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Le 35 poesie pubblicate il giorno 20/09/2018
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In cosa crede
quell’uomo mentre dalla tasca
estrae una moneta
e la lancia nella fontana?
Cerca forse
una collisione
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| Lasciami amore
respirare il tuo stesso respiro
e confondermi
tra le pieghe del tuo cuore.
Sorridimi sempre
anche se lontano
saranno l’onde del mare
che a me ti riporteranno.
Sognami ancora
ad occhi aperti
o chiusi
non importa
basta che
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| Come una giraffa mi muovo,
allungo il collo verso le verde foglie,
verso il cielo che è acqua è
luce;
Specchio dei passi lenti del divenire,
di pensieri intimi,
di brevi slanci d’ amore totalitario,
universale.
Colgo dal giardino,
volta
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| Apre alle ombre la mezzanotte
tra faville e fuoco
il fumo sale
nel respiro del cielo.
Fuori il vento soffia
salsedine
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Carezzevoli sfere di luce
giocose nel rincorrersi
senza mai riprendersi
tra gli archetti a volta...
del ciel esaltano
tinte di candida e tersa pace.
Dabbasso,
nel trambusto...
di parole incomprese
e tra gli odori di faticose rese,
c’è chi
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Parlo coi morti
perché fra poco dimorerò con loro
evoco le anime oscure
se i vivi non hanno nulla da dire
Respiro le ombre
perché questo è il loro tempo
e la luce che rimane dopo la sera
è solo una falsa promessa
Vivo coi morti
e questa
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A volte quando il vuoto della mente
dilata il pensiero al di là dell’ ultima galassia
ritornano antiche immagini
e vedi
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Mentre tu mi pensi,
i miei occhi accesi
sentono come li sfiori da lontano
coi soli pensieri,
come quasi li tocchi.
E distesi sulla battigia
sotto uno stormo di gabbiani,
sognano il lontano passato
senza paura.
I miei occhi cristallini
ti
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Mi lascio cadere dolcemente tra i fiori
a braccia aperte
per abbracciare quel meraviglioso cielo
così limpido,
così straordinariamente azzurro.
C ‘è quel vento leggero
proprio quello che piace a me
quello che accarezza i pensieri
e profuma la
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Verseggi come lingua impazzita
genufletti ritegni
e temperanze
sull’altare
d’arrivismi, turbolenze
e superbie:
limiti non conosci
nell’inchiodare vincitori e vinti
sulla impavida carne
del tuo profilo.
Spedisci baci contrassegno
e devozioni
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Saio bianco
adagiando
tra le mura del Vespero
or le tenebre vai scacciando.
Sei Preghiera senza tempo
levata
nel soffio unisono
tra le voci solitarie.
Sei Luce senza fine
tra le genti
che nella gioia
che nel pianto
un conforto ha
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C’era un tempo un sorriso...
un sorriso per ogni cosa.
C’era una rosa in quel giardino
ed era rossa, rossa
come un tramonto di mezzagosto.
C’era sì! Quel sorriso...
ma al ritmo d’un tremore
come neve al sole s’è spento.
Or c’è ancora una rosa
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Vivere senza vivere davvero
in un angolo buio di questa vita dove il cielo è senza luce
e ogni momento, non è mai quello vero,
e dove nemmeno il nero della notte riesce a sopportare
il pensiero mio che si adagia sul fondo di una tazzina
in un caffè
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Prosciugati, sventrati respiri
accartocciato il sole come mani alla gola
grigi brividi ogni notte
saettanti, sfibrati
succubi sciami
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torna sulla terra
pensa alla
realtà degli ultimi ai
margini
i voli non fanno
per noi
lasciamoli ai sognatori
la tua penna sia invece un fuoco
a trapassare l’essere -voce
di chi non ne ha
e la scrittura
-angelo di giustizia- si elevi
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Nella nostra primavera
fiorivano le stelle,
la luna non tramontava
e le notti per noi due
erano veramente pazze
noi, sperduti uccelli notturni
non eravamo di meno,
sul rotondo alto colle
ci esplodeva il cuore,
il vento di noi si vestiva
io
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Vorrei saper cantare come quando
l’ allodola corteggia il proprio nido,
e gira intorno al cisto sul suo fido
giaciglio fatto al suolo, cinguettando.
E poi dedicherei questo mio canto
ai giorni magri in cui vince il silenzio,
e il mio gorgheggio,
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Nella devastazione
dell’armonia essenziale
del Vivente
che
il cuore annichilisce
sotto il peso intollerabile del rimpianto
l’ignoranza
indotta
che grava sulla nostra natura
evidente
appare.
Irretita
da falsi maestri
sottratta
al
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Un brulichìo di raggi
su sabbia dorata
come allora...
un bambino corre
poi nell’onde si tuffa
ancora e
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Riannodare strappi antichi
cogliendo l’essenza dell’anima che scalpita
e macera di dolore antico
carne ed ossa dolenti.
Sfogliare la margherita del m’ama o non m’ama
ascoltando ogni battito
rimescolando le lacrime negli occhi chiari
in un
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Susciti passioni
in chi t’ immagina argentata,
col tuo bagliore
cantano le lucciole,
i fiori chiudono i petali
e
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Ti guardavo
come la prima volta,
quando fra le tue braccia
gli occhi fissi sul mio viso
riflettevano quel bianco
del
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Vivo in silenzio,
senza far rumore.
Cammino in punta di piedi
per non calpestare sentimenti
o ragioni del cuore.
La mia
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Sono un ramo spezzato
dalla tempesta che mi ha
investita.
Questo mio fragile ramo,
senza colore, senza
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Dure parole, in freddo silenzio,
dicono del greve dolor provato,
dalle ferite dell’illusorio vivere.
La stagione, è
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il silenzio s’irrigidì di loro
distintivi senza segni
comunicarono quello dei morti
negli ostelli dei rospi
con manto di
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Rinascere ogni volta dai tuoi seni
come un fiore all’alba
nel primo vagito del vento.
Sbocciare come rugiada nei prati:
organza di seta sui fianchi delle spose.
Respiro il dilatarsi del tempo
stretto nei tuoi palmi... socchiusi
e non rimane che
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E la chiami entrata
gli stipiti incolonnati
la trave da far tetto
ma che tetto non è
un varco tra mondi
l’uscio con un pertugio
le serrature verse
la stessa chiave
e la chiami porta
uno stacco tra le mura
risparmio di tempera
l’aria
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Avremo gli occhi spenti
persi da anni dentro le cose
ci catturano al buio, nel silenzio
e noi sognammo un’altra estate
nelle rovine dei nostri corpi
- noi sognammo
quando aprivamo le finestre del mattino
le mani sottili di una donna
erano come
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Brutto male la vergogna
ovunque lascia il suo zampino
insegnamenti d’un tempo ne sono la causa
perché inculcare simili paure
il domani non sarà certo roseo
approfittare delle aperture di oggi non è peccato
ma solo un aiuto a vivere
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35 poesie pubblicate nel giorno 20/09/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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