La terra trema all’improvviso,
ogni suo singhiozzo
porta devastazione.
Negli occhi la paura,
si stringe il cuore,
un terremoto emozionale
grida, urla e pianto angosciante
tra boati e schianti, il precipitare di sassi.
La tua dimora
diventata la
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A dipinger il cielo son le nuvole
ad ombre chiare e oscure,
volo di gabbiani ed anime in volo.
Terreno fertile ed un camminar solerte,
anime volate in cielo,
fluenti e invisibile ombre,
a trasparir tra involucri ovattati di sereno,
ove un dì,
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Furono notti e giorni nella maledetta terra
ove ogni bimbo pianse fiumi di lacrime,
e pozzanghere di sangue a tappezzar la terra.
Corpi ripiegati su se stessi,
rami rinsecchiti, d’amor derubati,
fievol speranza e la morte a soffocarla.
Non si spenga
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Si apre l’ultimo sentiero
così sento la tua voce
ma non capisco il mistero
d’un dolore così atroce.
Una lacrima mi sfiora
accarezzando il mio cuore
mentre si mostra l’aurora
la vita si spezza e muore.
Già scivola lo sgomento
ride la nera
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A fulcro d’emozioni per strade impervie
con anima in subbuglio scegliesti
il cuore e abbandonasti la ragione.
Amor unico ed estasiato,
celestiale veste di pelle profumata
e giardini fioriti ove camminasti.
Lilli andasti per sogni e carezze,
col
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Sovente torno in quei vicoli perduti,
profumi inebrianti impressi nella memoria,
odor di muffa e cantine, iuta e semi d’amore.
Venticello di borgata a rubar voci
e grida di bambini in gioco,
anime ad incontro e scontro nei vicoli stretti del
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Proprio qui
dove le foglie muoiono per mancanza di linfa,
scorpioni, millepiedi, ragni cospirano.
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Molto vicino a loro e con grande piacere,
scarafaggi, avvoltoi, vampiri e corvi
stringon le gambe,
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mentre
lucertole -assetate-
si
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Ad alitar amore fu alito di vento,
fuoco acceso a conservar la brace,
soffio furente ad attraversar il cuore,
brividi di freddo e scottature.
Saman ad amor di vita,
viaggio da intraprendere in due,
tenerezza a morder le vene,
passo felpato per non
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Sei andato per prati immensi e
distese di beatitudini,
ove Angeli cantano l’eterna vita.
Sei andato con speranza di dover tornare a casa,
con amor a strapiombo e tolleranza.
Hai vagato inerte e spossato tra ospedali
e dottori incoerenti, con
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Fischia il treno, trascinandosi sulla ferrovia
che conduce al capolinea,
non servono i denari per la biglietteria,
tutto si ignora, ha una sola linea.
Il convoglio trascina un solo vagone,
sono in compagnia, ho il batticuore,
non ne conosco né
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A cuor espanso voli in cielo,
lieve t’adagi su stratificate nuvole,
un dir ed un far, unione solidale,
minuti, ore, risa ed opinioni.
Un cuore piange d’averti perduta.
A cuor di solitudine,
ti raggiunga la mia preghiera,
ad invocar il tuo
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Con leggiadria corresti al vento
ad assaporar i giorni,
cordiale umore e gentil maniere.
Ad ali aperte sognasti di sognar un mondo migliore,
danzanti voli e posar su fiori profumati,
gioie e dolori e continuar a volare.
Ad immensità d’anima
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Avanti giochiamo,
un passo dietro, l’altro e andrem lontano,
avanti vinceremo la battaglia o perderemo,
chi vince perde o viceversa,
avanti andremo.
Bambini ad inneggiar vittoria
su campi di battaglia,
e tanti soldatini di piombo,
tiri di carabine
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Fuggiamo, fuggite,
ad ogni angolo di strada riposate
mentre un uomo cade, sogna e muore.
Avanti camminiamo,
un passo, un altro ed andremo lontano,
ad immaginar l’immaginabile,
fantasmi viventi e gnomi solitari.
Un pizzico di follia e
creder
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In futili amnesie arranca il cuore
voce suonante a rimbombar paura.
Arranca e spera un angelo dal cielo
è preghiera a far tornar sereno.
Arranca la paura d’esser in disavventura,
a fremer in minuti interminabili
e qual verdetto sarai,
sarai
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Si sente che manca il respiro
nell’aria ricolma di zolfo
ma i bambini aspettano il pane
mentre l’ansia spegne il bruciore.
Il veleno della zolfara
ruba la vita dei "carusi"
son piccoli schiavi sfruttati.
È questa la dura condanna
e dopo si
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Quando silente è il docile pensare,
adombrano muse ad attecchir radici al cuore.
Cavalli a pascolar sul prato verde ed una
casa di legno ad abbellir un tronco d’albero,
per tener in bilico un’anima di legno.
Pensier gitano a divenir boato.
Quando
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Un sali e scendi su irte scalinate,
dal tempo impartite.
Un prima e dopo, logorio a sbalzi ripetuto,
tra passato e presente ed un futuro.
Un come e quando tornerò a sognare
e navigare per espansi mari.
Verrà o non verrà la mite estate,
a modellar
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Il sole
si è nascosto improvvisamente
per la vergogna
quando ha illuminato
le vittime civili di Buca.
Le fosse comuni
colme di cadaveri putrefatti
e le esecuzioni sommarie
non appartengono
alle strategie militari.
Le controversie storiche
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Correrò, correrete e correremo,
dietro al tempo dalle gambe affusolate,
a piedi scalzi inciamperemo,
ed a passo lesto e affaticato,
un corri, corri da non trovar ristoro.
Al tempo andato diremo addio,
balordo e sgraziato, non lo arriveremo
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Stratificano nubi all’orizzonte,
ed ogni cuore vibra di speranza,
dovremmo viverla in libertà la vita,
solcando immensi cieli e luoghi.
La pace rende l’anima soave e
la coscienza equilibrata.
Mormorii lievi ad assopir la mente
in spiritual
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Dormono i bimbi ed esplodono le bombe,
dormono e sorridono le iene ai bordi del recinto.
Il ciel è offuscato dal fumo della vergogna,
mentre di paura grida la gente.
È guerra tra strazianti e straziate anime,
spari ed urla ad annientar
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Si ripercuote ogni dì lo strascico della morte
non importa che sia un parente od un estraneo
quel tappeto non fa differenza
anzi acuisce in ogni senso
quello che dovremmo tener presente
quando anche noi
tra quattro assi vivremo sonno
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Vita e morte si bilanciano
ognuna con il proprio peso
spaccano al millimetro l’anno
estate e inverno
provocando un senso d’impotenza
vorrebbero poter depennare coltre bianca
onde assicurare cibo
per chi in volo cerca instancabile
rondini
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Adesso ogni fiore appassirà dall’inferta mano,
ogni albero si spoglierà dei verdi rami,
ed ogni fiume si tingerà di sangue.
Sarà un inverno freddo e lungo,
ove la neve agghinderà a morte,
il barbaro e repellente tempo,
carabine, carri armati ed
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Il vento stanotte ulula,
piange struggente melodia,
piange per i nostri fratelli
assediati dalla guerra.
Volano lampi, brilla paura nel cielo,
rossa di lacrime e del sangue,
cade morte sulla terra
Un pugno dritto allo stomaco,
il cuore dei
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 | La mia vita fa pausa in una stanza
in cui non prendo sonno e il tempo corre;
se mi ottenebri con luci a intermittenza
sin dal primo dei giorni che ho memoria
- a volte un po’ più a lungo, a volte meno -
ho la tua impronta in viso ogni mattina,
quasi
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Ad anima nuda e viscerale,
abbiamo trainato giorni e
notti una carcassa immane,
e disperate grida a perder e disperdere,
ma, la vita cadde,
rudere sbriciolato dalle intemperie,
freddo, ghiaccio e polvere a corrodere.
Testa bassa ed
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Un secolo è trascorso
dall’olocausto,
oggi viviamo all’insegna
d’un terremoto umano
dove l’amore
si trasforma
In morte.
Il passato ritorna!
la pandemia
distruttiva terrorizza
il mondo.
Morti cremati
in altiforni,
Morti senza conforto
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