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♦ giovanni bianchi | |
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Maggio 2025 |
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#Rabbia
Le 264 poesie pubblicate con #Rabbia |
Cravatte ingrassate
con lucido da scarpe
annodano gole,
aridi pozzi
di liquame maleodorante.
Reti lanciate,
zeppe di parole strappate,
adescano speranze,
conficcati chiodi
dalla testa spezzata.
Vischiose salive
colano su rossi
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Quel potere
capace di abbattere i giorni
prezzemolo invitante per molti
lascia sul selciato
paura e terrore
intaccata volontà
soffre senza requie
mannaia sfodera tutto di sé
lontano il rispetto
granello di sabbia
in un mondo
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Niente che possa fare più male di un’offesa
quando il nostro vivere sa di essere limpido
barcamenarsi su questa terra
diventa sempre più difficile
parole sgambetti falsità
pane di tutti i giorni
a colorare le ore
come non recepire
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Uno sguardo di troppo
nell’alcova dell’amore
spegne il sorriso
lanterna non basta
si prende gioco
inutile gingillo
colori impressi
velenoso cibo
acutizzano il sentire
dita impazziscono
in un balletto estremo
lasciando tracce
merce di
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Delicatezza
sintomo di savoir- faire
si espande senza lasciare tracce
braccia estese al cielo
sorridono ringraziando
ramificanti alberi
abbracciano ponderando
situazioni da gestire si accavallano
appigliandosi al niente
volontà non
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Non resta che inciampare nei ciottoli
in questo mondo
dove tutto sembra non avere più senso
spendere spandere
per andare alla deriva
le scuse non mancano
feste in prima linea
hanno la meglio
ove è finito
il valore delle cose
degli
leggi

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La timidezza in amore
un cavolo amaro
da gestire con le dovute pinze
ritornano alla mente
insegnamenti solenni
inculcate parole
da lasciare sul selciato
difficile credere a fin di bene
il domani ne è la prova
timori paure si
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Feriscono
particolari parole di circostanza
piombando improvvise
in un contesto ben lungi dal dolore
quando tutto appare circoscritto
fuggire vorresti
portando con te
sangue del tuo sangue
lontano da roncole
senza cuore
.
il tempo non
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Come cavallo errante
senti dentro di te quel peso
da tempo invade
non capisci
il perché di tanto accanimento
uno sgambetto della vita
perpetuamente
lascia il segno
gentilezze riverenze
ritornano
un pacco dono non apprezzato
sospeso
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Cosa si sta a fare su questa terra
se ogni piccolo particolare
non trova la gioia d’un tempo
tutto sembra incamminarsi verso il declino
ove è quello spirito che nutriva le giornate
il silenzio non più d’oro
un frastuono che fa impazzire
in una
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Si è versato quel recipiente
lasciando una traccia
pulviscolo in un mondo
ove la falsità divampa
incredulità ribrezzo
con contorno di patate bollenti
indigesta portata
scodinzolano conigli
non s’ode bisbiglio
tutto violentemente
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Quel sentire dentro
che blocca
lasciando in sospeso
quanto invece
dovrebbe essere esposto
attecchisce quel senso d’incapacità
ove la rabbia
invano esplode
impossibile è
tornare indietro
ormai tardi per rimediare
inutile battere sul
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Basta
sono stufa di piegare il capo
.
riverenze inculcate
fanno sì
che il percorso sia sempre pieno di ostacoli
lasciatemi vivere
non accostatevi
per distruggere
sono stufa sì
rivendico
l’aria che respiro
.
esigo un minimo di pace
solo
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Stasera esco, mi allontano da questa tortura
che è diventata la casa mia...
Non è così che vorrei la mia vita
senza nessuna sfumatura
ma solo una cadente monocromia
vissuta per lo più con misura
e priva di
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 | Verranno inerzie di gelo
a blandire spettri malevoli.
Pulsioni frenate in cuori flessi al vento del Nord
quando le dita saranno unico intreccio
di sfiduciate adesioni
nella dilagante penombra di un sole
che si nega al giorno.
Verranno giorni
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 | Tremo in nome e per conto
di una vita stampata
in fogli di neve
ho un brivido gelido,
vibro la fame di stabilità
l'apparente perfezione;
sul viso gocce di dolore freddo
impallidisco
poi arrossisco.
Gli altri mi guardano, tutti!
Al
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| Esplode la rabbia quando
il mondo del lavoro
gioca a nascondino
raccomandarsi è di rigore
in ginocchioni prostrarsi
onde avere il dovuto
difficile accettare scuse
in girotondo respirano
sincerità un optional
ansia cattura
il domani è
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Scorre la vita
sul palcoscenico del mondo,
comparse, mimi, attori,
burattinai, registi e spettatori.
Chi coraggioso canta la speranza,
chi suona strumenti di morte,
chi non sopravvive all'affanno della danza.
E la commedia si trasforma in
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Guardami,
non girare la testa da un’altra parte.
Guardami,
non abbassare gli occhi
così che ciò che non vedi non esiste.
Guardami negli occhi,
non distogliere lo sguardo dal mio.
Le tue pupille fisse nelle mie,
vedrai solo lo
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A vele spiegate verso l'orizzonte
per nutrire animi
d'umana speranza
con l'illusione che navigava
impavida
tra i colori cangianti delle maree.
A vele spiegate verso l'orizzonte
per sfuggire alla fame
mentre calava il sole
mentre si
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Nuova festa
non riesce a rallegrare
mancano quei marmocchi
quel girotondo casinista
risvegliando il tempo dell’infanzia
atroce la sofferenza s’accascia
pensieri da gettare
onde non perdere le staffe s’aggrappano
a quel lumicino che sempre
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 | Mi troveranno forse per caso
fra rovi marciti con l'ultima pioggia.
Lacerate le vesti, ma ancor più il cuore,
fermato da mani lubriche per sempre,
violata da infame atto brutale.
Scaveranno una fossa infangata,
vi verseranno ogni mio
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Ogni volta che si fa scempio d'una donna
è un miracolo negato,
una carezza sprecata
un futuro spezzato,
un bimbo che non sorriderà.
Ogni volta che una mano lubrica si lorderà del suo sangue
sarò un
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Difficile buttare giù due righe
quando il mondo
sembra rovesciarsi
ortiche sul cammino
chiome al vento
paiono sbeffeggiare
affannoso il respiro
impotente difronte
ad un uragano di sensazioni
fauci aperte risucchiano
stringe
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Percorro l’ombra
sul ruvido selciato
che nel buio della notte
pare salirmi lenta
i piedi.
Chinata la testa
guardo le mani da sporcare
e le scarpe già lorde
troppo pesanti
per saltare.
Anello dopo anello
s’allunga la catena
che
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Sordido spettro
di degenerata fede
non cessa di corrompere l’aria
e gli animi
nell’ossessione del sopruso
e pianto
e sangue
cospargono l’ovunque
sotto i passi di sciagurata stirpe
possa il nostro grido
seppellirvi tutti
cancellando il
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Per anni
una parte dell'anima
ha vagato nel limbo
senza la conoscenza
d'un ricordo
imprigionato nei meandri della mente
sperduto
tra le tremule ombre d'una bimba impaurita
dentro il corpo che cresceva
tra le nubi d'un passato
che
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Sono un ostaggio nelle tue mani
inconsapevole e frangibile
mentre affondi la tua rabbia
sul mio corpo incredulo
e ne fai scempio a tuo piacimento
uccidi...
cancelli
per cancellare la tua inadeguatezza
distruggi
per soddisfare la sete di
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Disdicevole
è agli occhi dell’uomo
il grido scomposto,
essenza colata
sparsa dall’anima
liberata
da perbeniste invisibili
catene.
Scende il pazzo
dalla giostra al volo
sbandierando il lecito negato,
un fiammifero dietro l’altro
al di
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Imperfetti
splendidi
voli di farfalla
coperti di catrame
sanguino sorrisi
su perché maledetti
inginocchiati
su selciati di spine
avvelenati
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264 poesie pubblicate sull'argomento Rabbia.
In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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