Essere con il cervello di fuori
implica momenti turbolenti da gestire con pacatezza
onde non perdere di vista la situazione
che diventerebbe ingestibile
sicuramente difficoltà non mancheranno
seppure in maniera totalmente casuale
significativi
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Sotto il velo di luna argentata,
ti cerco nel silenzio del mare,
sei la rosa nel vento incantata,
che fiorisce senza mai sfiorare.
Il tuo sguardo è una luce di seta,
che disegna sentieri nel cuore,
un respiro che lento si acquieta
come il raggio
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Non è ancora andato
e puoi sentire
brividi di sale caduto
sull’altare del mondo
mentre la luna prega.
Non è ancora perduto
potremmo sognare
o aprire le porte
che separano il buio
dai suoi respiri stanchi.
Forse sarà per poco
parole
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Fra languidi sogni
d’essere e non essere
si distorce la vita
rapita da mesto destino
Segnata è la via
trasmutata da mille pensieri,
tormento del tempo che fu
e d’un tempo che viene
L’umore cerca rinsaldo
in quiete illusoria,
in cerca di chi
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Nell’anima muta dove il mare tace,
vive il cetaceo figlio dell’oscuro.
Non è il più grande, né il più temuto,
ma porta in sé l’eco del profondo.
Scivola lento tra le fredde correnti,
cerca nel buio il suono della vita,
respira l’ombra come fosse
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Parlami e raccontami di te
della tua distanza dal cuore
che in te non è solo battito
ma anche vita
che trasfigura ogni attimo
vissuto assieme.
Parlami, dimmi di noi
e di quanto il vivere
ci rende distanti,
ti prego parlami
poiché è il
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Onda amata su scogli aguzzi
abbraccia e rincorre in cerchio fatato,
sospiri dimessi come spine nel fianco.
Dura anima si stringe ed abbraccia
delusa da futili parole,
raccolto il coraggio di dire No.
No alla finzione del caso,
No al lasciar
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Piccoli passi su lucida strada
bagnata di pioggia: luci giallastre,
nell’umida sera pallida nebbia.
Piccolo cuore ripensa alla nonna,
al tepore del braccio che consola.
A ciminiera senza fumo nero,
alla gioia di un giorno di luce.
Giorni, ricordi
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Largito d’un intimo desio,
s’affacciava alla vita,
un cuore di donna.
Che nulla chiedeva,
se non l’amor negato.
L’allunghi d’un conscio tardivo,
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Sotto un mantello di seta profonda
la notte respira, paziente e leggera,
traccia nel cielo una scia che s’inonda
di fuoco e silenzio, promessa sincera.
Ogni stella che cade somiglia a un pensiero
che scivola lento dal cuore alla mano,
è un soffio
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Essere indipendenti implica un bel peso da sopportare
quando il tutto si presenta in maniera inaspettata
al contrario invece quando possiamo aggrapparci
a chi sostentamento riesce ad elargire
aiuto difficilmente rifiutabile non significa
prendere e
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Breve
e’ quell’attimo che hai voluto eterno,
Tu che nel silenzio hai voluto far rumore.
Non senti?
Il profumo del muschio
dell’abete accarezzato dal fiume .
Del sole del mattino
che fa brillare le gocce di rugiada .
Cosa? Cosa vuoi rendere
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Di un Padre del cielo scuro
che non vuole sapere
se sua figlia vorrà
anche le pieghe del vento
dove una parola
è scomparsa senza lasciare
amore o altri desideri
da scolpire nella pelle fredda.
Di un amante sorpreso
da uno sguardo
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Vorrei tornare sui miei passi
vedere come sarebbe andata,
capire dove ho sbagliato
per ricevere ora solo sassi
Credevo di agire bene
pensavo d’essere corretta
ma la vita mi ha insegnato
che il giusto riceve solo pene
Forse sono troppo
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Calma distesa sul lago stanotte,
anche i mostri sdraiati sul fondo
dormono costruendo
sogni di eroismi e di avventure,
di austeri leggendari cavalieri,
di audaci militi combattenti
e di alati draghi incandescenti.
Sognano i mostri
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‘A pace è na speranza
na smania na bannera
nu viento scarcagnato
ca scioscia ‘a quanno è nato
‘a quanno nu mappino
vulette fa ‘o caino.
E ‘a tanno è storia vecchia!
Caino cchiù caino
so’ addeventate mille
miliune a centenaro
senza fermarse
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A salutar la sera son rimembranze
ove a trittico di ieri sorridevo,
senso d’abbandono ad assopir il cuor,
poesia a volar tra spire di vento e
salutar giorni ed anni.
A sorrider sorrido,
sorrisi miei, a specchiar umor costante,
sorrisi di ieri, oggi
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Pietra
che mi ascolta.
Ombra curva
nell’alba cieca.
Un respiro
sospeso
tra i vetri spenti
del tempo.
La
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In quel batter d’ali
che toccando cielo e mare,
librata la mente, m’accorgo d’essere.
C’anch’essa s’avesse a dire,
descriverebbe attonita,
copiose, inenarrabili, increspature.
Nel frangersi d’emozioni
che, seppure avulso, colgo,
l’altrui
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Ti perderanno
così come han finto di volerti
Ti perderanno
perché non sei nulla
in questo presente bugiardo .
Fatto di vestiti, alchimie
Inganni romanzati .
Cammino veloce
abbandono idee immortali
così da confondere il mio Io
mentre tu
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Gea, corpo vivo e anima profonda,
ci desti un paradiso verde, fertile, immacolato,
lo seminasti di frutti, di cieli aperti,
di fiumi che cantavano, di radici parlanti.
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Ci offristi il tuo grembo, Gea, la tua acqua, il tuo tempo,
ci desti
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Corrono veloci quelle voci
tanto da renderle insopportabili
quando volendo essere uniche
non si esimono dal diventare antipatiche
provando persino ad imbastire un centro d’aggregazione
dove esercitare tutta la loro intraprendenza
carta da giocare
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La notte, vestita di velluto profondo,
cammina scalza tra i tetti e le colline,
porta nel grembo un cesto d’oro e di polvere
da rovesciare sopra il respiro del mondo.
Ogni stella cadente è una sua carezza
che graffia il buio e lascia una scia
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Ti lascio giocare
con le speranze
per poi colpirti
e non ti accorgi
che l’amore è già
sfumato nei colori
di un tramonto
acceso in inverno
dall’addio del mare.
Ti lascio sussurrare
una nuova preghiera
da pronunciare ora
senza che sia
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Un numero soltanto può fare ricordare il passato
sia bello o sia brutto non fa differenza
l’importante è prendere atto
di come la vita deve essere vissuta
senza porre paletti e con un occhio al futuro
cercando di ampliare quanto attualmente
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Mia madre aveva occhi tristi
mentre venti di guerra
lacrime e odio scavavano buche
quando ingrigivano i volti.
Lei era raccolta, minima, in disparte
dalla gioia, quando l’eredità
della paura fu parzialmente spartita
in taciti accordi
tra inermi,
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C’è confusione nelle strade
C’è caos
Mentre la vita scivola via
noi apparentemente viviamo
inconsapevoli della fine .
Perché se ancora non lo sai
la morte ti determina .
Tutto si silenzia
tutto si compie .
Allora abiti la vita
respirando
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Filtra la luce tra rami d’ulivo,
In ogni stilla c’è un sogno che vibra,
Orme di vento accarezzano l’alba,
Rugiada d’amore dischiude la sera,
In un petalo scritto col cuore.
Danzano lievi parole sorgente
In un ruscello che canta alla luna.
Verso
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Tanta è la tristezza che ho nel cuore,
pensando a te, vecchia mia.
Seduta e lacrimante t’ho lasciata,
che non sapevi,
o non volevi dirmi
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Te hoo fissaa dent ai öcc,
o Signur,
e l’anima mia
s’è staccada di quij
che no vedéven.
.
Me son strins al calor
de la tò Lüs,
e lì hoo trovaa el me vertader me stess.
.
Perché Te, o Signur,
te see el fià che me fà campà,
el coeur segret
che
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