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Le 70056 poesie con accompagnamento multimediale
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Acqua per respirare vita nei polmoni
liquidi i pensieri
più profondi nel profondo
la libertà
un’isola da raggiungere
nel cuore di un’onda
riflessi di luna
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 | Wanda dagli occhi ridenti
quando si ha la tua età
le cose hanno un altro colore
i prati sono più verdi
e il cielo più azzurro,
il mondo una meraviglia da gustare.
E i giovani,
come te,
riluccicano ansiosi
di scoprire le cose,
modificarle e
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Aria, ti elevi dove il firmamento,
di mistica magia si tinge, e palpita
nella tua luce in cui risplendi, il soffio
eterno della creazione divina.
Irrompi, impetuosa, ti sento: il vento
è l’alito della tua diffusa anima,
porti con te la vita, da
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 | D’estate,
era inondata di luce.
D’inverno,
percorsa dal vento.
Una collina d’argento,
colma di ulivi,
la sovrastava.
Pietre vive a gradoni,
una cupola piccola
e macchie di vita,
colorate,
diroccate,
raggiunte col fiatone.
In
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Mentre stavo sospesa nell’abisso
dei miei dubbi
sei arrivato a sollevarmi
ascoltando i miei silenzi
e prima che potessi accorgermi
ti ho donato le mie speranze.
Il silenzio si fa parola,
i miei occhi ti abbracciano
nell’aurora che rende
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In quel roseo crepuscolo dei sensi,
dove l’anima danza con la luce,
ogni profonda illusione riluce
nell’incantesimo dai guizzi intensi.
Tutte le verità, come lancette
d’orologio, hanno origine assodata,
e noi, certi dell’effigie trovata,
a occhi
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Lo sguardo sul lontano orizzonte,
scruto il cielo,
adocchio il mare,
mi parla con le sue onde,
ascolto la sua voce.
Mi distrae un leggero fruscio,
è il suono del vento
che cerco di stringere fra le mani,
è sfuggente al mio gesto,
non posso
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le parole leggere come nuvole
ornavano un cielo colorato di silenzi
i tuoi occhi nuotavano ormai a riva
in un mare il cuore
nello sguardo polvere di stelle
vestita solo di un respiro
briciole di un tempo passato
da donare in pasto alla
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Ma come può un’onda arrendersi a qualche granello di sabbia
quando ha conosciuto il mare
ma come può un’onda piangere
semplice goccia di qualcosa più grande
ma come può un’onda spegnersi e poi inabissarsi
quando il sole negli occhi la guarda
ma come
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Presso il bosco, sotto il cielo stellato,
col tratto leggero e il cuore incantato,
i fior dell’elleboro sparsi al vento
brillano come occhi nel firmamento.
La luna gioca col raggio d’aurora
e uno sguardo l’alba adesso decora.
Le farfalle son voli
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sento la ferita purulenta della mia malattia scuotermi la base del cervello
pesantezza di un vuoto afono di bellezza che trema di tristi notti
ho paura di uccidere il silenzio con l’oscura chiusa delle medicine
ascolto la perduta tranquillità vissuta
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Senza te è tutto un po’ più grigio,
lontano il tempo felice di lunghe corse e passeggiate in riva al mare.
In ogni onda cristallina riflesso è il ricordo di giorni che tornano, lievi e tempestosi,
nei ridondanti passi in cui ritrovo le tue orme
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Alba di una stagione nuova
ti ho pensato come primavera
negli occhi e ancora di più nel
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dolcissima ruvida mamma io camminerò tra gli schiaffi gli sbagli e l’amore verso me stesso
cadrò piangerò riderò a modo mio verso l’anima che solleva il silenzio difficile che tuona
piano piano io mi allontanerò da te e mi alzerò sulle punte delle
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 | Si, facciamoci felici
perché la felicità è vicina,
è dentro di noi e non lo sappiamo.
Esiliamo l’amarezza, la tristezza,
che a tratti ci cattura,
e l’amica malinconia
che mai ci abbandona.
Forse non conosciamo bene
e non sappiamo come sia
la vera
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| Tra
le rovine e il fango
di un mondo maledetto
incerto
m’affannavo.
Qualcosa di me
cercavo
di nascondere.
Rigurgiti
di umanità
dall’istinto della preda
in fretta ricoperti.
Giacché
tra la disperazione
la morte e il dolore
che
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 | Tu presente nella mente,
che ti segue, ti accompagna.
Tu presente nel cuore,
dove ormai abiti,
mi fai compagnia
e non mi sento sola.
Il pensiero di te
che mi consuma,
ogni giorno un poco...
attinge ogni energia
e mi vince,
lasciandomi
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gli occhi ciondolovano tra la luna e le stelle
le mani unite come una preghiera
nel cielo le parole
insegne di sogni irrealizzabili
salta la vita dentro un respiro
liquide immagini di big bang sciolti sulle labbra
prima il deserto
un palpito e poi
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 | Il tuo nome,
Cristo,
sorge improvviso
come un grido nella mente,
spasmo dell’anima,
e soccorre,
a volte,
fra lo strazio
che
a vivere
può coglierti.
Lo sanno tutti:
eri nudo,
lacero,
stremato,
rorido di sangue.
Ti torturarono
e ti
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Sole d’oro e papaveri ardenti,
nella campagna di frumento estivo,
due girasoli danzano al vento, ferventi,
sotto un cielo azzurro vivo.
Qui, racchiusi nel tempo,
i miei profondi pensieri
si intrecciano come sottili fili,
tessendo versi che
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Chiedimi scusa
se ricordi le stelle
e se hai respirato sogni
quando il tramonto
muoveva il mare
lentamente come luce
che non trova la strada
per morire di notte.
Chiedimi perdono
per non avermi pensato
mentre tutto svaniva
e il vento
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sogno il silenzio foriero di un amore che viene
voglio un futuro di un punto interrogativo bruciato sul filo disteso della vita
sento il battito rabbioso del cuore guidare gli attimi appassionati di verità
quante morti ho vissuto nella ritmica
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 | Tu, dolce presenza,
che spegni il torpore
e mi accendi
la voglia di stare insieme,
sei sulle rive del mio cuore
come fuoco interiore e mio respiro.
Incontro di silenzi senza voce
e sguardi che snodano nuvole nel cielo,
mi accendi l’alba e spegni
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| Il digiuno uditivo
non è servito a nulla
di colpo il silenzio pesa
il cellulare lampeggia
vibrando insofferenza
ma soffoco d’orgoglio.
Pensieri nuovi
si rifugiano nella lingua.
La notte è rinchiusa
in un digrignare di denti
Sono sola, forse
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Nessuno ricorda il primo orizzonte
fatto di luce e di odori
poi imperversa il vento
siamo di terre vicine dove cadere
e di cieli lontani dove rialzarsi
cicatrici di giorni felici negli occhi
e memoria di tempeste scampate solchi nella
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D’istante
appari ma non sembri
come una luna pallida
corpo estraneo di una notte
d’istante in istante
spoglia di parole
è nuda la tua voce
come i giorni senza memoria
vestito consunto la tua pelle
avari anche di lacrime
si assentano
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Interrati alcuni nomi, come fossero bulbi
posso riposare ora.
Ho l’identità di un fiore oggi
sono leggera ho la corolla bianca
il corpo- foglia che reagisce appena appena.
Nel cuore la mappa delle radici resiste
ricorda il vento alle spalle che
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 | Via, dalla tua fredda stanza
dove l’amore più non esiste
dove regna solo l’apparenza
ed uno sciame d’angosce insiste
che più non accetti.
Ed allora cosa aspetti
adesso vai anche se non hai risorse
senza sé, né ma, né forse.
Non piangere sul
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Immagina
la tua mano e un’onda
immagina
la tua pelle e un orizzonte
immagino
i tuoi occhi e il mare
immagina...
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quanto mi batte fortissimo il cuore raccontando di Andrea e Giulia
due innamorati cresciuti clandestini nella tenerezza di mille emozioni
abbracci impazziti figli di una notte soffusa di bellezza
quanto è lento il volteggiare dei loro occhi asciugati
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