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francesca maria soriani
Le 259 poesie di francesca maria soriani
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Tu che non ti stanchi mai,
che forza hai
nel costruire il Bene
dimenticando le tue pene
e i tuoi dolori
Tu, che l'anima hai sempre fuori
dalle tristezze di un'opaca vita
tu di bontà sublime impreziosita
che baci i sofferenti come
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Mi fai paura
sei come il ragno
tessi la tela,
silenziosamente,
nell'ombra della notte,
inviolata e invisibile,
luccicante di falsi riflessi d'oro
seducenti
alle prime luci del giorno.
Ti nascondi,
rimirando la tua opera,
adocchi da
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E' la vita come un calice
colmo di vino
corrotto, sedimentato
il primo impatto è ebbrezza
che t'invoglia,
a umide labbra invita palato,
fiorito bouquet pervade
bocca ansiosa
di nuovi sorsi
non mai appagata,
di più
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Sgargianti rintocchi di vita
assordanti
resto muta nel mio silenzio
come morta, eppur son viva ...
Campane a festa, lontane,
e poi sempre più vicine
Una giostra che gira
intorno,
sto seduta, immobile ed abbacinata
Confusione
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Portami a vedere il mare
in quest'ultimo respiro della fugace estate,
quando calda cala la luce del tramonto
mentre la diletta tua presenza
intesse silenzi come pause armoniose
alla sinfonia spumeggiante
dei flutti
allo sciabordio calmo
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Il tuo viso giovane,
come quadro d'autore
su seta di pregiato bozzolo
potrei proclamarmi l'artista
del suo iniziale imprimatur
ch' evolse il tempo
nel delicato misterioso intreccio
d'inviolabili codici
Eppur me ne vanto
come se il mio
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Non è impronta
di piede nudo sulla sabbia
che l'onda salmastra porta via con sé
quest'amore mio per te
Non è nuvola dissipata da zefiro
come tenue impalpabile macramé
da cui stillano migrando nell'etere
desideri
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Tu che sei di bellezza il palpito
Osannata dalle schiere celesti
Di manto di sole ti vesti
Tra candide nubi elevata
Di dodici stelle coronata
Di rose ai tuoi piedi fiorita
Al trono del Padre scortata
Ancella Sua preferita
Diletta Sua figlia
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Nascondi l'oboe sotto le vesti
fatali, e dai il là ai tuoi orchestranti
Varcata la soglia solfeggi le tue
sinfonie, aggrappandole all'anima inerme
Senza pudore, immoto è il tuo animo
asfittico come l'ultimo respiro
non si
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Vado a destra o a sinistra?
fatale mi è l'andare
e paonazzo il volto
si copre di vergogna
non distinguo più i colori
come un daltonico distratto,
anche il tricolore
non più io riconosco
Il rosso del martirio
s'è
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Fammi restare ancora un po' con te
qui, a sorseggiare i tuoi occhi
scorrendo le fantasie
come vele in azzurri mari
Parlami con la dolcezza di un tempo,
che ha dimenticato abbandoni e tradimenti,
che ritrova un sentimento puro, sepolto
sotto
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T'aspetterò
fino all'ultimo respiro del tempo
inanellando sogni e speranze
su banchine di sabbia dorata
T'aspetterò finché il cuore
pulserà il sangue caldo della vita
finché nei miei occhi
non sbiadirà
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e lessi il momento fatale
da quel velo che calò sulle tue pupille
e sulle tue iridi, un attimo
il confine dello sguardo
verso l'ignoto ...
quel velo mortale
"tela viscida corneale"
nessun manuale medico me l'insegnò
e
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Malinconiche gioie si rincorrono
sulla sabbia
simulando le danze della nostra
breve estate
che si sciolse nel settembrino
abbraccio di un arrivederci
che non voleva dirsi addio
Spirali luminose accendono ancora
il desiderio dei tuoi
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Cantavano "Faccetta Nera"
vagheggiando imperialistici progetti
mentre giovani grembi ignari
consegnavano figli al dolore
agli obbrobri della guerra
a morti d'illacrimata sepoltura
delirio di un popolo alla sequela
di un folle
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quel bagliore azzurrino dei tuoi occhi
scava ancora dolci nostalgie
nella mia anima
di giardini di maggio
di primavere in fiore
di sorrisi che si posavano come petali
volteggiando leggeri
sulle carni del'anima
memorie che sfidano il tempo
e
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a francesca maria soriani.
E' il tramonto dell'estasi
la banalizzazione di un amore,
sogni violati quando volavano in cieli alti
precipitano infrangendosi
su frammenti aguzzi
di specchi deformanti e ingannatori
Pensavi ai palpiti di un grande cuore
capace d'amore vero
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Aspettandoti
come luce d'amore
intingo i pennelli
del mio solitario cielo
negli arcobaleni della memoria
e vesto di te i miei sospiri
deliranti nella febbre del cuore ...
Cucimi addosso le tue melodie
mare che risorgi nel canto
dei tuoi
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E' suono d'arpa monocorde
stremata,
arcolaio giunto all'ultima corsa
fuso arruffato
di matassa vivente
arrovellato raggio
sull'inerme rugiada
polvere rossa
che soffoca in gola
la voce ...
Ultimo appello
vacante,
passi senza
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Vivon le farfalle un giorno solo
ma resiste nell'aria quell'ebbrezza
delicata come sfioro di carezza
che rinnova delle ali il lieve volo ...
Così di nostra infanzia pur sopiti
sovvengon nella mente i lieti giorni
d'ogni diletto e di
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A volte
timorosa appari in cielo
come una piccola falce
luminosa
dopo notti dissolventi
vaganti
a cercar l'abbraccio delle stelle ...
ma curiosa tu sei, o Luna,
e tutta poi spalanchi
la tua bianca palpebra
e con chiara luce
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 | E' una lacrima,
che riga l'anima
e scivola
tra le pieghe
nascondendosi ...
forse ...
succube di ricordi
impaurita e flebile
lieve ruscello
che solca
aridi sentieri
cercando spazi
che accolgano
il suo silente fremito
in un anelito
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Ti aspetto, ma non torni
giorni di latta
e di stelle stinte
su una scia di lacrime
Vuote speranze
come stanze sfitte
lucciole spente
nelle chiome dei sogni ...
Battiti lenti del cuore
nell'agonia dell'attesa
scivolano i passi
sui sospiri
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Sì, forse sei lì
oltre quel filo sottile di seta lucente
dove gli albori del giorno frantumano la notte;
oltre quell'impalpabile velo di mutevole cielo
dove la fantasia costruisce i suoi castelli
alati come i sogni che hanno,
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Tra i ricordi di famiglia ho oggi ritrovato
il cipollone del nonno mio paterno
mi trasporta col suo dorato aspetto esterno
ad un mondo d'improvviso immaginato ...
Il tempo scorreva di sicuro assai più lento
in quel lontani anni del primo
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Un giorno vorrò ancora rivederti
-fosse pure l'ultimo-
e mi tufferò nell'azzurro
dei tuoi occhi, cercando
l'antico mare di tenerezza
Non sarò più giovane,
e certo meno bella
di quel fatal maggio d'amore
ma tu
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M’hai donato il tuo cuore
e larghe falde d’indifferenza
mentre rossi rubini splendevano
ai raggi del sole
pianeti remoti e irraggiungibili ...
Ho ascoltato i silenzi salire dal cuore
e arrestarsi sulle porte della compiacenza
avide locuste
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Smarrito il tempo, persi i rintocchi,
arreso
come inesistente dimensione
...vacuo...
di strade aggrovigliate
senza bandolo né direzione
funamboli dell'etere i pensieri
spengono le stelle del mio notturno cielo
filando raggi di luna
in
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 | Emozionami di te
delle tue mani che fremono carezze
del tuo respiro che si fa alito caldo
per donarmi una casa
dove riposare l'anima
Emozionami con la tua voce
lieve come un soffio di primavera
come una favola raccontata
Rapisci quest'insulso
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 | Eri tu
che destavi i miei mattini
con le tue labbra di rosa
che incarnavano parole
come teneri gigli di purezza
Eri tu
che donavi il sole al miei occhi
nelle pagliuzze dorate
delle tue verdi iridi
luminose
come preziosi smeraldi di luce
E
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259 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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