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Le 61 poesie pubblicate il giorno 14/08/2014
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| Pur io, non ho braccia e mani
Ed abbracci
Che m'annodino
All'esistenza ed ai voli
Della mia anima
Pur io mi
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| Il vento sul mare
le onde piegate dal sole
e le ragazze che si gettano
nella schiuma
per sentire cosa si prova
a volare.
Il cielo che specchia
il seno di una madonna
sulla sabbia
appena dietro il castello di sabbia.
Un venditore di
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Che male fà la triste verità,
quell'attimo senza uscita
dove le nostre anime son rimaste incantate,
guardammo il mare e le stelle dedicandoci versi.
Nessuno ha capito quel sorriso,
nascosto dall'angoscia di giorni tormentati
nel
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Madre, che nel tuo Amore
gli uomini avviluppi
accarezzandone la veglia
e il sonno,
avvolgi stanotte nel tuo manto
tutti i tuoi figli
che nella crudezza del dolore,
nell'inflessibilità della sorte,
nel sacrificio e nel pianto
serbano
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| In tanti pigiati
con gli occhi rivolti allo schermo del lotto,
un inferno Dantesco questo calore
pitturato addosso,
l’infradito si è rotto.
Mi dicono che è di una giocata
istantanea
“come fa a non saperlo!”
C’è una fata
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| Ha i suoi anni, sornione, ronfa
si liscia e strizza gli occhi,
sul tetto guarda la luna
la polvere magica brilla sulle vibrisse.
Non dorme stringe gli occhi,
aspetta felino,
gioca, attento che non fugga...
...Attende...
Onore, gloria contro
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| e rimane qui
nel rifugio d’un oblio silente
questo struggente pensiero
i tasti hanno sulle labbra i tuoi silenzi
la musica è l’aria che respiro,
la voce delle cose sussurrate
contro la tua pelle nuda
a due passi da ciò che
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| S’impolvera una vita
come tante altre conservata
insieme alle nostre carezze
rannicchiate là dove uno scaffale
il nostro
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| Tu freccia scoccata nel buio,
passepartout di sentimenti
non ripudiati
dalla bruma che avvolge
questo cristallo di ghiaccio.
Penetrando
t'impossessi della mia anima
divinamente tua
nel coito di questi istanti immortali.
Dall'ombra,
di
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| Come condannato, mi accompagno al patibolo.
Avanzo il processo, stringo il cappio
trattengo lacrime oltre il
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| Era Augusto imperatore
e, vietato giudicare
era contro certi fatti
in quei dì, di Feria detti.
Solo questo, a memoria,
io sapevo della Storia;
l'altra sua applicazione
non era di mia cognizione.
Ignoravo che esistesse
fino al dì,
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sento gracchiare
note stonate
ed il cipiglio di un vento asservito
ormai avvezzo al buio più rado
conto i
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| Tremulo
irrompe
e scompare.
S’appropria
di canti soavi
e gesti lenti
d’un cullare d’anche
e del vagare
dei sentimenti.
Cattura
notturne note
nella leggiadra quiete
incalzando
bagnate foglie
s’un prato stese.
Sospiri
tanta
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| Ho la cattiva abitudine
di voltarmi indietro...
Al funerale di mio padre...
per vedere se c’era mio fratello;
in mezzo all’umanità pellegrina, come me
per scorgere volti,
e non maschere...
Ho la cattiva abitudine
di voltarmi
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Poi parlai per ore
senza sentire il peso delle aurore
od il il vento acceso a notte
da una tenebra priva di fortune
Era l'oscurità delle mille stelle
che ancora attendeva una stagione
ed il cerchio dei segni neri
incisi a fuoco sulle
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| Galleggia il treno,
fischiando il suo dolce lamento,
portandomi via da te,
attraverso veloce il verde paesaggio
che, in poetica visione,
si intreccia ai tuoi sguardi,
oltre le nudità rapiti,
dalle fragranze fruttate
dei nostri corpi
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| Imponente la valle giace, e rivi
freschi e torrenti vanno,
e ‘l vento freddo soffia e al vanno
d’un’aquila si dormon quieti i clivi,
e questi colli son muti e giulivi,
e i boschi a’ sassi stanno
‘ve l’Elvezia si splende e l’alemanno
roccioso
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| Come in un vaso
dove l'ultima goccia
non è l’unica che cade
ma la prima
che precipita nel vuoto,
io caddi.
Così tornai a te
l’ultima tua goccia
mi ricordò il pianto
la sete e il desiderio
d’una sottile pioggia
sulla
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Ha troppi nodi
l'albero che cerca il cielo
fragile, di rami ricamati e foglie
che sembra sete
nella mia pelle
certe notti
parlo solo e in
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lontano da noi
come foglie
che hanno creduto di volare
e sotto il peso del tempo
ritornano terra
come stelle che hanno creduto d'illuminare
il giorno
ed in cerca di pace
si ritrovano ad attendere la notte
anche le ombre da ultime
cedono
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| In fondo al buco c'è un corpo
che parla con voce profonda
e non piange, non piange mai.
Il suo viso è rivolto verso le nubi
acute nel sibilo delle circostanze
artigli velenosi gremiti dal chiarore.
Fischiano le note di un
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| Ci sono parole
che perdono il senso
si perdono
sì... le perdono
Ed è con grazia
che le rimbocco
come maniche
troppo lunghe
sugli avambracci
di me bambina
perché è così
che vedo le cose
Con lo
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| Per qualche briciola di luce
e per non domandare
ai miei capelli bianchi
la storia di una vita
in questa penombra che cela
le pieghe amare del viso
scaldo il cuore e le mani
nel pensiero di te
che accompagna
i miei giorni di gioia
rivedo
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| Tra cristalli di sale,
nel mio sangue che scorre e ti contiene,
nella mia carne, nelle parole d'amore.
Ovunque sei, lontana,
ma qui tra le mie braccia,
con sguardo acceso di spade
scintillanti
e seno di luna,
nel grembo di amante infinita
che mi
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Eolo |
14/08/2014 13:05 | 5808 |
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| L’ultima raffica è gonfia
di occhi bianchi, sbarrati,
di mani piccole, candide dentro,
di sale che brucia la
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| Sulle solenni candide montagne
Di bucaneve si aprono corolle;
Il sole a marzo indora l'alto colle,
Gemmano gli orti i rami e le campagne.
Cadono a perpendicolo cascate
Spumeggianti nelle acque dei torrenti,
Che scendono dai monti gonfi e
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| Prendo bocconi d’aria
sotto i rami di un ciliegio
e penso a te, vita mia!
Senza tregua è il tuo andare
approdi e scappi via...
non s’arresta la tua corsa,
cerchi il modo per evadere
ma invano... e torni indietro.
Questa è la sorte per una
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| Era un poro cristo
da tutti mal visto
cor viso pesto
nun faceva testo,
sempre mesto,
più che modesto,
portava la
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| E mi reinvento
Ora che ho messo le ali
Senza tradire di me
Il riflesso.
E giuoco
Non più a nascondere
le stelle
Nel silenzio incerto - asfittico
Delle tante sere
Serene
Senza luna.
Ho partorito insieme ai figli
L’essenza del mio
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61 poesie pubblicate nel giorno 14/08/2014. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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