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 Poesie pubblicate: 363’572Autori  attivi: 7’459 
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            | Emanuele StradaLe 140 poesie di Emanuele Strada |  
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        |  | E giunse tra i flutti il salato destino
 di un naufragio cercato
 dove il sole s'immerge
 senza affogare;
 il vento è stregato
 ed il mare oleoso
 va a rapire il mio corpo.
 
 Una rotta a pochi nodi
 mi manteneva a galla
 sospeso nel peccato
 di
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        | Scorrono verso terra  
bramose le ostinate prue  
dei giorni convulsi.
 
Nelle vele colme d'essenza 
danza sinuosa 
la speranza turgida. 
 
Di spago e conchiglie 
è il monile del mare, 
l'orma stranita 
del piede sul suolo.
 
Nell'aria
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        |  | Mia madre aspettava
 alla finestra,
 gomiti puntati
 affacciata nel sole,
 tra poco sarà a casa
 il suo amore.
 
 Lo zaino
 appeso al grembiule,
 correvo
 più veloce del tempo,
 un minuto
 e avrò,
 nei miei occhi
 il suo
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        |  | Tra le vetuste case le vie acciottolate
 buie e strette.
 La Natura selvaggia
 riconquista a morsi
 il proprio spazio.
 La desolazione
 salta dalle piazze
 ai portoni vuoti.
 Tetti crollati
 tra muri
 appesi al cielo
 come lenzuola di memoria.
 Il
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        |  | Lacero sei; corpo ossuto
 di pelle vestito.
 Nato nel mondo, nel tempo,
 casa, rifugio, cortile sulla via.
 Perdona i miei torti,
 perché io ho già perdonato
 la polvere del tuo domani.
 Compagno, custode
 da sempre diverso,
 in gara col
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        | Non era neanche buio, quando il sonno
 con la sua pesante trapunta,
 mi aveva inchiodato
 sul Golgota orizzontale
 in un campionario di svariati dolori.
 Quanti cassetti disordinati,
 i miei pensieri.
 Il corpo è una trappola,
 senza lucchetto e senza
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        | Come la meraviglia disegna sui fogli di un istante i suoi bagliori
 così, sempre, il vecchio- nuovo me
 si rimescola e si rivela.
 
 Cartografando l'inesplorato gironzolo
 svelandomi codici ancestrali,
 tutto si fonde e questo confonde
 tutti i
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        |  | Ogni sera là m'accoglie tra la rete che dissolve
 filtra vivo il pulsar forte.
 
 Sospensione d'ogni attesa
 e silenziosa è l'ansia dolce
 famigliare eppur novella.
 
 E' lì in quel pozzo
 dov'io sprofondo
 precipitar dal
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        | Che cortesia  
quel delinquente apatico  
nel suo informatico bastione senza cuore
 
a sbandierare il cravattino  
come un drappo, 
ad ammagliare  
con quel sorriso da rapina.
 
Il fio è pagato  
e l'avvenire in fermoposta 
e in appendice le
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        | E' dentro ad un ciocco di legno, 
dove si annida il mistero 
di una nuova vita inattesa 
di un ligneo ardore sincero.
 
Striate vene fibrose 
accolgono i miei pensieri 
di pino il cranio pensoso 
di cirmolo i tratti leggeri.
 
E' compito della lama
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        | E venne il giorno 
In cui trovai il cassetto vuoto 
Solo accumuli 
D'insormontabili silenzi
 
E cessai il volo 
Sui precipizi d'emozione 
Che barattai con mute note  
D'inafferrabili colonne sonore
 
Aggiunsi anelli  
Alla catena di un'esistenza 
E
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        | Nel vuoto dei pensieri ti manifesti
 ricordo
 
 in una bianchezza
 
 in una assenza parlante
 sei vivo
 e pulsi
 
 piccola isolata fibra
 di un'insieme
 di un nulla
 di un tempo finito
 
 emerso dal pozzo
 dell'anima
 da un tuffo
 di secoli fa
 
 che
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        | Chiatte e barconi tremanti stretti legacci di un cordame annodato
 nel ghetto senza muri di un molo
 esclusi dal viaggio di un mare furioso.
 
 Salmastra è la pelle di paurose vele
 esuli dai pericoli della navigazione,
 s'addormentano in una
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        | Nella culla delle mie braccia ho disegnato le favole più belle per te
 Sul confine del mio indice
 tessevo la notte tra stella e stella per i tuoi occhi
 Le fanciulle lunghi capelli
 cantavano il coro d'amore e miele a gocce.
 
 Ed ora esiste
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        |  | Se la tua dolcezza Sapesse trovare la via
 Che porta alla mia speranza
 
 Potremmo rincontrarci
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        | E' il regno di Francesco 
mirabile pastore 
il semplice oratore  
di corte il redentor.
 
Denaro e sesso regnano 
sovrani fra le croci 
rinnovano audaci 
il dettame secolar.
 
A passi di supplizi 
tra acque benedette 
processionano scarpette 
le vesti
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  Invia un messaggio privato a Emanuele Strada. 
 
 
 
 
 
  
  
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        | Abbandono la domanda
 che vuole essere cruccio.
 
 risalire per emergere
 e distaccarsi dalla scia delle non cose
 dei non accaduti.
 
 dispersioni
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        | Ci son batuffoli di luce sul mare d'Atlantide 
e lievi lampade limpide sulla gente del porto 
le barche non si arrendono a nessuno sconforto 
sui pavimenti pacifici di queste acque placide.
 
Non vi son che tre vie per chi vuol navigare 
vivere,
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        | E' vostra la forza ribelle, 
a noi appartengono le mobili sabbie 
non rossi libretti e rabbia sottopelle 
ma fragili collose aspettative, gabbie.
 
E siamo impreparati e furtivi 
deformati al centro della lente 
sorpresi dai fari come gatti nei
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        |  | Cerco scorci che siano il rifugio
 per questa penna affannata ed aguzza
 che siano casa per le cose più vere
 dove l'oggi ed il sogno
 si sappian finalmente riunire.
 
 forse è un guizzo,
 è un affaccio al di là del
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        |  | E si son chiusi i cancelli e le speranze recise
 gli spazi son angoli bui
 ammutolite le attese.
 
 le mani che han lavorato
 nodosa artrite decora
 ruvida pelle callosa
 la piaga che le divora.
 
 in testa batte continuo
 quell'ancestrale
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        | La nera voce delle ciminiere  
canta all'unisono le robuste parole del progresso 
le guglie acuminate trafiggono il cielo  
e le sirene urlano il tempo
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        | e percorro le strade della mia città 
come i corridoi della mente
 
moltitudini di vite 
nell'ordinato caos molecolare s'intrecciano  
viandando per luoghi ignari 
sguardi di ricercata intesa 
domandano un'incontro di destini 
senza chiedere
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        | Docile tepore di mani  
a bendare questi occhi smaniosi 
è l'invito ad arenare ogni angoscia 
all'ombra boscosa di una chioma sovrana.
 
Sciolgo i lacci, disattenti ed effimeri 
mi disarmo innanzi al candore 
ed attendo l'improvvisa
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        |  | Ed ecco che giunge il Natale l'evento addomesticatore
 che riconcilia e disarma la rabbia
 che tra amici e in famiglia dilaga.
 
 si affettano spicchi di dolci
 si sturano i tappi nell'aria
 si spendono pezzi di carta
 giocando ad esser più
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        |  | Scade ogni epoca scadono questi giorni
 in cui gli attimi
 scandiscono il vivere.
 
 E la chiamiamo età
 questa collezione già finita
 dove ancora tutto è da esplorare
 dove ogni minuto
 è un elastico di secolo
 o un'era
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        | Più combatto contro il mostro 
più proteggo la sua sopravvivenza
 
tu, 
 
osservi incredula  
la vile rinuncia di una spada
 
ma non conosci  
l'insopportabile dolore della lotta
 
e mai
 
addomesticherò la belva.
 
Mi
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        | La casa fu il nido  
di spine e di brace 
fu il porto di conforto 
per assaggi di meraviglia 
e l'autogrill sulla via lattea 
dei troppi giorni di alterno sgomento. 
 
In un libero canto tra quei muri  
crebbe la mimica delle nostre maschere 
nella
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        | Commosso scorgo  
l'ombroso bosco 
con l'odoroso olmo fosco; 
son sottotono 
sono contorto 
solo col mondo storto 
no, 
non lo sopporto; 
sormonto 'l dosso 
corro sottofosso 
scovo l'orso,  
morboso mostro 
'l pomposo corvo torvo  
non odo lo zozzo
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            | 140 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
 
 
 
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