica ad inondare i sensi
ad oscurare
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Dileguandosi appaiono
scompaiono
s'assentano per un attimo
ritornano
Soffermandosi un momento
balenando
di barlumi e brevi istanti
sfolgoranti
L'ambiente ora riluce
di attimi di luce
in brevi spazi.
Illuminanti guizzano
lampi
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Giunte mani orano,
pieghe di sogni tra le affusolate dita,
la tristezza lacera il tempo, il mendicare
con litanie nel cielo a veleggiare.
Arrossati occhi,
da socchiuse palpebre lacrime a scendere
su labbra spente, dischiuse alla parola
negli
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[ Una saliva rossa sgorgava dal suo petto
non voleva disturbare ]
Questo è il mio corpo
fattene una ragione, è MIO
non l’esibizione, strumento del piacere
Questo è il mio corpo
armonioso ammasso in grazia
dove tu, congiura imbarazzante: abiuri
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| Il non nato
nel nulla accelera
e desolate visioni
amplifica...
ma il regalo che ricevo
è luce per la mente
e cibo per un cuore
temuto immobile...
Il giorno abbandona
cecità profonde
e alle note altrui
non lascio indietro
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| Seduto in disparte,
mi assento
estraniato dal tempo che passa
scavalco orizzonti impossibili
oltre il varco abissale
che sconfina dalla realtà limitata
in cui circoscrivo lambiccati passi,
cado e mi rialzo da solo,
disegnando colorate
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| C'è felicità nei tuoi occhi
vaghi e neri come la notte
ma sempre lontani
come intoccabili fiori.
Ho nascosto un dono
- da tempo lo serbavo -
in un luogo segreto.
Si schiuderà al tocco
dell'Orsa Maggiore
quando
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| Intanto che la spuma va e viene
su lo scoglio rugoso in Calafuria
e il mare ha quasi un moto di lussuria
come se ai sassi gli volesse bene,
l'ultimo sole arrossa l'orizzonte
e la spiaggia distesa sotto il ponte.
Troppi tramonti e dolci baci
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| Ad un tratto scese la nebbia
la valle immersa nell’oblio
passeggiandovi s’intravedeva
solo un barlume in lontananza,
erano i colori del cielo
sgualciti sopra una cappa oppressa...
Tutto tace e silente
nel bosco
anche il cervo si è
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Ascolta la voce del vento
che ti parla di me,
ascolta il suo volo che delle
mie paure si prende cura.
Ascolta i suoi lamenti che
di vecchie foglie suole coprirsi
mentre i miei, di lamenti, li cosparge
di profumi rubati a mondi
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| Ascolterò nell’aria
ogni tuo lamento
mi giungerà
come uno stiletto incandescente
come un dolore
che mi ferirà la mente
sarà come di laudano il mio fiato
curerò con esso le tue lacrime
adagiandoti sul mio
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Turan |
25/11/2014 12:42| 1802 |
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| I canti dei merli vociano nel mattino di Novembre.
Questo cielo è un piovere lento. Picchia sul vetro d'autunno.
La nostalgia del lume è un'ombra che manca alla parete.
Di fronte
mi guardano i giorni di sempre.
Loro sanno del
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Chi mai potrà dire la sofferenza
di un nudo cuore di carne
chiuso tra le sbarre,
di un corpo tormentato
da un amore malato.
Chi mai potrà ridare
all'anima ferita
quella luce perduta
in un pozzo profondo
negli abissi del
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Intorno ai se s’inerpica il cammino
Dei miei pensieri rovi selvatici
Interrompono la strada
Frenano i passi
Mille domande si spengono da sole
Fuochi spontanei che estinguono
Su un suolo desolato
Odi d’un tratto un canto
Che riecheggia nell’aria
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E seguirò i miei passi
senza averti accanto
dall’uomo che volevo
ho ricevuto solo pianto
e mostro quei silenzi
pieni di ferite
dove il sangue è scorso tanto
tra gli inutili tuoi rimorsi.
Ti cerco ancora amore
mio unico
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Dall’acqua sei nata,
e con amore
ti ho accolto
tra le mie braccia.
Sei il desiderio intangibile
che mi sfiorava il petto,
il sogno nel mio ventre
e l’idea nella mia mente.
Crescendo sei divenuta
una luce risplendete,
così felice e
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Mi illudo e ascolto
mentre l'aria di brina si sveglia
mentre il tempo srotola tappeti di ore
mentre la vita continua
io rimembro!
Sotterro il sentimento
dichiaro guerra alla mia sfera interna
mi sventro dai ricordi
resto apatica
sono viva o
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Mi riprendo attimi di vita
da tempo abbandonati
più non riconosco quel lumicino
saturo d’emozioni
amico dei miei giorni
soffre di solitudine
cigolando si spezzano catene
brividi sconquassano
non facile
rimanere di ghiaccio
ribolle il
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amor che d'impossibile si nutre
scorato torna esule all'inutile
come può così tanto amore
d'infinito rincorrersi con tanto ardore
così uniti ma così lontani
che al nascere già muore qualsiasi
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Hai nascosto un fiore azzurro nei miei occhi
che nessuno possa trovarlo
che nessuno mi tocchi,
si avvicini come il tempo e
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Immutabile il dolore
fin da tempi
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| Vento solo tu m'ascolti per pietà
masticando ragioni meglio di tanti
che quel postribolo di pianti in groppa
distribuisca a destra e a manca
colpendo giusto in testa
carovane sempre in festa
impantanate in paludi
travestite d'oasi
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Se atterrassi su Marte
con un bicchiere d'acqua
e la esponessi
essa bollirebbe.
E' tutta una reazione di pressione
Nell'arco di pochi minuti
l'atmosfera raggiungerebbe cifre sotto lo zero
e ogni ruscello volerebbe via
assieme a un diavolo
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72 poesie pubblicate nel giorno 25/11/2014. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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