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Le 5070 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Ricorderò il tuo sguardo
pieno di luce per noi
e lo porterò con me,
lo tratterò fino al limite
del cielo e forse oserei di più.
Ricorderò il tuo sorriso
e lo stringerò vivo
nell'anima tremante
lo
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arsi e contorti
gradini di pietre
salgo le scale
a te madre mia
porto
un fiore da petali appassiti,
di verde gli anni
che ancora non maturati
e acerbo il dolore
che ancora punge,
chi tra le braccia
osanna il suo nome
che dalla vita
e
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Se non si segue un dio,
se accettare non si può di dissolvere nel nulla,
e quando nemmeno si lasci germoglio dal seme,
come potremo allora,
senza isterìa, senza cedere alla vigliaccheria,
ascoltare l'anello mentre slega
dal rosario
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Muove le sue pedine nell'ombra,
non ha paura.
Passa indisturbato
e si mimetizza nell'ombra.
Sa sempre dove sei,
non ti lascia via di fuga.
E' un assassino,
sa sempre dove colpire.
Cammina nell'ombra
senza la paura a stringergli il cappio al
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Jimmi |
07/11/2011 09:55| 2311 |
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Dimmi che non sono spezzata
Foglia d'acerbo
Autunno
calpestata
Sotto i leggeri passi d'Estate
Le danze mai fatte
I vini colati all'unisono
E pioggia a marcire
Le venature
Che invecchiano
Questa gialla superficie.
Volteggio nello
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La ruota del carosello
gira per l'allungo finale
come coltello
fende l'ultima curva della vita
l'erba è vicina
il casco è lontano
la delusione pure
...un millimetro sbagliato... e
la Moto salta il fosso
non si
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Maledetta medicina
e la cucina sempre sola
non c'è più un balcone serio
mi fanno piangere queste vedute.
Non voltarti!
Il suo miele mi assaggia
mi assaggia l'anima il suo fiele
è una tortura gentile...
lei è qui e ti
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 | E il vecchio mi disse
"mi dispiace di morire
volevo vedere ancora
parlare e poi sentire"
il sole s'appiattiva
dietro montagne bianche
aveva ruotato in un senso
per tanti e mille anni
seguito dalla notte...
Ma ogni notte ha la sua
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| Blu notte il vestito,
infilato con prepotenza
da mani conosciute
Dov’era la gioia?
Dov’era il dolore?
E’ senza espressione
quel volto disteso
quel volto pulito
avidamente scrutato
Si era qualcosa
si pensava qualcosa
si diceva qualcosa
si
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India |
05/11/2011 13:08| 1967 |
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 | annaspano fragili
piccole braccia
di cristallo
fango che investe
candore bimbo
*
Morte
cingi
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EnzoL |
05/11/2011 11:46 | 2395 |
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Un fiume purpureo tracimò di colpo
oltre le rive del silenzio
ardente di lava e di lapilli
oscurò con la sua nube il cielo.
Forte tremò la terra
annichilita in ogni sua zolla ...
Passò poi il vento
e la tempesta
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Giorni in cui
provammo
a rimanere
nel tempo,
a condurre vite
che bruciano l'attimo
restando per sempre.
Si ritorna nudi
nel posto
dove si è "cominciati",
nudi,
cosi come nudi
si è arrivati.
E mentre il
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Attaccato alla fredda roccia scolpita dalla risacca
come un nero mitilo dal bisso tenace,
piango sulla bigia scogliera,
la sabbia dorata caccio dagli occhi
mi brucia lo stillicidio di perle di sale.
Zampetto e striscio come un granchio tra le
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Io non finirò come voi
tra gelsomini e candele affrante,
in letti comodi e ultimi accerchiato dagli affetti.
Io sarò una notizia macabra ai bordi di qualche strada,
inaspettata e perfettamente prevedibile...
- Ignorata anzitempo
negli
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d'un immagine
ho colto il tuo dire muto
l'attesa è finita
dormi
per sempre sospesa ad un amore ormai eterno
aggrappato alla memoria l'uomo tuo cammina
mandagli favole vere
sicché possa addormentare nel tempo a venire
ogni
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Giovane anima bruciata troppo in fretta
sull’asfalto come cenere colpita da una saetta,
vita veloce vissuta tra pieghe e sorpassi
sempre al limite del rischio come solo pochi veri assi,
capelli come stemma del genio di un guerriero
sorriso e simpatia
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 | Le foglie dei primi giorni di novembre,
ti hanno portato via.
-Non volevo piangere...
Mentre i medici dicevano, forse urlavano-
I tuoi piedi, così piccoli,
sai, quante volte li ho sognati,
e i tuoi primi passi... non ci saranno,
mai,
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 | Sibilanti sibili sussurrati
dietro cortine di peccati
e sipari malandati.
Il dramma è al primo atto,
una maschera vacilla.
Ha fatto un patto la scintilla
con la farsa del fuoco fatuo.
Scinde molecole e pensieri
dentro teca di
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| e, in solitario silenzio,
odo un strano richiamo,
vedo una luce accecante,
sento un pessimo odore; e
nuvole d'improvviso sparite,
l'aria si fa greve, greve,
in gola un sapore acidulo, acre,
animali improvvisamente quieti,
intorno calma
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 | La fine
la dipartita
non è mai così
discota dalla vita
Passione scottata,
si rifrange liquida
scivolando
a glissettare e restringersi
fino a strozzare
fa male un poco
Vecchia lingua di fuoco
nascoste acredini
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| Chissà a cosa si pensa
Prima di farla finita.
Forse si ripercorre
Tutta la vita?
Con la mente
Ai pensieri belli?
Con la mente a tutti
I momenti di gioia?
Si piange
O ci si inebria di alcol
E droghe?
Forse farà meno male.
Ma la
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Guerra contro te stesso.
Animo forte
ma corpo troppo debole;
guerriero,
vincitore di ogni battaglia
tranne una, persa: la vita.
Noi,
nessuno in confronto al Cielo,
Lui, Onnipotente;
ora sei Suo.
Ma io ti ricordo cosi,
come un guerriero alla sua
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O cielo perché non piangi?
Rattristati anche tu!
Mandami la pioggia liberatoria
e i tuoi possenti tuoni
a nascondere le lacrime e le urla
di dolore che m'attanaglia il cuore.
La gente mi parla e io resto
impassibile, assente...
Intorno a
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 | Sono
stati quello
che ancora noi
siamo nel
mondo
Sono adesso
quello che forse
noi saremo
nel vento
o in ogni altro
luogo al di fuori
del tempo
La ragione umana
non comprende
lo stato e la
forma
Dell’anima
non
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Devant ta tombe,
le visage froissé,
je sens languir mon cœur
qui cherche à me quitter.
Encore je refuse de croire
que tu m'as abandonnée.
Le désespoir a des larmes,
mais je ne veux plus pleurer.
Je veux me
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| In un paese molto defilato
i miei vorrei passare ultimi giorni,
da parenti ed amici ormai scordato,
senza sperare che salute torni.
E dalla muta terra accarezzato
esser mi piacerebbe, e poi vedermi
da quell’antica madre ben cullato,
come cullati
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 | Sento vicina lei Genitrice
per abbracciare il Cielo
mi ha lasciata in un freddo giorno d’inverno.
Per unirsi alla schiera degli angeli
lui Genitore una mattina d’estate
mi ha sussurrato
“tu aspetta”.
La Sorella tanto amata
per dialogare col
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 | Non son del tutto estinti i nostri morti.
Lo spirto è intorno a noi e ci sovasta
ché tutto si trasforma e niente muore
nell'universo ove riscalda il sole.
Aleggian forse sulle nostre teste
sfiorandoci come alito fuggente
ma i nostri
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File di fiori uniti e chini
allineati come bambini
dove bellezza fervore e vigoria
accarezzano tristemente la via
anima addolorata all'ombra d'un cipresso
si ricorda ogni lasciata persa, adesso
riflessioni bagnate da tanta pioggia
memoria
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 | Ricordo
che ti piaceva giocare,
e spesso e volentieri imbrogliare,
ricordo che puntualmente
ti facevi anche sgamare.
Mi piaceva
il tuo modo
di ridere di cuore
e di imprecare
ad alta voce.
Ai tuoi occhi
credo di esser sempre
rimasta un
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Cento passi percorrendo una salita,
l’ ultima corsa verso il traguardo,
un saluto alla vita.
Cento passi da eroe,
cento riccioli soli, spaventati,
sul freddo asfalto di un triste giorno.
Cuori affranti increduli e sconsolati,
alla ricerca di
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5070 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3571 al n° 3600.
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