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Massimo Mangani
Le 198 poesie di Massimo Mangani
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Offuscate son le crude colline
da tempo mute da coltre di vita
da freddo pungente vestita
l'aria d'intorno
si copre a latte stamani
il basso cielo
mentre al piede
del forte sasso
il grigio alveo del fiume
impaura
ha finalmente smesso
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Riporta l'ombra allungata la sera
serrando sguardi a sottrar pupille
pulsan di vita vetuste vie affollate
affogate tra alte facciate di palazzi
pallidi volti dai cupi pensieri
pencolanti certezze ritirandosi
ritraggono nelle loro
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Girano sul vecchio vinile
soavi note
vecchie sinfonie amate
da generazioni passate
"Jhon lennon "
distilla tutt'ora
vibrazioni alle corde dell'anima
agli anfratti neurali
ricordi indelebili
attimi di gioiosa e burrascosa verde
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Quasi non esco,
da troppo
faccio il guardiano
del mio futuro.
Sempre più lacerato
percorro ogni giorno
la strada
so che sarà senza ritorno
mi sforzo di illudermi
ma è così...
stretta ...
sempre più
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Ossequioso eri,
fremevi, palpitavi
inalavi profumi di memoria
da pagine sgualcite,
erano,
forti scogli ove arpionarsi
...fari del domani
le tue radici,
luci per la mente
i tuoi insegnanti,
pace della tua anima
il tuo
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| Mi sovvien quel frutto acerbo ch'io colsi
così etereo giovin e bello
in breve tempo gli forgiai l'anello
fra gli imbarazzi altrui pien di discorsi
madre dei miei figli e donna mia
anch'ella muta, con il mutar del vento
ma un rigo in
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| Sembravi
un diamante incastonato
avvolta da dolci ondulate colline
ove s' intarsiavano filar di viti
e olivi ultrasecolari
dagli immaturi frutti
vaste distese di spighe dorate
dal primo sol estivo
piegate da esile soffio
al limitar
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Pudici erano i prati
della vostra primavera
quando sole declinava
nel chiarore puerile dell’essenza
lo sguardo si
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Tace sovente
si tace
sta in ombra
nuda rimane
nuda del volto
esigua
solo ... si solo
esile luce
a nostra
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Vorrei non pensare a niente
privando il mio ottuso senno
da ogni concetto
da ogni disegno
Ma il niente esiste ... il ciò che non c'è
è ammesso?
Esiste certo ...
se esiste il non
ma il non esiste
solo in funzione del
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Si scioglieranno
come il burro
al sole
le vecchie carni
le stanche membra
vedo il fluido
quasi un magma
scorrere, insinuarsi
tra seccati arbusti
tra levigati sassi
si lo vedo, ne gioisco
con l'indice lo tocco
col pollice lo palpo
fila,
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| Far
partecipe l'intorno
quando il sostenere
della sfida s'innalza
sull'altare
e
mestamente invece
sovente sottacerne
ovver costantemente
l'esito celarne
quand'esso
pietosamente
corpo e mente ricopre
sotto coperta densa
spessa,
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| Muovono i ragazzi
il lento passo
sul sentiero spettinato
dall'arrogante
sferzato vento
cadono sonnolenti
ormai ingiallite foglie
dal quel respiro prese
rami piegati ...
inarcati al limite dal peso
pungono la grigia afflitta terra
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| Fioccose nubi
inibiscono cielo
ovvero l'onirica ossessione
eterna dell'umano
odissea perenne
emanata già nell'aria
ancestrale dell'intorno
ogn'uno crede comunque
e sempre che sopra sia
almeno spera che stia
Mai, i venti
le
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| Respiro or nel vento il profumo
del greve turbolento andare
mentre dal nutriente raggio assorbo
il calore procace dell'essere
la neve copre con candida coltre
attenuando bei ricordi passati
ma la pioggia rinfresca e riscopre
i celati dolori
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| Vanno in pezzi ...
uno si alza al mattino
si veste di corsa ed esce di casa
si ritrova seduto alla guida
vaga un poco sperduto
confuso
poi rientra più mesto di un cane
c'ha perso il padrone
Vanno in pezzi
...robusti operai
e
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Festa delle Donne 2010 Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne.
Il lato femminile della poesia
Pagine: 107 - Anno: 2010
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Massimo Mangani.
| Muove a nascere nuovo giorno
con gesti lenti
cadenzati, perenni
'sì perennemente immutati
da sempre
desta incolti campi
ridando speme e verve
a terre da tempo mute
di fiori e frutti
scalda gelide
o stagnanti acque
...
sorge ...
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| Strano sentore,
un brivido,
pelle mia s'increspa...
sarà una carezza.
Non ti vedo
ti percepisco...
riconosco il respiro
l'odore di paterno amor.
Fin dal mattino
un impalpabile alone
mi scorta
l'intensa luce
intrisa di
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| Astratta
o reale?
Tremulante visione
d'un ologramma
lì proiettante ...
?
rifrazioni estinte
...
assenze 'sì informi
d'ogni sostanza
prima avuta
...nel vacuo respirare
privato del domani.
Svanirà anche
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| Il Poeta scrive poco o niente
conclamati giorni di abulia
alternano insonni notti scure
dove sovente penna
disdegna la scrittura
nella sua mente perennemente
astratta, è la visione dell'intorno
esile o muto ogni rapporto
poi di
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| Dove viviamo
come viviamo
dove andremo
ogni risveglio
ora è succube
di un incubo
di quegli infiniti incubi
che non passano mai
e si accrescono
con il passar dell'ore
ti tormentano
come le onde
tormentano lo scoglio
col loro
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| Corpi or stanchi dal lungo andare
assopiti dal percorso notturno
noioso sulla irta “carretera”
cercano continuamente speranze
sprazzi di luce
lumi anche solo intermittenti
irradianti momenti di estasi
estati precocemente finite
freddi
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| Nessun vestito avrei indossato
da odioso petulante saccente
non lo merita l'umile incerto
ma avrei continuato all'infinito
quel caldo giorno
ad asserire l'esatto opposto
fino anche a negarne l'evidenza
pure conscio di essere in
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| Lo sguardo
abbraccia
lo infinito
da questo
punto in vetta
al mondo
tant'è unica ed
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| E' ormai finita
riamane ora
solo l'attesa
alcuni
sentono
intorno
l'aria farsi sempre più cruda
altri
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| Soffuse e ambrate sono le luci
intorno
tenui effluvi
primaverili
confondono or
le percezioni
naufrago
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| In un sinistro
silenzio irreale
snoda la via
alacremente
un cane rovista ansimando
quel nulla rimasto lì a terra
innanzi a me
solo ...si solo
divelte ante
dai vetri assenti
assenze
tanto... si tanto scure
per il
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| E scende la morte
all'ora del mesto
calare del giorno
le stelle
lontane lucenti
riflettono mute
sul nero creato.
Sopita ora vita
rimanda 'sì sbiadite
sembianze che il giorno
camuffa
si spengono finestre
fioche luci
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| Navi dal legno
sverniciato, bacato
irrimediabilmente ormai marcio
navigano ovunque nell'andare
del nostro imbrunire
da dove viene
la vecchia lupa che ha contagiato
e corrotto le nostre insulse navi?
Forse dall'arrogante illusione
di
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| Tu? Sapor dell'aria
su fresche
fronde
bianco spruzzo dell'onde
sul fondo l'esche
d'un peschereccio in avaria.
Parlami. Contrario
al
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198 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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