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 Gli ultimi 5 iscritti: Ivan Catanzaro - Fabio Paci - Simone Michettoni1 - Fiorfiore63 - Ava 
 | ♦  Pierfrancesco Roberti   | 
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            | Alessandro LabriolaLe 269 poesie di Alessandro Labriola |  
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        | è certo il mio intento, immorale il passo
 guizzo tra sorrisi ingenui
 
 - muoio per uno sguardo
 
 La mia rosea superbia
 inonda il gala di applausi fastosi
 mentre imito le espressioni più umane
 
 - s'infrange della rosa il
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        | Se domani non ci fossi, flebile come il vento
 sul crine nei campi di cotone:
 
 - nelle notti virulente dei morbi
 
 quando assecondi i miei demoni stanchi
 porgendogli il balsamo untuoso
 dei tuoi fianchi infiniti.
 
 Tu che doni l'intero corpo e
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        | Quello spirito di pietà che carezzando tutti i prati
 svelava stelle nude...
 
 svegliando tra i corsi d'edera
 sguardi eterni e celesti -ora
 mortifica quei colori
 
 e rimangono sfumature vedove
 di driadi avvizzite nel mio stesso sudario
 al
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        | Sfoggiai quel nuovo abito della morte e dalla mia cella si levò il grido:
 da un angelo all'altro
 con ali di tenebra e volti lisi
 
 - coro sulla città di fango
 coagula il metallo "assente"
 con la sottile paura
 di un nuovo
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        | Arche possenti fiancheggiano la strada, la cui foce si specchia e si spinge
 contro ogni statua rinfrancando i viandanti
 con lacrime livide
 
 - e tra livree dolenti e banditori sordi
 si dannano con la sete i suoi cittadini;
 le onestà vitree,
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        | Spiega le ali sonore, i vellutati passi per noi - scuoti
 l'Antica meraviglia sul ventre...
 
 e il mostro che urla per quella carne!
 Nel pallore austero del tuo volto
 incantato e profondo - all'insostituibile traguardo
 
 che sia la virtù dei
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        | Per E. piangono le soglie del Paradiso: il guscio secco dei roveti infranto
 nello spandersi atroce delle attuali incoerenze;
 
 ed è la Vita! Che discende
 le frattaglie incupite di una città bastarda
 - campetto sconsolato e stuoia per le
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        | Chiedo alla luce di soffocare l'orribile stanza convulsa;
 all'incenso d'animarsi e spandere sandalo
 - i miei occhi non si apriranno
 
 finché non avrò altro da guardare;
 
 e non voglio vedere, che le celesti soglie del sonno:
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        | Sei la degenza che cerco, m'invochi col fervore di cento labbra
 - e non mi sento annoiato
 quando ti stringo con l'intenzione
 
 di rovistare nei tuoi antri splendidi
 e rovinare sui pendii turgidi
 delle tue voglie impazzite:
 - fermami un po' per
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        | Anonimo, il paesaggio breve e la vista sfumata: è la quiete
 ed è la noia! Infatti gli ultimi concerti
 nelle valli smuovono tutti come burattini
 
 trenta fili d'opale tesi al cielo;
 le invocazioni dei più scaltri ladruncoli
 si
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        | Silenzi... e quelle giornate sprecate
 col viso teso, nel faticoso cenno
 di implorare:
 
 -l'impercettibile voglia
 di ricevere un passato diverso
 da chiunque si trovi a scorrere
 nei viali scoperti al verde muto del pianto;
 
 - Costui o
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        | Fiocchi di pastello sperperati nell'aria stridono, inducendo le Nobili al pianto
 e al Piagnisteo codardo.
 
 Difatti scolpii io
 i non più vergini assetti
 della luna astratta, bugiarda:
 
 slanciato con l'eleganza
 di un "Eterno
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        | Cosa amate Voi più del giaciglio di brezza?
 Quante vite credete
 di aver spremuto al Suo grembo?
 
 Lui è indaco e infinito.
 
 Ho visto le fondamenta esangui
 dei relitti, come i vostri volti:
 mentre soffocano segreti profondissimi
 -
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        | Ieri...ieri ti ho persa tra i grigiori,
 tra cose inutili: ho perso l'anelito di vitalità,
 quel fremito indisponente mai sazio di te
 che parte dalle parole soffiate
 e arriva a diffondersi come un superbo profumo
 indubbiamente mistico e
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        | Fiato a tutti i liuti! è scesa! Samael, Arael - divinate un consiglio!
 Che io per Lei mi son perso e l'adoro.
 
 Lo specchio nel Male s'è disciolto
 
 in corallo pallido,
 dal più sensuale labbro
 e m'invita con mano alla
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        | Brezze mutevoli d'inchiostro seminale e profumi d'eccitazione:
 il parco svestito al pudore dell'alba grigia
 
 petali, i suoi serragli e minareti si spiegano
 alla passione delle panchine imbrattate
 come d'edera scura - avvolte
 
 sui gracili soffi
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        | La rugiada desolata che striava i desideri della vera agonia:
 due giostre e una panchina,
 mostravano fin troppo bene i limiti del recinto
 
 e la voglia di valicare quelle argute feritoie
 spezzò il mio spirito nell'eterna contesa
 e nel sogno
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        | Contiene tutte le impurità, mentre bolliva il rosario della nonna:
 la croce legnosa liberò il Cristo
 nei vapori torbidi del caos (poi mi pentii)
 
 - il clero aveva agito bene
 ed il rimpianto per il più piccolo sorso
 
 mi fece
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        | Non dissimile da un fremito: è la nostalgia che chiama!
 e da finestra a finestra ha scovato
 i pianti intestini e le voluminose tappezzerie
 
 per ricordarmi quanto ho perso,
 come si atteggiano altezzose le ville:
 le loro zuffe ridicole, gli
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        | Non mi sono proposto per queste notti granitiche.
 -sobbalzi e previsioni persino eccitanti
 Sono inoltre sempre io: il costante
 delitto e il
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        | Il lume è spirato con scintille e l'agonia giace nella veglia - quando ogni fatica è per la mente
 mentre mani scacciano impotenti densa tenebra dal viso
 
 io vengo a cercarVi
 - le notti che riesco
 stringo tra le dita le verità
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        | Adam, crea lo spasso: cordoni dorati e fonti lucrose di dittamo,
 da cui osservare nell'opulenza
 i suonatori vagare ancora e strimpellare...
 
 alla bettola sorretta da alghe e tinta di vodka - aste
 le cui mani e voci umane danno vita ai bassifondi
 e
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        | è sempre il sapore antico della terra che si scuote e viene oltraggiata
 - come un manto felino
 il suo olezzo umido mi desta
 
 e per i geloni che immortalano le venature
 - e per un sole comunque in scena
 quest'oggi il cielo in apoteosi
 geme
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        | Pioggia e luce si contendono l'Immenso - e così
 l'anima mia d'algida consistenza,
 s'agita e si libra bassa nell'angosciosa disputa
 per la sua sorte;
 
 mentre generose comete riflesse
 cingono l'altare d'edera,
 separano i ricordi e poi
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        | Nell'agorà del venerdì, lo sperperare iniquo di miserie acclamate:
 gli avventori mercanti di chiacchiere
 costretti persino a cedere sottili verità;
 
 la bara, il corteo - dimenticati
 s'allontanano silenti all'unanimità
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        | Le più vergini luci, dai più incredibili scopi!
 Le siepi inchinate scrosciarono incenso e polline
 ai lati dell'ignobile fuga.
 
 Tutto il tragitto lo ricordo:
 ogni giostra di frutti impiccati - abisso di limo, colline
 scenari di
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        | è la riva a cui arranco -l'unica sponda
 Il battesimo del fuoco e della carne;
 la mia Itaca
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        | Maschera Bella e lusso invitante promessa indefinibile di bene,
 leva le tue unghie dipinte - di punta
 trafiggimi il petto e più giù
 
 la speranza.
 
 Non avrò alcun rifugio da queste verità:
 il corallo tagliente si
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        | Devo dileguarmi - sfuggire
 
 sparire alla mezzanotte nel sottobosco
 di campanellini spinosi dal sapore di fragola
 
 e tremule fiammelle roche, spiriti inquieti:
 ciò che lascio - preme e si divincola
 
 inatteso ma illeso nel dubbio;
 
 alle
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        | Se danzi a perdifiato mia Bellissima sulle mie deliquie passioni,
 il pensiero un po' feroce
 della mia lama celata:
 
 se ne leccassi il filo, la punta delle tue labbra sacre
 in un fiotto sensuale, provocherebbe stupore
 e malcelata ironia al mio
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            | 269 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
 
 
 
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