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♦ Marco Veronesi | |
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lazzarini gabriele
Le 702 poesie di lazzarini gabriele
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La pioggia segue i solchi arati
lambendo il rifugio
di lombrichi spezzati
senza indugio
Nera radente terra
ne impasta
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Appese dalle spine delle rose
le mie vesti
tra gli arbusti
impediscono i miei gesti
negli spazi angusti
Alberi
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Qual'è la linea della lunghezza
qual'è la meta della saggezza
la soglia del proibito
il limite del contraddetto
la barca che va alla deriva
sul lato opposto del fiume
le piume che navigano il vento
Non c'è parola in tutto
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Mi addormento nella camera oscura della notte
dove sensibili mani sviluppano il negativo dell'anima
Senza luce la sentono
senza luce
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Ti lasci cadere
quasi svenuta
percorrendo i passi
dell'illusione
Mi bagna il vestito
la tua insistenza
fino ad appesantire
la mia esistenza
nel trapassato ingombro
di movenze astrali
implodendo l'estro facinoroso
di una nefasta
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Sento la folla
dentro le sue grida
gli schiamazzi in piazza
e le sue risa
Avvolta nel cappotto
dei trambusti
avanza coprendo
i freddi scatti
e gli adagi
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Fiume che passi vicino a me
porti dei sassi insieme a te
Trovi una diga
ed io voglio dilagare con te
Turbolenze intorno a me
e la gioia di stare in te
Sei il mio fiume
fiume in piena
Tutto porti a te
tutto strappi a te
Voglio sfociare
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Nella notte dei cristalli infranti
tra una stella e una palla
svolazza una farfalla
sulle ali della fantasia rinchiusa
ora libera
di volare
ammirando prati verdi
e fiori colorati
su nuovi pianeti
in campi di sorgenti argentate
senza vento
senza
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Non so se lei
si sta accorgendo
di quanto un amore
tenga accesa la luce
della traccia
su cui scrivere
le parole estruse
lasciate al passaggio
di renaioli tramoggiatori del domani
in un battito di mani
alla loro vita esternata
priva di
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Il sobbalzo secco del tram
muove il mio zaffo
e brucia la città
in un petto irregolare
Il dolore esce schietto
come da una siringa
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Immoto
essere
del vuoto
galoppa
in stirpe
di progresso
Riconducibile
all'estro
che svuota
e decomprime
fino alla pelle
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Si alza un vento lento
merito di sollievo
attaccato
tra la terra e il cielo
nello spazio del mio letto
dove attimi pompieri
spengono
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 | Sbanda sulla malta
il mio ricordo
che ribalta una ragione
e passa all'azione
come fonduta arguzia
mente e specchio del passato
che riporta al ticchio mio ridato
da un'emozione immane
che gioia spreme
e rifugge in pace di primizia
alla tua
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 | Giri il tuo sguardo
ad un sole già morto
che tramonta speranze
in mattini già bui
e scendi le tue ferite
e i tuoi sanguinamenti
insieme alla goccia
che scarica a terra
la tua sconfitta
Piange il tuo corpo
e la tua anima
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| Irritandosi al tocco
di un celeste mare
acido di pioggia
innaffiata dallo scuro
flusso di nubi
vetri sfiori
con mani incollate a vetrine
seguendo l'intravedo
che traspare
sul traslucido della visione
che esonda speranza
accendendo confini
di
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| Mi paralizza il vento
e mi sorregge a stento
la voglia di averti accanto
Nessun lamento
può ridare il calore
di un'ora d'amore
Nessun consiglio
può alleviare l'orgoglio
di rischiare
di andare via
senza nostalgia
del tuo
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a lazzarini gabriele.
 | Avvolta in carta velina
la mattina
in un volo a bassa quota
di un cavallo in corsa
che non vede più i segni della pista
dall'appannata
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 | Son d'acqua i passi
e fiumi i corsi
Scendono a valle
ti camminano alle spalle
Fanno i loro passi
in centri cittadini
Calpestano autobus
automobili e
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 | Mi piace toccarti
tra le mie mani
vino che sbocca
servito in brocca
scorre il nettare
e scorre come un fiume
la mia voglia di averti accanto
come un fiore sboccia
la mia leggerezza
di saltare sulle tue idee
e tu sei dea
delle mie ore
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| Odore di larva
nel terrapieno dell'anima
a spirale
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 | Sei vino fermo
che scalda i sensi
e blocca i polsi
al sentire
pulsazioni immobili
che giostrano i riflessi
accesi del
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| Aceri gialli acidi
sfiorano muti
grattacieli bianchi
marmi nel marmo
fiori nel bronzo
fredde
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 | Vali un bicchiere
di veleno
Nuvola nel cielo sereno
Tremi il tuo grigiore
trasportato dal vento
Resisti
e confonditi
col sereno
Cavalca
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| Parola nuda
a volte cruda
Scendi a cascata
scorrendo in fiume
Macabra
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 | Dalle esauste rocce
estraggo l'ultima energia
e me ne servo
come a ultima risorsa
di un cammino invasato
dove batte forte il cuore
fino a crepare il coccio
che lo contiene
e vanno in cielo i rami
e con loro l'ultima linfa
assorbita ad un
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 | L'ombra luce riflette la sera
incompresa al tatto
Nel felice stormo di voci
si fa cupa la mano che scorre
Corrimano del sempre
immediato poggiolo
di un giorno incontrato
vissuto
perso
in un'onda di dolore
che riaccende l'ombra luce
del
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 | L'azzurro della notte
a volte mi abbandona
e a volte faccio a botte
con l'urlo che perdona
La notte è come un ring
dove un pianto te le suona
nel
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 | È un lucido comparire
il tuo amore
incisione sul greto
epitaffio segreto
che scolpisce il mio cuore
in un'estasi contenuta
incontenuta evasione di certezze
verso quel solco tracciato
che è il verso
della mia vita insperata
non
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 | Come macerate foglie
che ogni riflesso all'acqua toglie
ed è splendore il giglio
ed ogni affondato orgoglio
Come confuso quel
giorno di carta
stampata e stracciata
La mente spacciata
di un esile giorno
che vuole la morte
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 | Grappolo bianco impigliato
mordo a sorsi il tuo succo
e fermenta la tua essenza
dentro il mio star bene insieme
alle nostre dolcezze
che si riempiono di godimento
e prese di coscienza
di un amore consolidato
non per piacere
ma per infusione
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702 poesie trovate. In questa pagina dal n° 511 al n° 540.
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