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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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♦ rita damonte | |
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Settembre 2025 |
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Duilio Martino
Le 578 poesie di Duilio Martino
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 | Il sesso è vita stella nel firmamento
brillante guida tra le ondate piene
ma può fregarti l'ascoltar sirene
che bramano affogarti nel tormento
è il fuoco è miele empatico momento
l'afflato... l'aria amor che scorre
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 | Muri di sassi, finestrelle ornate
sembra una reggia l'orrida prigione
farfalle adescan su brezza adagiate
rose e gerani sull'uscio e in balcone.
Con ali fragili tentando ascesa
origami cuciti sui tessuti
entusiasmante la tua lunga attesa
scale
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 | Il cielo è brace, avvampa l’orizzonte
mentre i bronzi richiamano il bestiame
la torre al vespro dà più slancio al monte
che veste un’ombra lunga color rame.
E s’ode il mormorïo della fonte
e delle donne tra i bei serti e stame
le nonne con i veli
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 | Anelito intenso la smania è profonda:
di fievoli rughe mi firmerò autore
le addolcirò il tratto sfumando il colore
coi grigi sul fondo la profondità.
Cassando ogni traccia di spente passioni
con tiepide tinte darò luce al viso
per poi ravvivarlo
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 | Lo sento il palpitare fievole
trapassare tagliente
il velo d'aria inconsistente
che separa le labbra civettuole.
Respiri e sospiri...
magnetici sguardi inducono a sfiorarsi
in un crescendo vorticoso
ch'esplode in ritmo tambureggiante...
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 | Strappato alla terra con lacrime amare
dolente nell'alma solcasti quel mare
autentiche sfide l'impegno nel cuore
in palio soltanto d'un Popolo onore.
Rinfranca soltanto l'aver steso il viso
scrivendo due righe e strappando un sorriso
ti porge
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"la borsa o la vita"
intimavano i briganti un tempo
mutano le stagioni
in men di quanto si pensi
e la borsa addiviene vita...
fonte imprescindibile di vita
sorgente unica della preziosa sostanza
inesauribile vital
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 | La cantina di mio padre è un po' spartana e trascurata
poca roba non esosa nell'ombroso angusto spazio
quelle volte che vi accedo si rinnova un vecchio strazio
le due falci antiche il sarchio... poi un mitico bidente
e tra la ruggine
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 | E' afono il cielo
stanotte
imbavagliato dalla opalescente stasi
ed io
accovacciato
in riva al nostro mare
morso dalla solitudine più nera
affogo lo sguardo e l'anima nel frangente
là dove ciclica e lieve
la spuma veste la
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gli opali ombrettati
ghermiscono residui flussi di luce
e ben sposano il fido portamento
imbellettato
d'anonima presenza
inconsciamente addivenuta
perfetto castone
delle opache pietre di luna
ed è pressante la pariglia spazientita
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 | Col candido vello già all'alba tra gli ori
distinguo la vetta superba imperiosa
bel grembo materno di flora e pastori
...la pleiade bella supina riposa
i rivoli sangue del figlio titano
quell'Ermes morente già in Frigia colpito
la
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 | Illuso dalla fresca mia avvenenza
tramando strategie ho corteggiato
mai sospettando che fossi io la preda
un pasto per sirene e prelibato
sorrisi ravvivati nel frangente
le labbra rosse ed avide di carne
stordito dai richiami ingordamente
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 | Cercando l'equilibrio sul crinale
il petto batte ed è tesa la cute
in una osmosi che, scansato il sale,
distilla solo lacrime mie mute.
Tra l'altro ora mi mordono i pensieri
prodotti da un processo permanente
che porge nere ceneri di
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 | Nel declinar l’offerta porgo scuse
davvero... non mi sento d'accettare
(non m'attizzano bare
e di comodi giacigli non so che fare).
Vorrei vibrar intensamente
come aquilone in mani tue geniali
sfiorare in cielo nembi
per asciugare al sole
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 | L'anziana donna ha certo perso il senno
all'imbrunire sosta sempre al passo
volge alla valle rimirando accesa
da un'ombra nel tramonto flessa al sasso.
E' scossa sotto un cielo rosso sangue
va farfugliando frasi addosso al muro
disposto ha il
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 | lustrando imbelle stanze polverose
cristallizzate essenze d'arse rose
sotto macerie d'un passato ingordo
ricerco nell'immoto andare sordo
nutrendomi di lacrime e dolore
ebbra la mente di quell'acre odore
- inferno indora ad insaprir tormento
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Indirizzo personale di Duilio Martino: duiliomartino.scrivere.info
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Soffiò un nuovo caldo vento sull’Europa liberale
ma il borbone non comprese movimento sì letale
cospirò così il Piemonte pregustando il bei tornesi
portò guerra e depredando rimpinguò i suoi fondi
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 | Elegante ed armoniosa sul roccioso letto posa
negli anemici vialetti c'è un vital lieve pulsare
torreggiante sulle valli l'eleganza d'una sposa
memorabile vedetta scruta ancor brigante il mare.
Ammaliato va lo sguardo sui cromatici colori
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 | rimase folgorato alla visione
lui timido mi chiese d'aiutarlo
paradossale e rode ancora il tarlo
mi spinse il grande senso di lealtà
sorrise pregustando il mio sostegno
l'impegno era soltanto un'ambasciata:
"...di paglia è
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 | là dove il ciel m'ammanta di velluto
il fresco della sera porge aiuto
e ancora il caro Giacomo m'accoglie
versando il vino che l'arsura toglie
ma nella notte l 'incubo riappare
intenso come luci di lampare
dal ciel cobalto il fuoco
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 | tentando d'affogare qualche istante
di psiche delirante nei miei versi
m'invento anche percorso irrilevante
per dare al cuore fremiti ormai persi
che strano questo vivere "decente"
spendo la mente per non faticare
ma stento a
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 | Son stanco di scolpire ancora sogni
su ceneri dell'anima bruciata
d'offrirmi a bramosìe ed ai bisogni
dell'avida ammaliante vuota fata.
Son stufo d'implorare a pioggia e vento
pietà che non mi sciupino il disegno
e temo di dar
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 | All’alba il sole svela l’orizzonte
mitiga i tetti col siena bruciato
sfumando il verde giovane del monte
dà luce al cielo dai cirri velato.
E’ dolce e fresca la notte frainese
brillano gli astri più vivaci e belli
le lucciole che in aria sono
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 | Tango... impudico!
Movenza d'anime avide che accesa...
esplode e poi latente come bruma
si insinua nella cute e la profuma
di smanie un po' ossessive e voluttà...
Il tango ...redenzione!
Italico quell'estro oltre il confine
in
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 | E scelsi per quel dì così importante
un luogo non lambito dal banale
vergini ornavan le scoscese scale
segnando un giorno magico per te.
Porgesti al fresco alito del vento
i petali di rose profumate
in vesti bianche sobrie e merlettate
con gesti
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 | Chiedo scusa se forse sarò breve
per non cedere al pianto nel saluto
scrivere un libro forse avrei dovuto
riassunto di che provo in verità.
In questo dì m’inebrio del profumo
di parole sintetiche di quanto
abbiamo insieme ordito
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 | E godo d'infinite loro pose
civettuole talvolta ma eleganti
leggiadre come petali di rose
nell'alma mìa sempre più libranti.
Lusinghieri mi affollano la mente
rigogli giammai colti nel passato
piango l'ardore speso
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 | Attizzo brace... solito fervore
del ceppo in fiamme s’ode il crepitare
un pallido arancione il suo colore
sale col fumo il placido pensare.
Nell’esplorare quella ombrosa stanza
avverto che l’ardore s’è attenuato
fieve la fiamma che sul ceppo
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 | sul verde smeraldo gli accesi riflessi
decise le tinte d’un quadro d’autore
quegli occhi custodi dei cari successi
preziosa sostanza per l’avido cuore
riverberi intensi a nutrire suo figlio
d’orgoglio e fervore per imberbi azioni
giocare e
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 | Incauto schiudo madido d'umori
al sole tiepido seppur distante
tormenti e gaudi i miei aspersi odori
olezzan prepotenti l'aria stante.
Lago placido accolgo l'acque inquiete
di rapide e cascate dei torrenti
drenato impuro ricompongo liete
in
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578 poesie trovate. In questa pagina dal n° 511 al n° 540.
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