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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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#Ricordo
Le 796 poesie pubblicate con #Ricordo |
Quanto è amaro
il cammino.
Non vedo più
il ritorno d’una rondine,
non sento più
lo stridio nel suo cielo.
Non è come un tempo.
La primavera,
anch’essa un ricordo.
Mi sono persa,
forse
mai ritrovata
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Da destino avverso
un seme qui è volato,
pensar a te or non voglio
così minuto e dimenticato,
come egual non fu il fato
in quel prato laggiù
ove lo sguardo s'è posato!
Là, con loro tu non sei,
né
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Chissà cosa pensi?
Aggroviglio di matassa i pensieri,
striscianti vipere avvelenate,
stanca bruma e nuvole a scendere dal cielo.
Passato ad appartenere al tempo,
giochi di memoria in placido sentire.
Chissà cosa pensi?
Sul viso fantasmi a divenire
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Non c’è
misura e ne parole
che possano definire
il quanto
quando
e
il come
ti ho voluto bene.
Nemmeno so definirlo
mi perdo
ogni volta
nella sua
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Ho conosciuto deserti nei quali ho respirato vita,
dove le dune rosso tiziano, fluenti come chiome,
suggerivano l’idea di forme sinuose e di giovani donne
in attesa di trepide carezze.
E non ho patito caldo e non ho patito sete
ma ho sentito il
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Sei andato via
prima che il buio oscurasse
di struggente malinconia
i miei occhi di adolescente.
Sei andato via
all’alba di quel funesto giorno
di gennaio
che rimarrà per sempre avvolto
nei miei ricordi.
Sei andato via
prima che io ti
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C’era una quercia
in uno splendido giardino.
Molte volte vi toccai la cima
sognando di poter volare.
Da lassù aprivo una scatola magica
e appariva un carosello di giochi.
Molto tempo è passato,
il cielo è diventato basso e scuro,
le mie ali
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Sopra la linea del mondo
non si trovano più le stelle
nel mio spazio indefinito
fluttua la mia zona grigia.
Cade dal cielo lo sgomento
con le scure ombre della sera.
Rami sospesi mormorano
lamenti al pallido fantasma.
Ricordi girano attorno
a
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Non cancellerà il vento
i ricordi
come le orme sulla sabbia, ne l’amore,
quando scura scende la sera
ed il silenzio s’impossessa della notte.
Foriero sarà
di giorni colorati di speranze
di parole calde sussurrate
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 | Undici anni
undici lunghi chilometri
che nel cuore
hanno lasciato il segno
solchi indescrivibili
tormento che non muore
pace non trovo
occhioni chiamano
nelle notti più buie
bianche come il pane
solleticano vibrisse
quegli unghielli
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| In pace riposano quelle pagine
folate di vento non intaccano
ognuna il suo passato
dolcezza di un amore sempre al dente
percorre l’universo sino a quando
l’imponderabile prende il sopravvento
carezze sorprese
catturano in un vortice
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Ombre vagano verso un cammino
perverso. Vanno oltre il tempo,
questo tempo che divora la vita.
Ego d’anime tramutato in apatia.
Il sonno è agitato da incubi,
anime mortali precipitano verso
l’abisso di una vuota esistenza
Non ci sono
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In bella vista pullulano i ricordi
come soldatini fanno l’occhiolino
un ad uno attirano lo sguardo
desiderio di un passato lontano
prende il sopravvento
nostalgia invade
stringono i pugni
battaglia si fa in quattro
inutile soffrire
il
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Aspetti invano quel soffio
.
come meteora si presentava
dolcemente schioccava
calore emanava
stringeva forte la carnina
ove brividi
scarpinando si dileguavano
immenso il sentire
quattro ruote
testimoni di un amore
si coprivano gli
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 | Amore passionale e senza fine
iperbole nessun eccesso vieta
struggendosi nei versi del poeta
amante del suo stesso soffrire.
La morte sembra l'unico rimedio
quando quel sentimento è terminato
oppur dalla metà non ricambiato,
e
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| DaviD |
03/10/2015 16:17| 2145|  |
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 | il foglio reclama
l'incauto sfogo
trema la mano
coscienza indecisa ricama
titubante atto finale
per anima schietta e indecisa...
ricordo smanioso
barcollando s'insinua
e tra versi e rima
luminoso sgorga
s'illumina
al pensier
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Ammirare il chiarore d’ogni mattino
con l’aria a sbattere su di un tempo smarrito
e con la interiore forza ... l’aurora respirare
per fuggire, capire il perché... l’essere così assenti.
Tremula la voce, s’affanna deserta sulla
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Ntesta o Carminu
semplici eranu li casuzzi, ma chini di vita,
li barcuneddra nichi e nfiuriati
ca di javuru inchivanu puru li strati.
Genti semplici ma di bon cori,
ca ti dava l’arma e ti faciva scurdari li pinzeri.
Inchivanu li vaneddri, di
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Mare o monti
antico dilemma ogni anno si ripropone
sfogliare pagine
alla ricerca di refrigerio non annoia
solo l’imbarazzo della scelta
in questi giorni in migliaia di case
atlanti riappaiono
vecchi ricordi di un mondo lontano
vale la pena
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La dolcezza tenace che tu mi conosci
mi è caduta nel sonno
come libro tra le dita.
Allentate le maglie della rete
con un colpo di coda
si è dileguata
quasi delfino intrappolato
verso il largo profondo del suo mare.
Sono reti smagliate quei
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Quando morirò
nessuna lacrima solcherà i visi di chi ho amato
quel giorno
solo sorrisi danzeranno sulla mia bara
senza mendicare la mia anima vigilerà
pianti e fiori lontano
solo le mie parole urleranno la mia mancanza
semplici ma sincere,
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nell'istantanea di un ricordo
io ci sarò
tra la sottile linea che separa
realtà e sogno
io apparirò...
lontani desii si desteranno
lacrime cristalline sfiorando una cicatrice
regaleranno dolci sinfonie
melodia di
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Scintillano quei gradini
pietre preziose pronti a coinvolgere
minuziosamente
ogni sentire parsimonioso
duplice suono si staglia violento
trascinando tornado di emozioni
quel passato di ricordi
quando piccola cercavi serenità
invano dolci
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La violenza di quel battito riporta al passato
quando teneramente accarezzavi timorosa
piedini di rugiada
s’imponevano
emozione creava il nostro rifugio
il tepore di quelle ali condizionava
baita dove alloggiare l’amore
e tu piccolo virgulto
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Un ricordo improvviso che staglia
forte in mente uno squarcio passato
si appalesa istintivo e spiccato.
Sovrapposto all’ambiente
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E ci risiamo a riempire il vuoto
giornata tremenda da cancellare
voglia di niente ha fatto il pieno
saccoccia straripa d’inutilità
.
a spasso per il corridoio
consumi le mattonelle
l’infanzia si pone davanti
quel gioco ormai lontano
erano tempi
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Echeggia la storia
di ieri e domani,
in quell'acqua del lago
si riversano le stelle.
S’erge cupola di fede,
pietra miliare dell’aurora,
accarezza spasimante cuore.
Soffice zeffiro solca
facciata del mistero,
lacrima infocata
lambisce
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Erano belli i giorni dei sogni
quando a primavera, indossando
abiti a fiori, correvo sui campi
come farfalla impazzita.
Erano belli i giorni, quando nel
mare veleggiavano i sogni verso
approdi di gloria e i vascelli della
fantasia navigavano
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Quiete d’anonimo meriggio.
Ovattati i suoni e i rumori
nell’orbita larga del molo.
Lenta la risacca rifugge la sabbia
e l’onda indolente ritorna
là dove riparte il suo moto
tra due attimi brevi di sosta.
Passano pigri gli uccelli marini a filo
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Lontano il tempo quando
quella scelta pervase
così piccola
il futuro per mano
dovevi prendere
decisione più grande di te
vide aprire ad un mondo
fatto di solo amore
che nel tempo
una scia sofferente ha lasciato
non basta il ricordo
a
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796 poesie pubblicate sull'argomento Ricordo.
In questa pagina dal n° 601 al n° 630.
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