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 Poesie pubblicate: 363’577Autori  attivi: 7’459 
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            | Claudio ToccafondiLe 264 poesie di Claudio Toccafondi |  
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        | Dopo violento acquazzone cammino nella brughiera,
 frusciante di gocciole sparse
 mentre il sole si leva
 spargendo la spessa coperta
 di nere nuvole ancora
 gonfie di pioggia; i raggi
 obliqui del mattino
 destano lampi e barbagli
 dall’erba rossiccia e
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        | Donna dei sogni, il nome tuo gridato a piena voce
 è grido primordiale
 è affanno di rincorsa
 per giungere alla meta.
 Donna dei sogni, segreto è il nome tuo
 che sussurrato è dolce
 scorrere dell’amore,
 è carezza del
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        | E’ il tramonto, nell’ora violetta di un giorno
 che si dissolve nel mare
 i colori vividi e intensi
 sembrano spalmati sugli occhi
 e sulle dita: dipinto
 è il mare e lontano
 un veleggiante gabbiano
 grida sua solitudine al cielo
 mentre
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        | Al meriggio m’inoltro sulla battigia accecante
 il sole m’incendia ed io sono
 luce che torna al suo primo
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        | Davanti al foglio vuoto la mia anima vuota, ormai,
 di sentimenti si specchia
 nel grigio pavimento di pietra,
 quale immobile, sterile
 e livida palude,
 dove si protende insana
 chiedendo al nulla eterno
 pace al battito immenso
 e inutile che da me
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        | Ecco, è l’ora violetta e il mare sembra versarsi nel cielo;
 dal molo scuro
 si levano in volo i gabbiani
 e fanno di sé largo stuolo
 incontro ai variopinti pescherecci.
 Le nuvole bianche si cingono
 adesso di un vivido viola
 come
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        | Amore mio, sempre desiderata, nel sogno un’altra volta ti ho rivista,
 ancor più bella, come illuminata
 da una luce aurorale e sorridente,
 tanto che la passione del momento
 ancora resta nei miei sensi. E tutto
 intorno a te sembrava esser
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        | Il vascelletto lieve alato di candide vele
 con che prendesti il volo,
 per l’altissimo mare,
 mamma,
 non mai tracciò la rotta
 del ritorno . Fu difficile il viaggio
 fino all’imbarco,
 mamma,
 fu doloroso e senza parole d’addio.
 Che il Fato mi
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        | Pioggia estiva, refrigerio di strade.
 aduste di sole,
 vento malvagio trasforma
 in devastante tornado.
 I campi si sfaldano al soffio
 possente e polversosi
 vortici soffocanti si levano
 al cielo, opaco, triste
 e il tuono squassa l’aria.
 In case
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        | Ti sento strisciare, bestia immonda, qui intorno, che aspiri tutte cose
 e le rigetti poi col fiato tuo
 orrendo, mutate in rovi laceranti,
 in fango spesso dove avanzare è vano,
 e l’aria greve fumo denso rendi,
 bruciante agli occhi ed ai
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        | Come gli occhi raggio di sole improvviso ferisce. feristi il mio cuore dolente
 di tua assenza infinita.
 E vana
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        | Vieni, andiamo. Ma ascolta, ti chiamo con le parole di sempre, che adesso
 sono intessute di lungo silenzio:
 tanto ti sembrano queste parole
 cambiate? La mia voce non ha più
 risonanza d'una campana sommersa,
 che parla solo la notte alle
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        | Nell’ora azzurrina dove nasce il soleho lasciato il mio letto solitario
 ricordando che tu m’hai lasciato
 senza che il perché io sapessi:
 Questo è il rovello che turba
 il mio sonno la notte
 e di giorno i passi,
 che barcollanti
 mi
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        | Nel folto del bosco ho trovato un sentiero
 che nasce dal nulla,
 costeggia una brulla pianura
 e di nuovo ritorna
 sotto i faggi che al vento
 sussurrano poesie; i raggi
 del sole che il fogliame sminuzza
 bizantini mosaici dorati,
 opulenti e
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        | Ho visto il tuo viso specchiarsi nell’acqua azzurra
 mentre giacevo.
 Nello spazio vuoto
 figurine di
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        | Tra rocce tormentate da cui sei difesa
 montagna bella ho trovato
 stamane edelweiss di velluto
 che non ho osato toccare.
 Ora, disceso a valle, ho
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        | Colono dal viso terreo come gli occhi crepati di sete e dalla fornace del campo
 dove e cosa semini? Il grano, di cui m’offri col sale
 ospite antico sosta tra i tronchi spezzati
 del tuo rifugio, bocconi che intrisi
 di freddo sudore asciutto
 e del
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        | Ho atteso nel pianto colei che fuggita
 era da me; attesi
 nel tempo lungo
 mentre il pensiero a lei fisso,
 uncinato all'ego più fondo,
 tormentava pulsando la mente,
 senza fine. senza mai posare.
 Attesi che il tempo,
 guaritore senza
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        | Ora ben vedo quanto valesse l’ultimo sussulto
 di caro sentimento, ora m’avvedo
 quanto cieco cammino il sogno fece
 verso il nulla, il riflesso di se stesso,
 ora sento che tutto fu un inganno
 che cuore e mente finsero sperando
 che da finzione il vero
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        | Quando nel fondo del baratro chiesi aiuto davvero non pensai
 alla doppietta caricata a lupara
 o a palla incatenata, non volevo
 fare la guerra, volevo soltanto
 avviare al destino desiato
 me stesso, ché di vita ero stancato.
 Infin la mente
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        | Inutile parlare, la nuca è groviglio di tensione
 le spalle curve il viso
 basso, occhi
 aridi sabbiosi
 invisibili gonfi
 di lacrime acide,
 orecchie di fuoco
 hanno ferito parole
 minerali, gelate,
 cuscini di rabbia
 varcati, uno stupro
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        | Silenzio, profondo ed immenso silenzio mi avvolge, disteso
 sul prato soffice
 come una coltre si lana.
 Silenzio, è uscito l’azzurro
 tra strappi di nuvole nere;
 il vento tiepido
 sfiora la fronte accaldata.
 Quiete, sei ristoro del corpo
 ed
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        | Volevo scrivere di te, papà, per dire forte quello che sei stato
 per tutti, ricordare il tuo viso
 bellissimo e sereno,
 la tua figura scattante e sicura
 le tue mani che delicate e dolci
 mi portavano dal tavolo al lettino
 quando il sonno
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        | Cammino per strada sassosa Appeso ad un raggio di sole
 Me vento lieve sospinge
 Verso il porto vecchio
 Fino a trovare gli ormeggi
 Senza tempo, dove ancor oggi
 Si sente – o è sogno di nuovo –
 Fischiare la frusta che il padrone
 Senza avarizia
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        | Mi prostro, mio Dio e canto, muto
 ma a cuore spiegato un inno,
 forse un peana pagano che resta
 fuori dal rito usato ma
 che importa,
 non latra forse il cane per sua gioia,
 dimentico dei calci e delle grida
 elargite allorquando qualche umano,
 per
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        | La luce lunare stanotte è un fascio potente ma crudo
 come riflettore sul palco
 dove attori malmessi,
 di Shakespeare i versi sonori
 trascinano con voci nasali
 per una vuota platea.
 I raggi incolori dell’astro
 incidono un deserto
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        | Di te sognando inoltro i passi dove più solo sento d’essere e nessuno
 turba il fluire dei ricordi miei.
 Ora mi avvedo dolorosamente
 che in buio luogo, squallido,
 di cui sporcizia e disordine
 narrano povertà e malessere
 sono pur ora
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        | Abbandonarmi al sogno, vivere con te istanti
 che la psiche – disciolti,
 per voler di Morfeo,
 i consueti freni – veste
 di colori e di forme più graditi
 a quel mortale involucro
 che la racchiude, io questo
 quando alla notte alta
 affido al
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        | O tu di cui l'aspetto, l'idea, pur solo il nome
 sfuggivo
 ora costante, paziente,
 placida quasi, compagnia diuturna
 di saggi consigli ministra
 me conscio rendesti
 che al fluire dei tempi
 non v'è opposta realtà:
 a noi è
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        | Catafratta di spine speravo che infine
 o rosa leggiadra
 del mio cuore ladra
 cedessi al mio
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            | 264 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
 
 
 
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