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Le 38 poesie pubblicate il giorno 12/03/2018
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Ho ceduto le foglie per contrastar tempesta
che non mi storcesse i rami spezzandoli
Ed ora che la bonaccia timida s’appresta
e il tepore del sole scalda la gemma
genuflesso volgo l’arrese spalle al calore
trattenendo nel petto il tuo dolore
Dacché
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| Quell’unica di certo è mamma mia
di poi tutte le madri e le sorelle
con forse mille e cento più zitelle
e questa non mi sembra un’eresia.
E inoltre chi si veste da faria
regine cortigiane e damigelle
dei fatti della storia pavoncelle
unite da
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Tu dovevi sapere
che questo cielo era finto
e che la pioggia notturna
era oscura come la morte
In assenza di luna
le ombre avrebbero coperto
ogni cosa che fosse amore
o lo stupore delle prime foglie
Spuntate per caso
come gemme nel
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Guardami negli occhi
chiudendo i tuoi
immagina il possibile
il fantastico, l’irraggiungibile
cerca a tentoni
le braccia in avanti
scruta le vibrazioni
raccogli quel che vuoi
stringi nell’ insieme
i miei pensieri con i tuoi
Guardami negli
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Su
dimensioni multiple
sento
scorrere la Vita
come una nostalgia
inspiegabile
che tra due
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quel suono di foglie e di legno
l’odore che sparge di novella
e di seme e di fiore -pregno
imbevuto-
lì lì per sbocciare
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Chiusi nodi aggrovigliati
di sussulti ansiosi fraintesi assurdi
cuore arso di padre prosciugato di tutto.
Camminare da solo non è facile
poiché il tuo andare è lento
e spinto dal tempo che veloce scorre
e consuma quel poco fuoco.
Quel
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Questo pensiero
è la mia casa,
il buco
dietro la lavagna in cui scrivo.
A turno,
con i polsi
pulisco il gesso:
le
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Ascoltando la voce
della sconfinata solitudine,
non avverto la serenità
delle nobili intuizioni,
sento soltanto
il grave disagio
di uno sporco mondo
che mi sta sempre
addosso.
Lottando contro
i demoni dentro,
non riesco a lavare
il sudiciume
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Aspetto che il meleto fiorisca,
perché son stanco del duro inverno:
sfinito d’attender che tu capisca
qual dolor mi porta il tuo inferno.
Spero anche che ‘l mio amor perisca,
soffocato dal tuo mentir eterno,
spero che ‘l cuor di sanguinar
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Candida Albione lucente,
con capaci occhiate rassicuranti,
un tanto al chilo;
sostanziavi il tuo sorriso,
di contrabbando,
con spiccioli di carineria a buon mercato,
fregiandolo di porpora e carminio,
cornucopia dilettevole,
in una sintesi
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Scolorasi la terra,
lontano fumiga acre
sotto quel plumbeo cielo.
Cade, sul molle fango,
nera acqua schizzando
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La finestra si illumina di accenti
l’alba ripete sogni desideri
che hanno vinto la notte,
i miei pensieri prendono le
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Se tu non fossi canto d’uccello
e occhi di cerbiatto impaurito
Se tu non fossi suono di violino
tango e sole del mattino
Se tu non fossi tana d’inverno
e caverna per il mio letargo
Se tu non fossi unguento
acqua, rosa e falena
Se tu non fossi
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fulgida essenza di primavera
sciogli le lingue degli angeli
discorri con l’animo che ti ebbe foresta
nel giardino mio dissolvi i confini
che separano me dal tuo desiderio
Inchiodami alla tua anima
prima che questa sete di vita mi porti
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Distratta dal mio piccolo cielo vorrei raggiungerti
mescolarmi all’odore d’aria aperta
scrivere la semplicità nata in noi.
Nutrimento tracciato nei rami
io so che tu hai braccia profonde, fresche di foglie
pori d’argento dentro gli abissi
punti e a
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Pura e lieve
discendo
da grevi arie
per arricchire
questa landa avvilita
da eccessivi anni di solitudine.
Ideali di
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Sia puro e libero questo Amore,
come luce del sole
al primo mattino.
Si conservi innocente,
casto e mai invadente.
Mai ti leghi questo mio sentimento,
ma abbia il coraggio
di accompagnarti umilmente,
senza attaccamento,
e quandunque le ombre si
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Non ci saranno più
promesse al vento
tutto si scalderà al primo sole,
si rischiarerà il cielo e il firmameno
e torneranno a fiorir rose e viole.
È quel che dice
l’anima lasciata
che non si rassegna di esser finita,
quella partita incerta e
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| Mi porterai con Te
negli abissi dell’Amore
a ristorare il cuore
negli anfratti delle viole,
passeggeremo il sole
sull’ arco del destino,
fra sorrisi e
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Nonna
mio rifugio
com’era bello con te sognare
quante meravigliose fiabe
hai ricamato nel mio cuore.
Di te
mi è rimasto un ricordo indelebile
che mai dimenticherò.
Ero sempre a far domande
ad una sola, sempre tergiversavi
“cosa c’è in quel
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Non basterà l’alba a schiarire la notte
neanche il pensiero nei passi malandati delle ore
Siamo onde di mare che non
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verno tardivo
ferisce vita nuova
capo reclino
timido
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Rosse corolle
nell’imbiondito
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Nemmèn di tua ombra nudrìr potei il cuore,
oh Luna! Tu eri assente in sì atra sera,
e non alluminavi la riviera
dov’io sedetti in tanto tenebrore.
"Forse" mi dissi "Forse il suo madore
tarda. Ma vièn spedìto. Vièn sua cera".
Eppùr la Notte si fèa
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spegni la luce impazzita
o agli ingorghi di ingordi
o straniato nel cervello
o risorto senza forme
col sesso al piede
nella fogna
votato, al referente
si fa da solo chi supera la morte
fissa pazzia
avvicinato ai vivi
non vede
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Sdraiata nella penombra
di un rosso tulipano
ti accarezzo l’anima
con sguardo inquieto.
Arde il mio desio
sui petali della passione,
ti sfiorano le labbra
e come ali di farfalla
vibrano ad ogni tuo sospiro.
Nel rossore di un crescente
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’A strada mia qual’è...
so’ quarant’anne ca ‘a cerco e nun ‘a trovo,
t’’o sto cuntanno a te...
passione ca nun more
Te l’aggia raccuntà
e m’aggia fa’ cchiù male,
scavanno fino a ‘nfunno...
addò te manca l’aria
E annanz’ a me ‘a paura...
nun
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La sera appena accesa
aveva ancora addosso il profumo dei ciliegi in fiore
e un mormorio di vento... sull’erba ruvida di aprile.
Le tue labbra stanche raccontavano il giorno
con parole sussurrate a mezz’aria
che si spegnevano tiepide
dietro un
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38 poesie pubblicate nel giorno 12/03/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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