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 ♦  Ernesto Di Martino    |           | 
   
 
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            Silvia Pozzi
            Le 69 poesie di Silvia Pozzi
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        Nel diario ho trovato 
un vecchio cuore 
rannicchiato tra le pagine 
colpito calpestato. 
 
Ha viaggiato e palpitato 
volava come un palloncino  
appeso al filo 
d' un bambino. 
 
Ha inciso iniziali 
barattato amori 
cantato poesie 
opere
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          | Disse mia nonna allora 
"Son giunta ora a dirti 
dinnanzi alla Madonna 
quello che dir si voglia 
del mio passato onor. 
 
Son tante sai le cose 
ma il fato le ha divise 
ché non potei più giurar 
fede ed eterno amor . 
Fu solamente un
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          | Del giorno la notte ti parlerà 
dei sogni di bimba  
che al mondo dirà 
 
"Son qui per guardare 
che il mondo silente continui  
a ruotare, il sole mi svegli 
e l'acqua mi bagni" 
 
"Tranquilla, mio amore 
son qui per
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          | Ricordi di bambole 
lasciate su un letto 
giardini e profumi di erba e di fiori. 
 
Non volevo una vita da lasciar andare 
volavo in alto per continuare a sognare 
e dentro una favola disegnavo il mondo 
cercando ovunque un amore fatato. 
 
Ho perso,
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          | Cos'hai da dirmi  
oh vita 
dimmi cos'hai? 
Se non la fiera mattutina  
del sole che 
come un gatto randagio 
s'intrufola coi suoi colori 
togliendomi di dosso 
la ghiaccia luna. 
E la melodia vibrante 
nei discorsi canori dei gioiosi uccelli 
mi
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          | Sarà una donna  
a trattenere il tempo 
a liberare il canto degli uccelli 
e cucire arcobaleni sulla terra. 
Che raccoglierà lacrime di rugiada 
per annaffiare i deserti 
ingialliti del cuore. 
Seguirà le strade  
rivestite di
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          | Non sapevo di aver dimenticato il silenzio. 
 
Sapevo di non ricordare il rumore delle morbide onde 
infrangersi sui duri scogli 
e il fruscio delicato del vento tra le verdi foglie 
le sere primaverili nel bosco 
del fuoco scoppiettante sotto 
i sottili
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          | Vibrano le note  
in un coro di archi e violini 
leggere e generose scendono 
dietro le foglie  
di un autunno 
stanco e abbandonato 
lungo i viali solitari 
di un pigro villaggio  
adagiato 
muto tra le montagne. 
 
Spento offuscato 
ha trascurato il
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          | E non sentire più 
il dolore scivolare tra le vene 
copioso e fecondo 
fintanto che avrò vita. 
 
Ma silenzioso scorre 
e mi parla 
parla ai miei occhi e al fiato 
alle mie gambe e al petto 
un sibilo, un alito 
che vola alto e
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          | Come si fa a non morire 
certe sere d'inverno 
mentre il vento 
freddo e astioso 
insinuatosi tra le fronde 
dei solidi alberi 
fa tremare il secco fogliame. 
E il cielo rivestito 
di nero 
nasconde il sole 
togliendo i colori al tempo. 
 
Come non
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          | Il tuo sguardo si perde 
nei rivoli dell'anima 
dove finisce l'orizzonte 
e comincia il mare. 
 
Lì taciturno e mesto 
avvolto di pensieri  
e di parole 
un velo trasparente 
intorno al volto. 
 
Soffoco 
fino a perdere i sensi 
sepolta dalle
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          | Morire e poi  
vivere di più. 
Mi lascio scivolare 
lungo gli argini 
della vita  
sepolta e nuda. 
Così com'è il cuore 
sentinella dei miei sospiri 
io invento  
un altro giorno 
per non lasciarmi andare  
mai. 
 
Continuo a
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          | Ho visto  
negli occhi della gente 
veli scuri 
pieni zeppi di follia 
 
Case e lavori 
come cimeli  
un inno
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          | Se potessi cercarlo 
lo mendicherei 
nei passi della gente 
lungo sentieri grigi 
e rumorosi 
delle foreste urbane. 
 
Se potessi 
lo ruberei  
in uno sguardo 
silenzioso e morbido 
che mi guardi ancora. 
 
Ci sono 
mentre vago 
raminga 
a raccogliere
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          | E' lì che muore 
dietro una lacrima 
disciolta 
dal fuoco chiassoso e corposo 
d'un caldo pomeriggio autunnale. 
Lentamente muore 
come i fiori sul prato 
l'estate. 
Sepolto dai ricordi 
intrecciati e soli 
confusi nelle luci 
di un languido
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          | Volgo lo sguardo 
indolente sotto i raggi 
infuocati di un pianto infinito 
di gocce di rabbia 
di attimi arsi di vita  
di attese 
infine eccomi 
sepolta nel deserto 
furioso 
del mondo. 
 
E aspetto la pioggia 
una cascata tintinnante 
in ripida
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          | Lontano fuggo 
sono un'amante colpevole 
di sanguigni amplessi 
consumati di notte 
sotto un lenzuolo di stelle. 
Mi pare di sentire ancora 
l'eco disciolto dei sensi 
intrappolati nella mia pelle 
abbandonata io 
rivestita di te. 
 
La notte ci
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          | Ho intravisto isole  
seppellite dal mare 
e soli immensi 
gonfi di giallo profumo 
lucenti d'inquieti spiriti. 
 
Colori e immagini 
tenebrose e inquiete 
lasciate sciatte 
intrecciate 
tra le ciglia. 
 
Tremo sotto lo sguardo 
vigile e lontano 
duro
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          | Non c'era più l'estate 
calda dentro 
ma il gelo insidioso 
d'un inverno precoce 
dalle mani grinzose. 
Mi fa sbiadire le iridi 
umide e salmastre 
s'insinua tra le vene 
e mi corrode dentro. 
 
Ma i ricordi  
come un antidoto 
scorrono
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          | No  
non voglio puntare il dito 
accusatore e rigido 
sinistro e raccolto 
seppellito dai no 
 
non voglio minacciare  
dall'alto  
sopra la grande radice 
dentro questa vecchia pelle 
all'ombra dei rimpianti 
 
Non piango  
se svuoto il veleno insieme
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             69 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
       
    
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