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Le 37688 poesie pubblicate in licenza Creative Commons 
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Non inciampano le parole
se la storia ti cerca
se la mano ti guida
se la luce non ti manca,
e scendono
fiumi di perché,
cascate di domande
valli piene di risposte
ed il domani
ti aspetta e ancora
nascono
strade mai percorse
nuovi
leggi
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Attento Ti cerco
nei verdi prati
di una nuova primavera,
felice ti parlo
dove nasce l’acqua
limpida e fresca
della sorgente,
uniamo le mani
diamo voce piena
al nostro pensiero,
sarò io sarai Tu
a solevarsi un po’
dai dubbi sempre
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Morire
è come oltrepassare il buio
che oscura la notte.
Morire
è come varcare
i colori dell’arcobaleno
dopo un temporale estivo.
Morire
è come piangere qualcuno
senza versare
nemmeno una lacrima.
Morire
è come attraversare il deserto
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Si trascina il cuore
nella notte che tramonta,
appena vede la luce
come un falco
alto vola
sui colli e in valle,
lontano sente
suoni di campane
e
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Dietro la siepe
bolle il vino
il suo odore
abbraccia
i filari vuoti
dei dolci grappoli,
adagio cammino
mi sento spoglio
ma ancora voglio
consolare le viti,
fischio e godo
l’opera del brindisi,
grazie viti, per l’attimo
che divido
con voi
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Sentieri assolati
venti cacciati
la stella tutta
si è abbassata,
nel sielenzio di Dio
cammino io,
me Lo figuro
al mio fianco
una bella ombra
ci
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Odora la vedemmia
sui colli e in valle
carichi di grappoli
passano i carri
non venti volano
ma profumi di vini
la lingua già gusta
l’atteso novello
la festa è pronta
fuori le tavole
in alto i cuori
sotto la fronte
luminosi gli occhi
sui visi
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Lascio il buon vino
a bollir nel tino
sorseggio la rugiada
di buon mattino
solo mi sento
nella valle dei miti
miti lavoratori
delle dure terre
figli di una luna
che li chiamava
alle semine
e ai raccolti.
Terra, madre mia
la tua mano
ancora
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 | Ci siamo stretti le gambe per ore ed ore
ma ora pare mancare l’appoggio caldo
ora che mille medaglie vinte alla fiera della gioventù
al confine d’una povera vanità
brillano di rosso sul petto.
Noi ormai silenziosi nemmeno ci guardiamo.
La mia
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| Mi lascio fiorire
un bocciolo appena nato,
che non conosco.
Lo spirito mio lo vuove,
le farà da mamma
e un grazie dal vento
forse mi arriverà.
Nel tormento
delle mie notti:
adorerò la sua bellezza
e gusterò il suo profumo,
in un sonno di
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| In ogni bel paès
gh’è quel che ciàmenn “matt”:
el fà del mà a nissügn,
l’è liber cumè ‘n gatt.
Te’l vedet semper
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| Finito è il mio canto
ora, perso nel mondo.
Il cuore si è spento
arido e sordo.
Niente lo consola,
neanche il
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| Ho cercato,
l’assenso di un tuo sguardo.
Ho pagato,
uno sbaglio mai compiuto.
Il tutto che in me vive,
è il nulla che
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| Lo senti,
lo allontani,
ti insegue,
quel dolore.
Sale dal profondo
come un fuoco eterno
e l’anima innocente
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| Quanta fatica nel salir le scale,
strane stanchezze che non hanno nome
meno coraggio e nuove paure
ora che il tempo mio
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| In punta di piedi
volteggi, ti ammiri.
Leggera.
In te la farfalla
ritrova il suo volo,
la mano richiama
un invito alla
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| Inutile il tuo pianto
fiume bianco nel mondo.
Forte il tuo grido
spinto nel cielo, senza ritorno.
I tuoi occhi
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| Crudele quella mano
che ha spento il tuo cuore.
Gli occhi alla vita
hai aperto,
non invano.
Il tuo sorriso grande,
ha
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| Taci e ascolti il silenzio dell’anima.
Guardi e non vedi,
parli e non senti.
L’orizzonte si perde
in fondo ai
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| Temevo l’ombra
mi rubava la luce
avevo un pensiero
navigavo nel blu
la notte mi prese
era tutta gelosa
mi vidi cavaliere
figlio della storia
mi dissi
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 | A natura concessa
ove tempo s’è fermato ...
non ti reputi poetessa
ma tuo passo è incantato.
Gambe affusolate
inneggiano la vita
or nei meriggi d’estate
di luce invaghita.
Chissà se senti
ciò che bramo mirarti
quanto ardente accendi
smania nel
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| L’alba sio inchina
davanti
ai passi del vate,
una brezza leggera
gli regala
un mare di versi.
Un temporale
di colorati sentimanti
lo prende per mano
e dolce e forte
e amaro
il suo pensiero
prende forma.
E’ amato, coccolato
dal giorno che con
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 | Qual maestra via
concepiti andremmo verso
vagheggiando poesia
nottetempo d’universo?
Or più ai poeti va mio canto
urge pace e libertà ...
forgiamo nell’incanto
ciò che poi ci salverà.
Pur sol sobri sognatori
dipingiamo vita
chissà se agli
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- . -
Stasera mi scopro
sono sempre lo stesso
e mi spiace vedere
che è tanto ormai
che nulla si rinnova in me
fuorché il dolore
di vivere
come un randagio dell’amore
un mendico del successo
un fallimento d’uomo
che non riesce
a trovare se
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 | Luminerà quell’attimo
ritemprante l’anima,
anche giunto all’ultimo
d’un vento che spettina.
Vibreranno i pensieri
contemplando un tramonto ...
gitane armonie di ieri
gioco- forza in girotondo.
Ove giunge tuo sguardo
tra sogni più veri
se forever
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| La luce degli alti passi
viene da Dio.
Nelle notti tenebrose Lui
non fugge, né si sposta,
ma si abbassa
fino all’uomo paccatore
e fra questi, io
non mi nascondo
per la normale paura
e ritto avanzo,
mi fermo e cerco
fino a sentirmi in due.
Poi,
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| Mi è gioia la festa
lo dice l’alba
che luminosa mi cerca,
la sento reale:
dall’amica campana,
dal saluto dell’amico,
dalle mani pulite
e poi il
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| Il piede segue il corpo ch’è ondeggiante
o invece avanti sposta perno ed anca.
In basso, in alto, o insieme a dritta e a manca:
non riesco a decifrar tal movimento.
Ma è "nave del deserto" e non disturba
solo un vaneggio induce, e cuor
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| Donna strana Biancarosa:
"Sulla fine dei quaranta,
così timida e ritrosa.
sempre a far tra casa e chiesa:
che pareva fosse santa.
Però debole alla carne
troppo semplice e sensuale...
E un cilicio per mutande.
E oni sera al suo al balcone
a
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 | C’era Napoli
e quel cielo,
di azzurro estremo
e sregolato
(adombrato da un vulcano).
Lì, a specchio,
fino a lambire l’orizzonte
vicino e arcano
con una carezza,
incantava il mare.
Smisurata
l’onda lunga di emozioni
da un vocìo
che saliva
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37688 poesie pubblicate in Creative Commons. In questa pagina dal n° 301 al n° 330.
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