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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 363’141Autori attivi: 7’458
Gli ultimi 5 iscritti: Ava - Evaristo - Claudia Bazzucchi - MiuMiu - Giovanna Diodato |
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Lo splendore della fine.
Foglie rosse e amarena
e nell’aria un fumo che sembra una fragranza rubata all’estate.
Respiro e cerco
ma non so dove guardare.
Chi eri, chi sarai e sei stato,
lontano da me,
che odore hai.
Eppure sei qui,
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 | Serbo un fiore
nutrito dal sole
effonde bagliore
pur scevro chiarore.
Serbo un fiore
protetto dal male
fragranza fatale
charme regale.
Serbo un fiore
petali carezza
rosso albore
essenza bellezza!
Serbo un fiore
or sul mio petto
anelando
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Ti ho detto
di non vendere cieli
prima che la notte
sia finita
e fra queste stelle
a perdere
c’è la mia
morta di crepacuore
prima dell’alba.
Ti ho chiesto
di non morire
dopo il tramonto
senza dire nulla
sulla nostra
nostalgia di
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Vuole solo averti vicino
Un anziano ritorna bambino,
quando la sua storia vuole raccontare
tu accontentalo e stallo ad
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Tu che per i trapassati la pietas onori ascolta e sappi
che se in questi giorni quando dei morti il ricordo annuale
corre e nel silenzio e nel buio dei cimiteri foglie agitarsi
vedi e ombre indistinte lì vicine e come un tenero lamento
altro non sono
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Dovere?
Lo faccio...
perché se no fai un casino
e non mi fai dormire...
per non svegliare
chi in casa ha orecchie
e
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E te la scrivo qui come ti appare
in tutta fretta pecora o caprone
col sole di lassù da testimone
che osserva tra le nubi il vecchio affare
del cielo indisponente sull’altare
coi miei trascorsi resi alla ragione
condotta casualmente
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Saliva sulla metro ogni mattina
con gli occhi azzurri ed i capelli biondi,
aveva un’aria dolce, sbarazzina
e i seni
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Adesso ti sei arresa
odi frasi remote
son parole cattive
che fremono di rabbia.
La tua anima è sospesa
dentro le mani vuote
il cuor non sopravvive
affondi nella sabbia.
Spaventata e indifesa
sei tra nuvole ignote
e stelle negative
per la
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Niente più a coprire quanto nel cuore batte
solo un velo fatto di emozioni
collabora a non lasciare niente in sospeso
lungi dal voler ampliare simile occasione
perenne il ricordo accumula senza requie
quegli istanti dove eclissarsi
stagioni di
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Il tuo peso non é determinato
da come appari
o dalla posizione che occupi
ma da quanto sei pago del tuo canto
d’ogni atto tuo
e dello stare in pace con il mondo.
Su te stesso lavoraci
e accettati.
Non affannarti a cercare l’amore
o un’micizia o
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Nessuna vita
nessun amore
qualche parola
gettata al vento
e una morte
inspiegabile
senza colpevoli
da registrare
fra le pagine
di un giornale
bianco
di neve nuova.
Nessuna pena
poche speranze
da assaporare
come un premio
alla
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 | Sapevo la strada da percorrere
non negare l’addio, il lutto
non rimuoverlo-
osannare il confronto
galateo versus
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 | A casa tutti li hanno trovati
tra lor abbracciati ma spenti ...
dal mondo abbandonati
senza viveri e sofferenti!
Mamma di cuore ammalata
ricoverata presso ignoto destino ...
Papà brusca vita spirata
scisso per sempre loro cammino.
Diciotto mesi ad
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| Non ho mai scritto lettere d’amore, solo tracce di poesia,
mi manca un mittente a cui depositare l’anima.
L’amore conosco l’amore, è da sempre nell’aria che respiro,
è nei gesti semplici e silenziosi,
nel vento che m’accarezza e mi porta via nei
leggi

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| Uscire dai tuoi tramonti
per tornare alle mie albe
Noi senza ali
con i chiaroscuri della luce che cambia facendoci piombare nel buio
è come strappare la mia pelle e gettarla in pasto al grigio
dove nulla splende, nemmeno le stelle.
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| All’ombra dei riflessi dei miei pensieri,
aggiungo macchie di ricordi vaghi,
momenti allegri e da dimenticare
di tanti anni di lavoro serio
che han solcato rughe non solo nelle mani.
Ho appena appeso la mia divisa
che con onore ho sempre
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| Cadono leggere gialle foglie dall’albero del tiglio
e paion sussurrare alle sorelle ancora appese
ai materni rami vi aspettiamo qui vicino tra poco
al vecchio tronco che la natura fa il suo corso
così a noi ancora presenti sull’albero della
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| “Te lo dico in buona fede
con la voce del mio cuore,
non mi devi più cercare
quand’hai voglia a far l’amore!
Tu
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 | Quanno semo più tranquilli
e avemo riposto “i grilli” da ‘na parte
ce vie’ n’mente quer tempo addietro
che cià fatto tanto
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Funesta ombra in memore passato
effimero brusio ed incastonate note,
fugaci pensieri a rimembrar ore,
fulcro d’amore a temprar la vita e
nuvola a diradar nel cielo.
Sfumano stagioni e
acqua sotto i ponti va al fiume,
girotondo a cesellar mosaici di
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Una doccia onde depurarsi
di tanta cattiveria che abbiamo addosso
si giustifica solo quando
buoni propositi da far valere
ad oltranza s’instaurano
verbi risuonano da prendere al volo
giocando con essi
norme d’uso da considerare
rispettando ogni
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Foglie ingiallite e cadenti
ci ricordano che siamo in pieno autunno.
Tutto assume un colore diverso, quasi sbiadito...
come novembre che ci ricorda che almeno una
volta l’anno abbiamo un debito con i nostri cari...
ci ricordiamo di loro perché è il
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I gatti di New York sono bohémien
tigrati o neri, li riconosci
I gatti di New York non sono colossi
magri e smunti tipo julien
Code dritte tra grattacieli
a pescar quasi la Luna
che sfugge a slalom tra palazzoni
quasi di loro avesse paura
Se
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Hai detto per sempre
ancora una volta
e io non ho che silenzio
fra le mie mani.
Hai baciato le ombre
senza di me
che prego ogni sera
una morte veloce
come le stelle al mattino
scomparse
con la luce dei giorni
finiti nel vento.
Hai
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Su una terra incolta,
passeggio,
dove si placa il soffio tempestoso,
sondando il terreno.
A tratti piccole percezioni
muove un lembo di stoffa
l’aura dolce.
Sapori di lontane tristezze
si mischiano al profumo d’incenso,
nella piccola
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 | Gorgoglia sonoro il rivo
nel brusio silenzioso del bosco.
Il fruscio delle foglie s’adagia
in larghi giri leggeri
sul tappeto nascosto del muschio
verde e vivo
impaziente
che attende il presepe.
Tra i piedi rugosi del faggio
un fungo dal largo
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 | Quando ero una bambina
mi ricordo come adesso
mio nonno chiamava il cane
con un fischio assai sommesso
Però lui sentiva lo stesso
con la coda in movimento
dal suo padrone correva
con un grande abbaiamento
Ma quel fischio,
non serviva solo
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| Nel quadro dei colori autunnali
un caldo rosso ardente nel giardino
dipinge la cornus al ciel mostrando
queste foglie sue che io attendo
che il vento in aria volteggiare
faccia onde portar lontano questi
pensieri miei di colore cupo nero
lì
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Emozioni da conservare
quelle incise sulle pareti del cuore
come quel nome scolpito dentro l’anima
un nome da dimenticare
per riprovare a guardare il Sole
e per riacciuffare il sorriso dell’alba.
Pochi istanti per ricordare
con la vita che va
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Eppure basta un attimo per ritrovare la strada giusta
poter avere una meta è qualcosa che aiuta
qualunque sia l’intento che possa intromettersi
essere sempre all’erta è indice di volontà
lasciando indietro sofferenze che possono
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“Lorella scusa, sono cinque mesi
che stiamo insieme, siamo fidanzati,
vorrei parlare con la tua famiglia
per quei progetti
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Credetti al tempo alle svariate forme,
inquietudini e meraviglia a meravigliar la vita
ad alternar ogni evenienza,
ed attender domani con entusiasmo,
a creder ad ogni tramonto,
ed ogni alba rinascer sorridendo,
voli vagabondi e libertà a nascer
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Freddo intenso
attraversa le membra...
solo un attimo,
poi trattengo il respiro
aspettando che passi
truce
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È quell’istante
che mi fa volare
in cielo distante
da ogni male.
Sol tal momento
ne avverto l’ardore
cuor sentimento
sublime chiarore.
Sa d’eterno
poterti baciare ...
"dolce l’inverno"
disse anche il mare!
Sempre baciami
come nessuna
Tu che
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Quando l’amore vero,
sognato e vissuto
si incaglia come nave
tra gli scogli delle circostanze
da dire poco rimane.
Le parole sono pugnali taglienti,
gli occhi,
forse gli occhi soltanto
dicono la verità.
Attonita la pioggia, di domenica,
così
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Legasti l’anima
alla targhetta,
e rimanesti impietrito
nella carezza di ghiaccio.
Di quel giovane soldato,
solo la targhetta.
Calpestata e offesa,
croce di Cristo
sarai fedele
al suo nome inciso.
Tra tante mani e primavere
due occhi gentili
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Solenne t’ergi funebre cipresso
dell’afflizione simbolo e del pianto
ché vivi e cresci in seno al camposanto,
dove il dolore si rinnova spesso.
Sei sempre adorno del tuo verde appresso
privo d’infiorescenza o altro incanto
t’elevi verso il cielo
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C’è un popolo costretto
alla resa, da sovrani,
che riman a bust eretto
ma rivolto al domani.
Un sistema devastato
vuole far impoverire,
senz’aver considerato
quello che non sa morire:
quella forza partigiana
può rinascer tra le genti,
la
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Mi sento svenire datemi una sedia!
Devo elaborare questa tragedia,
datemi solo qualche minuto
ciò che mi accade non lo
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Meraviglioso pensiero ...
Sfuggi dalla mia mente,
accarezzi la sua pelle
poi,
ritorni a me
prepotentemente
e mi porti il suo profumo.
Io, ti tengo stretto stretto
ma, mi sfuggi nuovamente
ed ancor voli,
dove sai,
dove devi,
dove il
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Qui,
mi lascio scivolare
nel battito delle onde,
sciogliendo il corpo
nel ventre dell’oceano.
Ad occhi chiusi
tra i
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L’estate è ormai passata e non t’avvedi
che l’autunno ha già perso le sue foglie,
che or volano in balia di forte vento,
in attesa di un’altra nuova vita.
Verrà nel suo candor pure l’inverno
con la sua coltre bianca, immacolata,
e accanto al tuo
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Fammi male
la mia pelle vuole
il dolore delle attese
e la verga del cuore.
Fammi soffrire
nel silenzio delle sere
e accarezza il cuoio
delle nuvole del cielo.
Le stelle spegneranno
la musica al mattino
e sarà la notte
a ucciderci mille
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Paccasecca è chella pizza
ca cchiù coce e cchiù s’appizza
pecché ‘ncapa s’è fissata
ca sul’essa ha semmenato.
Paccasecca è chillu core
ca si sbatte è maje p’ammore
pecché dint’a chesti vene
scorre ‘o ‘nchiasto c’o veleno.
Paccasecca è chella
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È arrivato il mese di ottobre
come sempre lo sanno tutti
dopo settembre arriva di notte
con il calendario del nostro mondo
anche negli altri alieni spazi è così.
Ci piace il nostro ottobre da sempre
lo aspettavamo per andare a scuola
una
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Vieni,
entra nel mio sogno
di latte e sangue
di muri sfondati
curve assiepate
doni scarlatti
e cammini polverosi.
Mi faccio da parte
per farti posto
nel pertugio
di ombre e paure.
C’è silenzio da respirare qui
e fili di stelle
per
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 | Mia cara siamo frutto della priorità
data dalla società
alla persona, ovvero alla maschera sociale
che ci inchioda ad una personalità artificiale
che collettivamente conviene
nella vita comune.
Pur uomo forte nella vita sociale
spesso nella vita
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| Impavido nero guerriero
percorre l’irto sentiero
con andirivieni austero,
vuole svelare il mistero
che rende l’uomo libero,
mai più becero e misero:
edificare il cuor sincero
dentro ogni suo pensiero
che aleggia si leggero
come sparviero o
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| A l’angelo di pietra che un serto
di fuori a te donava fanciulla
a sedici anni da morbo crudele
rapita agli affetti dei tuoi cari
l’usura del tempo e una raffica
di vento le due braccia hanno
spezzato ora quei due moncherini
feriti chiedono aiuto:
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 | Nella natura dei pensieri
risiede il nostro vero io,
dentro il cuore giocan l’emozioni
che nascono nel profondo d’ogni sé.
Noi vorremmo ma non siamo
e quel che siamo fuori si mostra
vuoi con gesti ed espressioni
ed anche con spontanee
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| Mi son comprato un umanoide donna
per non sentirmi in casa sempre solo,
mi guarda con dolcezza e simpatia,
con lei vicino
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Nella languidezza d’uno sguardo
ravvedere
rondini in pupille
vivide suggestioni d’orizzonte
su linea d’iride.
Si
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 | Della luna hai luce
che da bambino m’incanta
magica aurea adduce
argentea poesia decanta!
D’Ella i lineamenti
ermeneutica creatura
tondi sensuali segmenti
faro astrale notte oscura.
Enigmatico lunare violino
siete Dee della vita
incipit
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| Forse non lo sai ma so che lo senti,
Questo non è più uno scherzo.
Sembro diverso ora,
Lo noterete di nuovo.
Mi hai già
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| E tu non leggi i miei silenzi,
il gelo dell’anima,
quella corteccia che tu hai scalfito
solo per lasciarla scoperta e,
senza alcuna difesa, abbandonarla a se stessa.
Non ascolti le mie suppliche
celate dietro parole d’amianto,
urlate di dolore
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 | Odori e profumi di funghi
Toccano acri le nari,
Tempo che umido avanza
Or che il sole non scalda
Brina riveste le
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| "E così questa è la ballata
della stagione autunnale.
Di sogni troppo corti
nella birra annegati
da ore passate
nei bar
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L’acqua non è
che un segno nero
l’ondeggiare
della pelle sul gelo
delle ombre
rimaste a guardare
e mai morte
alla fine della notte.
Le nuvole
non svaniscono
e ritornano sempre
a pretendere cielo
e terra distratta
dal vento che
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Occhi liberi
per le vie deserte
per voi ne ho visti
di tutti i colori,
luci e ombre
su terra e mare aperto,
alla merce di allietar
sogni e cuori.
E se ritorno
al passato remoto,
in quel primo giorno
di buio nero,
sol voi occhi
mi avete
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336311 poesie trovate. In questa pagina dal n° 11791 al n° 11850.
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