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Le 74683 poesie pubblicate dagli autori del Club Scrivere
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Sono chiome danzanti
nel soffio incolore
sulle cime di monti
di luce un bagliore.
È un’aria che plasma
Il viso e la mente
a volte entusiasma
o è indifferente.
E vento che transita
e t’aiuta il respiro
nel messaggio di vita
abbraccio il
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Tanti sono gli anni passati eppure il ricordo non s’infrange
facendo rivivere attimi unici lassù sulla collina
complice quel focolare che calore emanava
anche quando seppure spento intimità elargiva
maestro di vita incantava quando con
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Rotonda la pretendo ogni mattina
la sera col triangolo in azzurro
e il rombo che sedotto da un sussurro
la notte dentro il cubo mi sanguìna.
Perimetro di un caso irriverente
che dona al mio rettangolo il coraggio
proteso con il cuore
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- Le albe del mondo -
Le notti
restano a un passo dal giorno
e i corvi
sanno che il buio
porterà nuove morti
sconosciute
a chi non ascolta il vento
e i suoi lamenti neri.
Le ombre
tremano dopo il tramonto
è il fiato di Dio
che annuncia
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Dammi un secchio
o mio Creatore Dio,
Ti porterò le lacrime
di chi non ti conosce,
di chi non sa, che,
tu entri in chi ti ama
senza che lui ti apra la porta
e ti fai presente in lui
quado tu sai che il suo vivere
ha bisogno di te.
Troppe volte ho
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 | Sciacquio di conchiglie.
Un fratino si muove veloce
sulla spiaggia e la riva.
C’è arietta di mare pungente.
Una farfalla intirizzita
offre le ali
al primo raggio di sole.
Rinvigorita sfarfalla
fra gli ombrelloni.
Approda sulla pelle
in cerca
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 | Allora andiamo tu ed io,
ché già stanno aspettando,
no, non puoi essere restio
se non ora dimmi, quando?
La tua vita l’hai vissuta
e magari hai dei rimpianti,
ma è così che l’hai voluta
io lo dico a tutti quanti.
Nel percorso t’accompagno
si
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| Lungo un sentiero
di alta montagna,
un dì mi smarrii
nella campagna.
Cercavo di uscire
dal vicolo cieco
quando sentii
una possente eco:
"Perché uomo
sei cosi brutale
e con la natura
ti comporti male?
Baci tutti,
stringi la mano,
lo fai
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| Il tuo cuore
mi parla senza freni.
Come il cielo in festa
all’alba d’ oro.
Si profuma di sogni d’ amore
vestendo noi
nel tumulto del mare
senza
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| Quel bisogno irrefrenabile confonde
frullato di pensieri si accanisce
ovunque sguardo si posi
suscitando un senso d’incompletezza
dove è inutile tuffarsi onde mettere in pratica
desiderio non ancora arrugginito
speranze ormai riposte
riescono
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| Una leggera brezza
mi entra e mi solca
la pelle e la sotto pelle, e
in quei solchi, io
da contadino nato,
semino le sementi
del mio Creatore, poi
mi faggio carico:
delle piogge a vote acide,
dei raggi del sole,
a vote di ghiaccio,
e crescono
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Cantami una canzone
che parli dell’amore,
io ne ascolterò le parole
con la musica del vento
la porterò nel cuore.
Parlami dei tuoi sogni,
insegnami le parole,
come perle ne farò
un gioiello da serbare
con tenerezza e amore.
Vesti i giorni
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Diamanti, fessure aperte,
topazio nel cielo, sogno vagante,
luce nella sfera.
Astro celeste, magia planetaria,
sogno nell’emisfero, veloce come la luce.
Ti dono alla luna, amica del mare,
riflessa nel fondale,
ti custodisce una conchiglia
perla
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Rimembrare a cosa serve
se non a rimettere in moto situazioni
che vorremmo poter distruggere
siano esse ben attecchite nel cuore
oppure novelle per le quali
non riusciamo a capire il perché di tanto affanno
seppure dentro di noi
si conosca la
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Sereno è il pensiero
quando l’alba
mi accende le persiane,
lui, subito si arrampica
per andare là dove nascono
i raggi della nuova luce,
sa lui che nel chiarore
c’è la cellula del Creatore
mi alzo e mi sento nuovo,
scarto di me quelle
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‘Ncopp’a stu munno d’a matina a sera
nu crocchio ‘e corve ca nun serve a niente
se mette ‘e ponta pronto a ciaceria’
pecché int’a vita chesto sape fa’.
Nun more juorno ca nun sta ritorno
nun passa ora ca nun spanne addore!
A ogne sciuscio cagna
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Ascolto silenzi in un perdersi
di parole nella mente assonnata
cerco riparo
da un sole che brucia i confini di un sentire senza regole
dopo una notte insonne
il canto di una cicala ruba
il sonoro al vento che mi avvolge
in un abbraccio senza
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Quel passo delicato
con gli occhi socchiusi
fan di te un pregiato
quadro, toni soffusi.
Sono mie impressioni
di uno spasimante
sotto gli ombrelloni
nell’estate bruciante.
Accarezzo la sabbia
già penso alla nebbia
che il volto nasconde
e
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Difficile comprendere
quanto questo mondo richiede
ogni giorno novità prolificano
tenendoci sempre sull’altolà
insicurezze incertezze
come cibo si fanno avanti
provocando paura non più gestibile
nel guardarsi attorno nemmeno i venti
riescono a
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Accetto e convivo
con un destino da me stravolto...
inutile cercare conforto
chiudo gli occhi e sospiro
ripercorrendo ogni singolo passo
mi catapulto nel passato...
afferro brevi attimi sereni
e lo spirito illudo.
Sembrerò un pazzo
un uomo
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Prigionieri di una gabbia disordinata
si spingono,
come fossero un turbinio di tempesta.
Come stormo di rondini
si liberano in volo
sulla scala di un piano,
tastiera di una vita scomposta.
E io che inseguo le domande
scorgo la luna che gioca
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Silenzi
che squarciano
che sondano
che penetrano
che scavano dentro.
Silenzi
che aspettano trepidanti.
Silenzi
che velano verità nascoste
Silenzi
che svelano abissi profondi.
Silenzi
che proteggono
che feriscono
che proiettano
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 | Firenze città del giglio
Esterna con passione
Relazioni inaspettate
Relativamente al presente
Assurde velleità
Giocando a nascondino
Osando il
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| Le lucciole nelle rughe
delle strade come ombre sottili,
silenziose sentinelle
negli angoli scuri.
Un brulicare di
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Siamo rimasti soli
sui bordi del vento
che passava
segnando stagioni
e anni perduti
fra parole sbiadite
e regali mai dati
per qualche giorno
di calendario sbagliato.
Siamo invecchiati
odiando cose belle
e rimpiangendo
chi ha fatto il
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 | Ancora
una parola svelata al sogno
avvolge l’anima assorta.
Cembalo sonante di ore e presagi.
Custodite da sempre
nello scrigno antico del essere.
Lo sguardo rimanda attimi attesi,
di verbi mai espressi.
Deposti in un frammento di ore trascorse
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| Ascolto il vociare dell’albero,
ha bella la chioma,
le forti sue radici, si vedono
cerchiano la vecchia fontana,
io mi siedo appena oltre
e quando la lieve brezza
che l’alba con la sua luce,
doma all’olmo e a me,
la sua parola la sento
come un
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Esponendo disponendo lo pretendo
col gerundio creativo son tremendo.
Ti nascondo la persona ed il soggetto
son felice e me lo porto pure a letto.
Calcolando dividendo se trascendo
chiamo pure il gerundivo e te lo bendo
tanto messo sulla carta è sì
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 | Mentre fiaccando vanno
i nostri giorni,
striscia un’angoscia
e brucia sottopelle:
un dominio simbolico a inculcare
uno stesso pensiero pilotato
c’è imposto come ipnosi ripetuta;
mediato il senso univoco e obbligato?
No: dileggio, proscrizione,
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| Sbagliare nella vita si può
non dobbiamo farne un dramma
dietro c’è sempre qualcosa
che può aver influito a questo
inutile prendersela
cerchiamo invece di trovare il sistema
affinché non accada più
le vie sono tante da mettere in pratica
non
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Ero sicuro
delle nostre ombre
e quando la sera
abbracciava il perdono
io temevo
la notte come un veleno
e il buio
distratto dal silenzio.
Ero debole
nel giorno e le parole
erano nemiche
del mio cielo scuro
in attesa della pioggia
e di
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74683 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5701 al n° 5730.
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