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Gli ultimi 5 iscritti: MiuMiu - Giovanna Diodato - Ciraforever - Cialtronescon - Daimon |
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Ascoltando un motivetto
guidavo spensierato
cantando a squarciagola
anche se sgraziato,
curva dopo curva
ripeto il ritornello
imparato a meraviglia
e stampato nel cervello
Eseguo la canzone
in preda all’euforia,
seduto a quel volante
c’è
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Tu sei nata al chiarore dell’alba
nei confini dei silenzi
i tuoi occhi nostalgie di tramonti
bruciano in
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Nessuna parola
accompagna queste sere
Ripensare
ai discorsi interminabili
ai racconti di noi
alle risate leggere
Erano emozioni che illuminavano la notte
e preparavano al domani
Parole, risate, brividi
ora dove sono?
In queste notti
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Essere soli
è come stare al buio
e odiare la luce
che porta al giorno.
Essere soli
è non respirare
il vento dei sogni
coperti dalle ombre
e vedere l’alba
è una tortura
che dura una vita
finché il tramonto
non porta stelle
ma dolore
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ascolto il silenzio della pioggia che cade sulla mia testa reclinata nel vuoto
è fortissimo l’abbraccio delle mille amicizie che mi ha spinto in strade nuove battute di gioia
la forza bellissima delle ferite offerte a Gesù bambino nudo fa sentire i miei
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Accende il suo bagliore,
la luce intermittente
dal mare si fa cullare,
argentea le onde,
illumina il cammino.
All’alba, stremato
nasconde il suo bagliore
riposando le sue membra
per svegliarsi col crepuscolo
e danzare dolcemente
al ritmo
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L’ora del vespro
era l’ora del canto
nascosto il pianto
sulla nonna mia,
appariva un sorriso,
il figlio disperso
forse lei sola vedeva,
e poi piangeva
lacrime di consolazione.
"Ma nonna perché"
io gli dicevo
e lei quasi da
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"Quandu e nivue van a o ma’
piggia a sappa e va a cava’
quando e nivue van a o monte piggia a sappa
e vatte a nasconde".
Pruverbio pe i campagnin
che doppu u suiu’ inte fasce
se beivan un gottu de vin
se spuian inte muen
pe u manigu da sappa
che
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 | S’apre con grazia al mondo
la foglia nuova di alocasia
ancora accartocciata
tasta la luce nel suo integro verde
fra la
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| Amami, perché io
mai smetterò di farlo
quindi amami
come mai hai amato
e l’amor nostro
sarà figlio e padre
di noi...
Amami, amor mio
amami di un amore
che mai conoscerà
confini né fine in noi
l’amor nostro
sarà cielo di questa terra
dove
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| Sicuramente eccellente quel pensiero
si prodiga affinché con fare deciso
possa trovare un significato
nel giustificare quanto intorno avviene
con un tatto non sempre apprezzato
benché venga fatto di tutto onde ovviare
a quei modi accolti con
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Tento di resistere
ma il mio cielo
non ha più stelle
e nessuna luna
potrà salvare
un cuore malato
che attende il buio
per amare la luce
e finire in silenzio.
Cerco di salvarmi
ma le ombre
tolgono il respiro
quando ogni cosa
sembra
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La Sua luce
hai suoi sentieri
e prati fioriti
dove poetr riprosare
e i letti freschi
per i suoi cavalieri
dove può dare ordini
e loro poi vanno
di città in città
carichi della Sua parola
io, ai piedi dei suoi sentieri
devo imparre a
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Come farfalla impazzita volo,
ti cerco, ti trovo
in una piega del cielo,
indugia la luna
vagamente incuriosita
dalle tue parole
seducenti e disarmanti,
profonde carezze dell’anima.
Mi accarezzi il cuore,
dolcemente respiro
il tuo respiro e ti
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E come faccio a dire che cos’è
se il tempo passa rapido e tiranno
con tutta la pressione di un processo
che vive di incertezze e non ha sesso?
E come faccio a mettermi a creare
se nella mente ha il vuoto più assoluto
che non si adatta a questa
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Su di un fianco ancora a letto già mi chiedo ad occhi chiusi:
“Mi rigiro, o salto in piedi?
dormo ancora, dannazione, o mi stiracchio?
m’abbandono a bocca floscia sul cuscino,
od in giro a far bordello mi scateno...
chi mi dice allor che
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 | In posti sperduti dell’America Latina
poeti per strada
offrono poesie ai passanti-
vicino ad una bancarella del
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| La’ dove l’’azzurro del cielo
si confonde al blu del mare
la stella avvolta in velo
cela la sua luce solare
Quanto tempo è andato via
manca ora la tua compagnia
Ti dedico l’ introspezione
e mi faccio una ragione
Quanto brillavano la sera
i tuoi
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| ll coro dei gruccioni mi dice
fuggi da chi distribuisce
semi d’oro rosso e culle in affitto.
Gonfiano ali verdognole
con la pancia azzurra
urlano avvertimenti
ma anch’essi inghiottono insieme
pungiglione d’api e miele.
Convinta ormai da suoni di
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Chiedimi se è finita
la luce e le sue albe
piene di nostalgia
per le lunghe notti
e domandami d’amare
ancora le labbra
appena socchiuse
in un addio di fragola.
Chiedimi se è l’ultima
volta che parliamo
d’amore e delle sue
tristezze di
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Lo so che amarti è stata certamente
una follia - e forse la mia più grande.
Senza incertezze un sentimento
che non s’arrende e non ferisce
e il peso porta d’ogni errore
- d’ogni difetto, d’ogni bugia.-
La schiena curva, e spalle troppo
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L’amica luna
alla sera suona
al mio campanello
poi si distende
su tutta la valle
e cerca da me
un verso e che sia
a lei dedicato
per tutto il bene
che lei mi ha voluto.
Ed io rivivo
tutta la mia vita,
le notti nella valle
della pazza
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 | Bello il ritorno nelle vecchie strade
lì dove ancora gioca a nascondino
il sole. Macchie d’ombre rade
si celano nei vicoli e poi pianino
spuntano e fanno capolino.
Credo siano ricordi di contrade
dove felici eravamo. Torni bambino
e le ritrovi,
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 | Piantare semi
e vedere nascere alberi.
E su quegli alberi nidi morbidi
di gentilezza, dove guarire ferite ali.
I giorni fuggiranno la ruvidezza
e lo smarrimento
e le notti semineranno stelle
per scacciare sogni inquieti.
l’alba vedrà fiorire
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Tutti i giorni sfogliano il passato
ma in questo dì respira qualcosa di speciale
per il quale non possiamo fare niente
affinché venga depennato
non basta chiudere gli occhi
non basta dimenticare
non basta fare finta di niente
non basta
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Tra petali e ombre
i silenzi sul volto ieri
respiri di un tempo sognatore
in quel cercarsi incosciente
senza di te i giorni non hanno fiori
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 | Basta un geranio
uno smagliante geranio rosso
a ridosso di un muro
e si placa per un attimo
l’inquietudine del cercare
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E dint’a sta tempesta dispettosa
tu sbatte tutt’ ‘a vita p’arriva’
e curre certo ‘e ave’ sulo na cosa
‘o tiempo ca po’ maie t’abbastarra’.
Ma ogne tanto ‘o viento s’accuieta
e ‘o sole bussa allero a na fenesta
squaglianno dint’ ‘o core chella
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Mi entra il giorno
mentre esce la notte
lavorano i boccioli
per darmi bellezze
si sposta una nuvola
ed il sole mi illumina
c’è chi mi aspetta
vuole darmi un bacio
e chi vuole da me
un sorriso tutto per lui
e mantre si fa giorno
lo spirito mio
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Vengono da sé le parole
ognuna sbandierando il proprio vessillo
comunemente chiamato bandiera
quasi mai lungimiranti quanto tutto si fa cupo
iniziando ad allontanare quanto non aggrada
senza tollerare quando viene loro imposto
onde soddisfare
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Ti amavo
come si ama la pioggia
attesa per anni
e poi maledetta
quando baciava la terra
per gioco
come se niente
importasse alle nuvole.
Ti desideravo
come si desidera l’alba
dopo una lunga notte
trascorsa
a rinnegare le stelle
sempre
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In questo vago luccicar di stelle,
mi immergo in un oceano infinito,
navigando tra le onde dei pensieri,
scoprendo isole di puri desii.
Ogni astro è un faro cosmico, una guida,
che illumina sentieri mai percorsi,
ed errando nell’universo
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A lato e sfumato
La fame, le guerre nel mondo, ed io che a sanare impotente...
Mi spiace... e son stufo, ma del mio ora vivo in un campo ristretto.
Del caldo e del freddo in difesa riparo l’offesa se posso:
concentro attenzioni al mio corpo, fin tanto
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a parte che gli anni passano per non ripassare più
il cielo promette di tutto ma resta nascosto lì dietro il suo blu
niente paura ci pensa la vita mi hanno detto così
a parte che i sogni passano alcuni li hai difesi altri li hai visti finire
sento la
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Come mani che applaudono
le foglie danzano al ritmo
di un soffio di vento
È il trionfo del verde
libera via camminiamo
seguendo la scia
Tra colline montagne
pianure e campagne
brilla fin dove si perde
questo magico teatro di verde
In fondo
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Basta una scintilla per far tornare in mente
parole che nel tempo erano andate a riposare
fornello acceso capace di riattizzare la fiamma
pronta a trascrivere la vita con amore
tenendo a bada sensazioni uniche
in un arrangiamento
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Un altro cielo
ha già baciato queste nuvole
un’altra ombra
ha già oscurato il cielo
ed io non so
se potrò mai amare
le stelle tradite
di qualche altro silenzio.
Un altro petto
ha già giurato amore
e tante parole
sono già state
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Ho una valigia vecchia come il volto della mia vita
piena di storie e foto ricordi
con i silenzi di un giorno d’autunno.
Sul fondo
la gioventù i sogni
e tu nei cieli di ieri
con le stelle disperse nell’infinito.
Ogni notte ha la sue valigie
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Che noia quel ciancicare da scienziato
col verso sincopato all’occorrenza
sorretto e pilotato all’incombenza
di dare lustro al tempo allampanato.
Che noia con quell’estremo pilotato
dal pianto greco vera pestilenza
tra l’essere e il non essere
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 | Così cupe e spettacolari
da far supporre tempeste epocali sul mare,
così soffici e bianche da sovrastare
campestri
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Nel respiro di una lacrima
ti rivedo dolce Macchia.
Mi correvi incontro felice,
il tuo bel musino allungavi oltre il cancello
per avere carezze
e mi guardavi con amore, compiaciuta,
sembravi sorridere e, come sempre
ti dicevo, ,ciao amore,,
Ora
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Come un cavallo
che corre nel prato
è la mia mente
nelle albe che scendono
dalla collina
dei ciliegi in fiore,
e Dio è lì che saspetta
i suoi adoratori
che sono di Lui sazzi,
così io mi vesto e salgo
dove i pochi prati fioriti
mi preparano
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Sono già quindici inverni
e ora non ci sono più
stelle nel nostro bosco
che piange le ombre
quasi fossero cieli notturni
dimenticati da tempo
senza che la polvere
abbia cancellato il dolore.
Sono già quindici estati
che la pioggia tradisce
e
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sento il mostro della depressione ferito dal silenzio del mio coraggio
ascolto la reazione della mia stabilità vincere le crisi ottuse di pianto
guardo nel cuore la folla nuda degli incubi cadere nel fondo illuminato dei tramonti
portami via dai
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Sono partito dalle risaie
dove è di casa la nebbia
scroscia la pioggia nelle grondaie
per la riviera con sua sabbia
Oggi del sole c’è vacanza
ma non c’e più la differenza
anche qui tra nubi e nebbia
un’ estate piena di rabbia
Sono vacanze
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Volano
sulle loro gambe
gli angeli terrestri,
vanno là dove
la mano di Dio
arrivare non può,
né può vivsitare
uno ad uno quei
dimenticati da
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Sgoccioli
una parola alla quale non dovremmo mai far trovare spazio
pena il decadere di quanto sino ad oggi è stato fatto
reagire non deve diventare drammatico
in una ricerca che potrebbe sembrare illusoria e che invece
contiene in sé una tale
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Agita il vento i cipressi del silenzio
l’anima chiede
ci sarà pace nel labirinto eterno del signore
non oso
guardo l’alba di un nuovo giorno
nel passo incerto della vita.
Ancora i cipressi ondeggiano
al chiaroscuro dell’alba
l’amore sorge
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Piove sulle parole
nel silenzio del sole
sono nuvole sparse
di un teatro comparse
Dondolano nel vento
le voci tra i rami
come foglie, tormento
tendendo al domani
Avanza il progresso
modifica linguaggio
la vita è adesso
transito o
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Pare impossibile
ma c’è sempre qualcuno che deve abbassare la testa
se vuole vivere tranquillo
suscitando un senso d’impotenza inaccettabile
per chi nella vita si è fatto largo al suono di sacrifici
tutto appare inadempiente al proprio
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Qui sopra il ramo siamo ancora in tante
sorelle di stagione
illuse e poi deluse e a ben ragione
dall’andare a casaccio di un cammino
che gioca con gli intoppi del destino
in questo dai e prendi della vita
sospesa e dal dio vento rifinita.
Qui con
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Tace anche l’ultimo lampione
come un cane randagio
ha le tasche piene di silenzi questa notte
non importa dove tiri il vento
non decide lui la rotta
è la punta di un iceberg
il mare dei ricordi
ha le tasche piene di silenzi questa
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Eppure qualcosa resterà
di queste notti
che abbiamo vissuto
e forse saranno le stelle
che splendevano al mattino
forse le lune
arrivate all’improvviso
a contemplare il buio
e le carezze dimenticate.
Eppure qualcosa ricorderemo
di queste
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Pioggia di emozioni,
soavi dolci carezze,
sentimento fiorito,
le tue mute parole
sbocciano nell’anima,
conquisti i miei pensieri.
Tu che mi scruti,
attraverso i tuoi occhi
trovo una parte di me
con la musica del momento
suonata dal
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spegniamo il silenzio criminale della mafia con lo stupore purissimo della bellezza
meravigliosa e fragile rondine che vola altissima sulle terre corrotte del mondo
ci sono stati uomini che sono morti giovani che hanno portato ideali come piccoli
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Ci sono nuvole nel cielo
tu sei tempo che ritorna respiro.
Ci sono sguardi nei sogni senza confine
l’amore non si nasconde
illumina la felicità nata in silenzio
nel tramonto ancestrale di un giorno senza nome
poi tutto svanisce nella scia
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Ostinato costode di sogni
di cosa vuoi ch’io ancora ti parli
oggi che stanco vento mi spinge
verso distopiche ore senza tempo?
Solo ti lascio stanchi versi,
confuse parole disperse.
Illuso poeta scrivo su fogli d’aria,
serrando le mani,
quasi per
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Sulla pietra di un eremo
sta un monaco e prega
a un passo dal baratro
e attiguo al paradiso.
Prega perché
si dissolvano
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Vento a soffiar ricordi, umano fu porger la mano,
solidar pensiero, umanamente propositivo,
gocce smeraldate di gran valore.
Nell’aria un velo di beltà d’animo aleggiava
fin passar frontiere d’ognun umano,
nebbia a diradar nell’orizzonte.
Viver
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C’è un mare che ribolle di schiuma
le sue onde parlano verso l’ignoto
più nero della notte
quando un gomitolo di luce si diffonde improvviso
è la solitudine dei poeti
commedianti d’anima
ambulanti di parole nel loro vagheggiar di silenzi.
Ci
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335806 poesie trovate. In questa pagina dal n° 2901 al n° 2960.
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