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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 363’162Autori attivi: 7’458
Gli ultimi 5 iscritti: Ava - Evaristo - Claudia Bazzucchi - MiuMiu - Giovanna Diodato |
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Già tante primavere son passate
da quando m’apparisti in su la via,
ed io ti dissi: Amore mio, ti amo.
E furono parole sì accorate
che hanno il profumo ancor di nostalgia,
e questo nostro amore ognor cantiamo.
Il riflesso degli occhi tuoi
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Non sento
le tue parole
scritte sulle nuvole
e non so
se domani
sarò ancora qui
a contare
i granelli di polvere
sparsi dal vento.
Non voglio
dirti che ti amo
per poi domani
fare finta
di dimenticare tutto
e sembrare
una stella
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C’è sempre una voce che sorge in noi
mistica e silenziosa è la malinconia d’amore.
Nascondi pure la tua timidezza in una nuvola
ci sarà almeno un soffio di vento
per scoprire nel cielo il tuo sorriso.
Sposa di tante solitudini
sei mare
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Même si le temps s’écoule,
À l’aube de vos vies,
Recevez les gammes, dune gente dame,
Imprégnée d’amour et sans détours,
Excellant dans le cœur de son aimé.
Pour lui le monde tourne sans contrefaçon,
au rythme des saisons de sa dulcinée.
Un
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In quella linea d’amore
bagnata d’azzurro
dal cielo e dal mare,
in un amplesso continuo
è l’amore del pittore.
Scivola spensierata la vela,
si piega al vento
godendo dell’odore del mare
che si unisce verso il cielo
in un tempo
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 | Se non stacchi le spine
non vedrai mai le rose
che tutte le mattine
s’aprono meravigliose.
Ma se stacchi le
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| Cercare di essere coerenti
dovrebbe prevalere in ogni occasione
perché mai darsi delle arie
onde raggiungere lo scopo
la falsità è uno di quei rami della vita
che dovremmo evitare al massimo
per non far soffrire
chi dintorno ha fiducia in
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 | Guardo attraverso il vetro,
la furia del vento scuote gli alberi
e li piega come fossero
piccoli ramoscelli senza
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| Tutto c’era
nel colmo dei perdifiato imprecisi,
nate da un’onda su rive insolenti
gaiezza di stella che il cielo ne parla.
Astri come pesci che abitano gli ulivi,
azzurre di gocce di giglio, verde madreperla.
Sponde di polsi in ombra siamo,
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Lia |
17/09/2022 21:11| 1025 |
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Sono tante le terre bruciate
ne è pieno l’intero continente
senza parlar delle
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La metamorfosi dell’anima inizia
quando lasci che il suono delle onde del mare
entri dentro le tue vene;
quando ti
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A metà settembre i tuberosi elianti
fiori del sole baciati dalla stella
amica si dondolano pigramente
al vento e i loro occhioni gialli
prossimi ad aprirsi sonnecchiano
e nel dormiveglia poiché per me
son fiori un po’ speciali iniziano
a parlare
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Così un pomeriggio di settembre
se ne va nel suo quieto finire.
Mi sfiora un pensiero
come un lampo nel cielo.
Si risvegliano momenti vissuti
tra vere amicizie e giochi inventati,
infinite partite, volti sudati,
abbracci festosi, il tempo
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Passerò senza parlare
come il vento
quando il cielo soffia
un nuovo dubbio
e l’aurora sembra
solo una luce
un piccolo dolore
fra le stelle notturne.
Me ne andrò da solo
come l’acqua
che scorre nel fiume
mentre la pioggia
resta un
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 | Incursione collettiva di gente
sulla parodia d’un mare
privo del sogno levigato d’un caleidoscopio.
Ambigua la moria di
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| Qui tra il verde appassito dal sole
e gli alberi piegati dal vento
qui tra le montagne a strapiombo sul mare
pietre e rocce conficcate nel cuore
qui tra strade sconnesse e fiumare
la luna si nasconde all’orrore.
Qui tra le spine delle "ficare"
si
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Sei andato per prati immensi e
distese di beatitudini,
ove Angeli cantano l’eterna vita.
Sei andato con speranza di dover tornare a casa,
con amor a strapiombo e tolleranza.
Hai vagato inerte e spossato tra ospedali
e dottori incoerenti, con
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Non basta tempo per cercare in noi
la selva oscura dei nostri dubbi
il parlare solitario del vento
nel suo respiro lontano
il vuoto cammino dell’anima
nel cercare quel niente
che da sempre è in noi amore.
Nel buio la solitudine illumina il
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Sei vissuta nei castelli
più incantevoli
del Regno Unito.
Sei stata adorata
come una dea
dai tuoi sudditi.
Sei stata molto popolare
anche grazie ai tuoi cappelli
dai colori più stravaganti.
Possa la terra essere lieve
finché il tuo
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Dell’imperfetto coniugo il tuo verbo
dall’infinito estraggo le animelle
col congiuntivo muto a notte pelle
ed il gerundio in testa lo riserbo.
L’indicativo ne conosco il nerbo
ma col condizionale vedo stelle
votate al participio... pecorelle
sul
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Inutile continuare a pescare
quando nessuno abbocca
pesciolini molto furbi accelerano
e non di poco interventi non graditi
riuscire ad imporre il nostro volere
corrisponde ad una forma di egoismo
che sarebbe bene archiviare
affermarsi a tutti i
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Eppure ti sento
la tua voce accarezza le mie parole
quelle solite
di un quotidiano così normale
mentre il sogno di giorni speciali
evapora nell’unica certezza
che si specchia nei miei occhi
- la tua assenza -
Nessuno muove i fili
di
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 | Di nuzial rito poi, finito il corso
in chiesa sui gradini resta il riso
lì sul portone sciorinato a iosa:
Non cuoce oggi la sposa e giace il riso.
D’altro impaziente a ramazzar lo sposo
s’avvia contento e più non vuol restare.
Or, dato il luogo,
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| Voglio con te il primo bacio del mattino,
insieme ad un caffè ancora più buono
ritornare a coccolarci
come sempre col
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Il silenzio che canto
con gli occhi accarezzi,
sussurri parole mai dette,
improvvisi un abbraccio latente,
ti cercan le labbra.
Freme la mano,
il cuore impazzisce,
ti pensa seduto a me accanto.
Non sente il fragore del tempo,
l’onda che si
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Mi sembra di vederla
quell’area dell’esitazione,
settore mentale definito ed insolente,
che sorveglia consunta ogni accadimento,
instancabile e fedele
come l’ombra proiettata dai corpi.
Mi pare di attraversarla l’esitazione,
impalpabile come
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Una pioggia di giorni senza colore
mi piove addosso con la ferocia
senza tempo
delle mie illusioni cadute.
Cado più volte e sento il dolore
trafiggermi sin dentro le ossa
mentre mi costringo a proseguire lungo questo sentiero
in cui non si arriva
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Quando stanchezza ha il sopravvento
che sia fisica o mentale
niente più possiamo formulare
situazioni d’impaccio si delineano
non riuscendo a trovare
quel minimo necessario onde non soccombere
ad eventi tutt’altro che semplici
avversità fanno
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Ad armonia di canto un bisbigliar d’incanto,
voci a sublimar percorso ed anime a riposo.
Mormora il mare, dimena ad onde ed onde,
scuote la sua furia per scivolar su riva e rientrare.
Profumo di scogli e salsedine
risa a divertir minuti ed
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È il giorno
che mi abbandoni
sorriso di mughetto
che dice
in assenza di suoni,
complice del tuo cane
distratto
da un’ombra sulla coda,
e mi rifugio in cima
a un meriggio di noia.
Poi mi trovo
a suonare
parole che non dici
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Quel lembo bianco
che illumina questa notte buia
mentre il tuono è messaggero di fulmini
mi lascia al respiro di un vento
tiepido sulla pelle
più di una carezza umana.
Nel cielo la stella più vicina
imprime di luce tremolante
il mio
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Hai fatto assassinare
e torturare
migliaia di persone.
Hai fatto buttare
in alto mare
i tuoi oppositori.
Hai fatto uccidere
un Presidente
legittimamente eletto
dal popolo cileno.
Non meriti nessun perdono.
Marcirai all’inferno
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Spruzzi di gioia,
Ove l’orizzonte spunta,
Per lasciare un fiato sospeso.
L’Humor in agguato,
Incide nell’animo,
Eccelsi spazi di silenzio.
L’ombra si scioglie,
Aspettando l’alba.
Nubi e messaggi,
Girano nel cielo.
Adesso la vita
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Dammi almeno
le fotografie
in bianco e nero
quelle scattate
dopo i pomeriggi
e prima della sera
quando il sole
moriva per sempre.
Aprimi la porta
e non parlare
di altro che non sia
l’amore passato
sulle mani strette
alla sabbia calda
e
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Lì il cielo è striato di bianco,
terso dopo la pioggia,
un lembo d’azzurro appannato,
in moto,
che richiama l’eterno.
Tu evochi la vita,
rarefatta,
fuori dal finestrone.
Dentro
una luce fredda
arredi di ospedale.
Si aspetta.
Pantofole,
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Canta la pioggia
brillando sul giallo,
margherite si scrollano le gocce,
petali di un colore vivo sorridono.
M’ama o non m’ama?
Petali intatti ringraziano.
Piove sul rosso
delicati papaveri
cantano primavera
nei prati in fiore.
È tutto un
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L’empireo si squarcia
con lampi e saette,
tormenta e burrasca
la notte promette,
il mare in tempesta
travolge una nave
le vele stracciate
son ora sue schiave
L’ellenico Ulisse
decantato da Omero
ancora una volta
è difronte al mistero,
una
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Dov’è la vita
in quale libro posso leggerla
su quali pagine posso scriverla
mentre giacio sul mio corpo
mostrando facce di rappresentanza.
Ogni attimo è uguale
inutile nel utile
perdo giorni come i capelli
invecchio senza accorgermene
mastico
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Dall’alta guercia cadono le ghiande
e sul selciato ecco suon di tonfi
dai suoi rami si staccano poi foglie
un leggiadro loro danzar nell’aria
cadendo dall’albero dell’esistenza
si spengono al suon di una campana
pur le vite umane volano verso il
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 | Norma è che la bellezza
sia dagli uomini molto gradita
e che la donna per virtù non sia riverita
quando giunge crudel
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| Raggiungere la pace ad una certa età
non sempre deve essere allarmante
una cosa da evitare
al contrario saper cogliere il meglio
strana sensazione che acquieta e non poco
il viaggio di andata e ritorno vissuto con terrore
quisquilie si colorano
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I fiori sono appassiti
la prima volta
e quando sei morta
non sono più sbocciati.
I semi di buio
sono finiti nel cuore
e hanno germogliato
ombre notturne
così scure da sembrare
il gelo degli anni
passati nel ricordo
di un male d’amore.
I
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Pacchere e che vuò di’
te fanno ‘nzuperbi’...
Te pareno criature
nu vaso dint’o scuro.
‘E terra oppure ‘e mare
so’ pacchere
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Urla il chiassoso silenzio
dentro me, che silente sto
in riflessione su ricordi
che debordano dall’orlo dell’anima,
mentre nell’abbacio del memore vissuto,
tutto appare vivido clamore
come lo fu quella quiete di noi
dopo una tempesta
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Una folata di vento
si è portato via
il tempo.
Presto attenzione
al fruscio del vento.
Ascolto sognante
il suono di un sorriso.
Sento curiosa
le parole appese
nel libro condiviso.
Ascolto il tramonto,
osservo le stelle.
Tu sei la mia
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Come improvvisa raffica di vento
le già ingiallite foglie prossime
a cadere stacca dai rami per poi
portar lontano a morire e a marcire
così qual soffio dell’animo moto
dalla mente scossi gli ultimi spesso
lì sorti pensier nostri già prossimi
a
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L’attesa... minuti interminabili,
lenti e senza sole.
L’attesa che si infilza dentro la mente,
con il cuore che freme
e con il respiro che zoppica.
L’attesa può diventare agonia,
ma può anche mostrarti una scorciatoia...
una strada
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Eppure se cominciassimo a fare
una radicale cernita non sarebbe male
accatastamenti nella vita si sprecano
in ognuno una parte di noi continua a vivere
se riflettessimo su questo
mai procederemo in tal senso
non è facile persuadersi volontà
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"Cami’ per caso hai visto i pedalini?
Quelli blu scuri, co’ la riga oro!
Ce famo la figura dei burini
mettenno quelli
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Piangi le tue rovine
qui
dove il cuore
ha posato pietre
e la terra
non ha segreti
da dare a un cielo
nero in catene.
Soffri le tue vergogne
domani
non avrò altro
da fare oltre ai sogni
e le poesie
sono solo parole
da scrivere
sul velo
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Oltre c’è solo silenzio
scivola nel buio il breve respiro
tempo infinito di un lungo dormire.
Nel riflesso del mare
quante onde cercano le trasparenze di ieri
l’anima puro respiro d’amore
vaga nel suo addio.
Solo il sogno è eterno
è vento
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Nun me rivorgo a Fuffy o Gedeone,,
amanco a Trudy, Titty o Claretta...
che cianno la sfortuna ch’er padrone
nun
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Animatore d’un loto sfiorito
s’addentra pacato
un sipido sentore d’autunno
artificioso come il passo delle nubi
sfiancate
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Nello scorrere veloce dicono al bosco
le acque del Ticino ancora vorrem portare
grazie a del Po le sorelle all’azzurro mare
il dolce canto degli uccelli e il profumo
delicato dei tuoi fiori ma il bosco tace
che lì dopo l’estate regna il silenzio
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torrenti in piena tra le pieghe dell’anima
alberi come pensieri
piegati dalla furia del vento
silenzi interrotti da vicoli ciechi
riflessi di
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Non c’è rimedio la situazione si fa sempre più stressante
inutile coinvolgere chi nulla sente
proseguire imperterriti cercando di ovviare a quanto appare
soluzione da prendere in esame
optando per quello che seppure minuscolo
consente di uscire da
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Ancora ti porto addosso,
sei la mia veste che preferisco.
Non sento il gelo
del cotone appena sceso.
Cammino sotto i lampioni
come languide stelle.
Ti cerco sprofondando
sulla coltre imbiancata,
non ti trovo.
Hai preferito volare,
sei andato
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Tu mi racconterai
del grande inganno,
di come cala la nebbia
sulle sterpaglie dei sentimenti,
di come ti prendesti
gioco di me eludendomi,
di come forse sognasti
una nuova aurora senza desiderarla
e di come ponesti le orme
nel mio
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Cullami
cullami dolcemente
stringimi forte
quando si fa sera e il buio
spegne i colori dei fiori.
Accompagnami
dove le stelle cantano alla luna,
dove il vento
sospira profumo d’amore.
Come uccello libero
vorrei volare
giocare tra
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I miei sogni infranti
cadono come foglie d’autunno.
Marciscono sul terreno,
humus di rinascita
di nuova primavera.
Come germogli,
le gemme dei miei sogni,
rinverdiranno insieme alle foglie.
Sbocceranno nuovi sogni,
viaggiando nel nostro
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336332 poesie trovate. In questa pagina dal n° 8261 al n° 8320.
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