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Le 26 poesie pubblicate il giorno 17/04/2018
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Sopra il tutto
c’è il mio niente,
che non è avaro,
ma è colmo d’amore
c’è una cappa
di sofisticata bellezza,
imprevedibile per un’uomo
che vive solo di sogni.
Lassù nella volta,
le nuvole bianche
si fanno nere,
là, non maturano
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E più non c’è l’oralità dei prati
né i nostri passi di latte nei canti colorati di soli:
come erano azzurre le ore del cielo dentro
quando dall’erba pendevano i sogni.
Chi ci spiega l’assenza dei fiori?
Dite: nel dov’è che siamo
giochiamo, noi
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Lia |
17/04/2018 21:16 | 1067 |
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Sbaglierò
ma non sono diventato
abbastanza forte
per odiare le ombre
E permettere alla luce
di invadere i miei segreti
svelando ogni cosa
che non sia un pensiero
Tornerò
alle mie cose scure
dopo il tramonto
e sarò libero di
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Il racconto del percorso è palese,
spesso mi ritrovo in un giardino dove
non ci sono più parole...
il cuore punto da un chiodo mai
arrugginito,
batte toni differenti.
Cerco un cielo immacolato,
dove una fanciulla sacra
indossi solo
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Sfuggente...
il tuo viso gaio
nel ricordo innato,
che il tempo meschino
cerca di sottrarre,
con gesto vile.
Il mio
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Con grande impegno ho scritto una poesia
in dolci rime e a te l’ho dedicata
piena d’amore e di malinconia ...
ma a tutti
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Le spigolatrici racimolano
resti scartati dalla mietitura.
Con gesti e sguardi materni e pazienti
ordinano nelle mani nodose
mazzetti di pagliuzze e grano biondo
trebbiati dopo da macchine o armenti.
Del giorno solare eroine
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Ammesso e pur concesso che non possa
restar senza un pensiero quotidiano,
lo spirito ha bisogno di distrarsi
dallo scrivere sempre le poesie:
ha l’impressione che le fantasie
con le quali si trova a cimentarsi
possano poi condurlo, piano
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Delle pietre così lisce
così lisce per le mani
per i piedi
per i calci ad un pallone.
Di quella fontana che gocciolava
con quel rumore bastardo
che a lungo andare impietosiva
e tutti i santi che pregavi.
E quella vasca piena di pesci
pesci
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Vagano gli occhi in cerca di identità.
Lo sguardo si posa poi su contorti ulivi
che la storia racchiudono e nuovi occhi
attendono.
Il loro incanto richiama alla scoperta del tempo
dei padri
quando il sapere camminava a piedi nudi
ed il vento
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Le albe cadevano
nel mio corpo stanco
il dolore come martello sulle ossa.
Sentivo l’aria tra i capelli
e guardavo le nubi come pensieri
avvolti da cellophane poiché
immobili custoditi restavano
lì come un peso nel cielo.
Era un addio che
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Indelebile scendi,
nel mio teatro di dolore,
sgretolando ogni goccia di me,
da quel muro ormai in frantumi.
Macerie miste a cocci di vetro,
verde come un destino
in cui spero ancora.
Ho bisogno di scrivere,
di nascondere le lacrime,
piccole,
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Profondo sempre nella poesia
ogni diletto ogni passione mia,
e come nello specchio delle brame
sono pensieri, desideri, trame,
in
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I cieli oggi non ospitano le stelle e sono silenti i dorati -silenzi- delle ali.
Spira giallognola, percettibile la scia della virulenza.
Come è dolce, un ricordo che mi scorre piano a nervitesi.
Ed è di colore verde amaro il mattino scagliato tra i
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Sono sotto il cielo di Firenze
a scrutare un gioco popolare,
fabbrica di reali dipendenze
e lampi scenici da ricordare.
Come la vita, pulsa in sequenze
ci sono regole da rispettare
ruoli imposti dalle competenze
e un obiettivo da carezzare.
Il
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| Tornare indietro tra le anse del tempo
rivivere ogni bel momento prezioso,
cancellare i giorni gli anni ormai passati,
lasciarsi andare in attimi sognati
Tornare indietro aggrapparsi
con le dita del cuore a momenti d’infinito amore,
a silenti
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| Un comprendere
che il sentiero supera
dove luce
più non s’irradia,
stregati diritti
e doveri ammaccati
luogo di
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Come i sassi, levigati dal sonno
ciò che dorme nei pensieri
sono le parole, nel freddo alveo del fiume
noi siamo nevi perenni, avvolte dal silenzio
siamo questa dimensione, ora inquieta
attraversiamo il cielo, come lontani uccelli
dove non c’è
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davanti
dietro di lato s’ allunga
si spezza se riflessa
in acqua mutilato corpo
mi ripete
negativo di me
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Se dico rosa mi vedrai col vento
portare a spasso le tue mille spine
che penetranti come discipline
son pronte ad ogni falso giuramento.
Se dico vento ecco la tua vita
spogliarsi in mezzo a un prato immacolato
mostrando cosa mai ha programmato
il
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A volte vado al Parco Comunale,
mi siedo sulla solita panchina
e leggo le notizie del giornale,
...ma ciò che mi è successo stamattina ...
è un fatto veramente inusitato
ed ora ve lo voglio raccontare:
‘Seduto, col giornale
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È di una sola voce il grido
-inferno vestito di pelle-
brama la voglia
nel sapore estremo dell’incontro
libero incastro, musicale atmosfera
e denso respirarsi
tra brividi e silenzi
-apnea in ruvida resa-
-strappo di seta tra le dita-
e
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Di un grande amore si raccontò
che a Camelot si consumò:
Rapito fu il cuore di Lancelot
alla corte del valoroso Artù.
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Non pensare più a niente.
Guarda la notte com’è bella.
Trattieni il respiro per un attimo
e poi lascialo andare.
Lasciati andare.
Non credere che tutto ciò che vedi sia tutto.
L’apparenza ha tante maschere.
La sostanza cambia e spesso di
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Insignificante nonnulla
annoia l’esasperato essere.
Ridondante ripetizione di movimenti
in ondate di pensiero.
Volitivo ergersi dal basso
scavalca il traguardo.
Fra tante possibiltà nessuna certezza
soddisfa l’intento.
Si ricade nell’inganno della
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Tremolio dell’anima
avvicina il mio sentire
sulla sfinita pelle
dei segni del tempo
Odo...
Rinchiuse
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