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 | Sotto il cielo, un pensiero si leva,
come un gabbiano che danza nel vento,
cerca risposte in un mondo che trema,
nella vastità trova il suo momento.
Ogni granello di sabbia è un ricordo,
un’ eco lontano di speranze,
mentre il sole si tuffa, il
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| Tentando di mantenere la calma
provvediamo a suddividere quanto in nostre mani
fa di tutto per lasciarsi coccolare
cercando con impeto e rispetto
quanto apparentemente unicità
è pronta a farsi catturare
affinché possa con la dovuta
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Se sognerai le nuvole
allora forse
sarai libera di amare
altre stelle
ora nascoste
allo sguardo
degli anni amari
che ti hanno portata via.
Se invece dormirai
lontana dal cuore
nessun fiore sboccerà
in una terra
dimenticata dal vento
e
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Tenenno ‘nnant’a l’uocchie ‘a vaccarella
na rana se senteva piccerella
e vulenno cupia’ chell’abbunnanza
se regnette cu l’acqua vocca e panza.
Ne bevette talmente tantu e tanto
ca ‘e botta s’accucchiaie c’ ‘o campusanto
e mente ca bussava addò
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Si, lo dico e ribadisco:
Voglio starci solo un tratto
in questa casa ove vivacchio
che non amo e pago il pizzo.
Tra sussurri e grida in spicco
e tra cose in cui mi pasco voglio andare,
e se boccia trovo ferma, quando posso è da giocare...
Ma al
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Dopo anni torna il vecchio
ad un luogo antico, luogo
di memorie ancora alla
vista come allora un campo
di granturco gli alti verdi
steli foglie dal colore vario
ma in bella mostra al raccolto
pronte dai giallo grani piene
qui ricche pannocchie,
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Pensier crescente
a tratteggiar la vita,
ondulazioni in pensier crescente,
sfuman dolce nenie ed ibridi canti,
fessure a sbrirciar finestre, or chiuse or aperte,
angoli ove riposar sereni.
Pensier bambini a correr come treno,
adolescenziali a volar
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Arsura afa canicola
il fiato ancora più corto
oasi d’acqua con carrucola
secchio vuoto laggiù nell’orto
S’è celato il temporale
tempo di mercurio che sale
cielo incerto terra assetata
anche oggi grama giornata
Fucina di sole vulcano
con i
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Un dì sognai d’essere
sulle rive dorate di un’isola
persa nel mare
ai confini dell’infinito,
credendo che la vita mia
fosse finita
mi guardai attorno
sperando di trovarti lì...
Incontrai amici
mancati da tempo
e anime che non
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Guai fare parte di un vuoto che riempie
ancor più si sente nel silenzio quando
i pensieri cominciano a correre
cercando di promuovere un torneo
affinché il tutto prenda consapevolezza
di momenti estremi come il caldo che non demorde
sussurrando
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Senza la notte
il cuore piange
vaga in primavere
inventate dai desideri,
si trascina lo spirito
che pace no ha.
non si può sognare.
Nemmeno un’alba,
nemmeno un vittoria,
nessun tramonto
mi ha acceso l’amore,
se non torna la notte
l’estro mio
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A volte non c’eri
quando la sera piangeva
o mentre l’orgoglio
imponeva sogni
e rovine di peltro
lucidate a metà
fra il dolore e il conflitto
rimandato al cuore.
A volte accarezzavi
il tessuto di pelle
che ancora insistevo
a chiamare
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Bello maestoso i suoi splendidi
bianco fiori alla vista offre laggiù
in un angolo del giardino, umile
di questa sua bellezza non cerca
lodi non si pavoneggia ben fissi
nella memoria eventi del passato:
tempesta di neve come d’uragano
vento e lui
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Sembrava in festa il cielo,
le nuvole s’erano vestite di cirri colorati.
L’aria giocava allegra tra ciliegi in fiore,
il verde prato gioiva tra voli di farfalle
mentre bianchi petali di rose
profumavano rintocchi di campane a
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 | Ricorda il fiato corto.
Il senso alienante d’impotenza
che corrode e consuma.
Ricorda l’incontinenza di parole
vuote o minacciose.
Gli sproloqui buttati lì,
per ottenere consensi.
Ricorda l’acredine che cresce
e diventa muro che separa.
La
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| Siamo tutti siepi.
Chiari di luna.
Viviamo in mezzo le spine
cercando il piano di farfalle.
Non possiamo nasconderci
tutto ci scopre.
Non possiamo tacere.
Abbiamo voce anche se non parliamo.
Siamo chicchi della stessa spiga.
Ondeggiamo allo
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| Cosa potrà mai significare
riuscire a trovare quell’attimo
che seppur tanto ambito
vorrebbe in qualche modo recedere
onde non essere di peso a chi con veemenza
riesce ogni volta a lasciare tracce
di un passaggio oserei dire unico nel suo
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Le scatole
erano rimaste lì
come molti mesi fa
quando tutto
era cambiato
in un attimo eterno
e niente
sembrava parlare
di te come ora.
Le cose da buttare
erano molte
ma io rimandavo
come si rimanda
la pioggia in estate
perché un
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Per te che mi chiedi l’azzurro
e mi dai scale d’immagini per arrivarci.
Il mio cielo aveva gli occhi appannati di lontananza.
Ma stamattina una rosa è sbocciata, poi un’altra e un’altra ancora.
Il colore si è manifestato all’improvviso.
Non ha più
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Se’l cor va in frantumi
e cauta via non v’è,
che par perdere i lumi,
allor si disperde il sé
E’l giogo duro sovrasta
e in terra preme
nel tempo che s’annaspa
e l’animo freme
Lungi siano tal miserie
che in Amor si duole
e’l navigar è mesto in
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Satira per dire satira per fare
in questi giorni aperti al divenire
con quella forza antica muscolare
che abbraccia tutto il mondo col suo ardire
mentre la vita corre a farsi male
su questa terra stolta e inaridita
che gioca a guardia e ladri sul
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Un tiglio maestoso qui di fronte
al mio giardino e un dolce profumo
sprigionano i suoi sottili esili fiori,
dalle foglie cadono bianche gocce
resinose, ecco come si alza il vento
rami foglie ne vengon scossi e un rumore
indefinito scuote forte l’aria
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E stai tutto il tempo con le formiche
alla lunga diventate tue amiche
i tuoi ti guardano e sorridono lo stesso
per il giocare che ti sei concesso
passa il tempo e il tuo sorriso aumenta
nell’osservarla con la tua lente
sembri uno scienziato in
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Lo stelo da notte piegato
riprende ora il suo stato
l’aurora risveglia d’un fiato
colori intensi nel prato
Splendente chiarore avanza
rischiara la capiente stanza
e tu meraviglia distesa
con coraggio segui l’attesa
Partenza della nuova
leggi

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Amore diluito con acqua
affinché possa durare più a lungo
ingrediente da provare
ricapitolando quell’insieme
che ad oltranza potrebbe significare tanto
per continuare a vivere tra due fuochi
che solitamente si accaniscono
onde non tralasciare
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Quando vedrai le foglie ad una ad una,
agitate dal vento ed ingiallite,
nel cielo volteggiar come farfalle,
sappi che non son morte, ma ferite.
Le vedrai rigogliose a primavera
rivestire degli alberi ogni ramo,
col cinguettio festante degli
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L’alleanza in dote degli incisi
cementa nelle pluri - firme degli amici
la linfa d’alta scala d’un tributo congiunto.
I cocci del mar, rappezzati negli anni
in dorati marmi e mille abbracci,
aprono la porta in vista a qualcosa di imperituro.
I
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Lo stelo da notte piegato
riprende ora il suo stato
l’aurora risveglia d’un fiato
colori intensi nel prato
Splendente chiarore avanza
rischiara la capiente stanza
e tu meraviglia distesa
con coraggio segui l’attesa
Partenza della nuova
leggi

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Il vissuto di pece,
dirimpetto anche d’amore, si riflette tra le musiche
con sfumature varie di aria e di avversità.
Ingranaggi di poesia usa e getta
ritmano come rintocchi d’una clessidra
l’andare col tornare delle differenti complessità.
Lo
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Inutile provare ad inculcare l’educazione
se chi dovrebbe avere i poteri si gira dall’altra parte
ognuno con il proprio modo di fare
gestisce l’operazione come meglio crede
anche se vedendo i risultati tutto sembra al contrario
pare proprio che
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Puoi portare via
tutti i miei pensieri,
pioggia.
Acclamare le braccia
di un innamorato
sospiro verso il cielo.
Un rapido respiro
ripreso e messo al suo posto...
Non può osare
così tanta brama
alle notti dell’estate,
alle luci di festa.
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Aspetto
qualche goccia di buio
perché la sera
sembri meno greve
e tutta questa cenere
che vuole andare via
soffiata dal vento
e dal respiro degli anni.
Attendo
qualche fiato di Venere
e inutilmente
imparo ad amare
anche le mie
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È la campana del ricordo
quella che suona per la valle
io con la cesta sulle spalle
tu mi guardavi con riguardo
Come accudivi i fiori
le rose rosse tuoi amori
un tempo ora decadente
in spazio non più sufficiente
Chissà dove sei ora stella
della
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sento il profumo degli altri spiccare il volo nelle dure nuvole dell’occidente
e quando penso che sia finita e proprio allora che comincia la salita
ho amato il buio tremolio di mani crocefisse nel mare del sacrificio
fuori da mille paure faccio
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La lontananza mi somiglia
il distacco
il perdersi
lo smarrirsi
il frantumarsi in stille d’essere
il piegarsi.
Lo riemergere in mano che si protende.
Goccia che cerca il suo mare.
Sole incorniciato nel giorno in tele di sogni
che si sfilacciano al
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Stava ai piedi dell’albero un rosso
papavero lì intento a gareggiare
con il frutto polposo del ciliegio
quale più intenso fosse il lor colore,
si pavoneggiava il fiore guarda
diceva vedi che splendore qual
fuoco intenso che si avvampa,
l’albero
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Son sempre gli occhi a dire le cose più belle
che senza farlo riescono ad accarezzar la pelle
con parole che s’impossessano d’un cuore
quelle che senza mai parlare, spiegano l’amore.
Sono quelle le parole che vuoi sentire
quelle che in silenzio,
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Con te mi trovo a ricontar le stelle
in questo cielo denso di tempeste
con l’ossa rotte ed altrettanto peste
dal coro delle fruste verginelle.
Con me rinnovo il grido e le procelle
dove l’aurora impiastricciando teste
minaccia di imbiancare corna
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Incertezza capace di annullare ogni pensiero
che possa nuocere al giorno
si trastulla con incredibile violenza
nel voler dare un senso
a quanto sino ad oggi si è avverato
seppur in bilico costretta a tacere
modello di vita alquanto
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Parlava da solo il mare
nella notte del sogno assente
ed io camminavo
dove la luna si specchiava
ed il mio amore pe te
era alto, era alle stelle
lo sentivo infinito
e tu dormivi abbracciata
alla mia vita, al mio tutto.
La notte, mi era uno
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A Venezia, tra antiche e immense sale,
avvolto da una luce assai vivace,
vaga lo spirito, con il suo male,
del frate filosofo senza pace.
Un signore potente aprì le porte
al suo pensiero rivoluzionario,
che lo portò verso un’infausta
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A quarant’anni
girano col cane
e hanno gettato
l’amore degli anni
in un cassonetto
vicino alla strada
che non arrivava
mai alla fine.
Sperano nel giorno
ma è di notte
che sognano stelle
e lune di marmo
da appendere
nel loro
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Tra gocce d’acqua e scintillanti colori
cerco brandelli di un amore
che accarezza il cuore,
amore dissolto nelle nebbie dei ricordi,
volato via come un soffio di vento.
Brivido dietro la schiena
nelle onde di fluenti pensieri,
ricordi prendono
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Non c’è più poesia
fra le macerie di Gaza,
non melodia,
strozzati i versi
urlano lamenti
sotto i continui bombardamenti.
Non c’è umanità, né Dio
fra le miserie, solo scempio
indifferenza, profitto e odio
mentre l’inerme soccombe.
Gongola
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Ramo di tiglio
di me figlio
non ti ho lasciato
e non ti ho tagliato
quando ero giovincello
e ti vedevo lì bello
mi davi il fresco
in fianco al pesco
ora sei grande e forte
nessuno ha dato la morte
al tuo albero maestro
ai suoi piedi libero
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Ormai parlo con poche persone.
Di poche persone mi fido.
Di poche persone ho bisogno.
Veramente di nessuno.
Ma ho bisogno di dare un tetto ai miei pensieri;
d’ illudermi che ho casa.
Preferirei l’ombra di una siepe, avvampata di luce al
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Crisalide d’un orizzonte di nuova arte
salvaguarda l’operosa mole d’un canzoniere
per la ricerca d’Esperanza d’una buona spalla.
Il ricamo decorato d’una farfalla,
come rinascente e raffaelliano belvedere,
porti un messaggio d’amore, o d’amicizia,
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Dell’altrui disagio consci
e de l’umano rispetto, avulsi.
Ignari di ciò che d’antico,
emetica una conscia ignoranza,
zerbini, s’ergon, di valori, privi.
Inutile un richiamo allo status quo,
oramai s’era alla deriva.
Nel vano ricondur
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 | Come piccola laguna
entri con forza nei pensieri
volendo avere partita vinta
in quel ricordo che ogni volta
si fa coraggio onde sopperire
frugando nel petto sensazioni mai abbandonate
capaci di rivivere attimi di fuoco
collaborando con chi pronta
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Da molti anni, abbandonata in un luogo,
una casa fu presa da un gran rogo.
Strane ombre furono viste riflesse,
quivi inquietanti urla nell’aria emesse.
Tra le rovine, un mistero celato,
il tutto avvolto da un velo incantato;
perché fra le tracce
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La morte non aspetta
le rose appassite
e i fiati di novembre
abbandonati dall’estate.
La morte non attende
le lacrime del cuore
né la pioggia che cade
all’improvviso di sera
mentre il respiro cela
un dolore nel petto
che per infiniti anni
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Solo ecco nella culla di un bimbo
quel sentir il singhiozzante pianto,
poi nell’aria il lamentevole continuo
pigolio di un rondinino dopo dal
nido la sua caduta rovinosa,
e persosi nel muoversi del pellegrinante
gregge di un agnellino ultimo
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L’afoso meriggio
d’un giorno d’estate,
da poco le due
eran scoccate,
fluiva a rilento
con fare indolente
in completa balìa
del dolce far niente
Allungato e disteso
nel verde d’un prato
al fusto del tiglio
giacevo appoggiato,
l’amichevole
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Fantasticando un super agosto
riallacciandoci al passato vicino
niente di buono si prospetta
sgusciando quatti quatti
onde non intaccare nulla
che possa farci riconoscere
evitando ogni riferimento
nell’essere neutrali a quanto
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Laggiù l’orizzonte bacia
il cielo
ove solingo viaggia
il pensiero
e vola tra gli umori dei venti
la’ ove si formano gli eventi
Ritorna poi dopo aver pescato
qualche semplice idea dall’ignoto
che mente in ombra non ha pensato
colmando questo
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Senza pensare alla luna
ti cerco in questa notte
stravolta dalle stelle
e rivivo le stagioni
del mio vivere,
una ad una lì sul letto
soldato che ero
bagnante in un mare
che calmo non era
andava a bracetto con te
con la tua esplosiva
voglia di
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Elevar vita è beltà infinita,
spazio colmo di beatitudine,
spiritual in placido sentore.
Il fiume mormora e ranocchi a gracidare,
fragor di fiori a contornar sponde,
anima giuliva e veritiera,
placido sentir a sguardo intenso e
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Calda, afosa la notte è scesa ormai
quando nel ciel s’affaccia bianca luna,
coi raggi suoi d’argento sopra l’onda
a correr dietro i sogni già sopiti.
E tu che sei costì solo e pensoso
a rimembrare il tempo ormai passato,
non chiuderti nel buio
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Non è rimasto molto
fra noi e la notte
e tutto quello
che ci siamo promessi
è scritto sulla sabbia
in attesa di un vento
troppo freddo
per scrivere amore.
Non è rimasto
che un cuore a battere
desideri e speranze
e forse se avessi
avuto
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 | Come in un sogno ondeggiano le palme
poste al limitar di acque azzurre e calme
le passa il sole con suo caldo raggio
che attraverso i rami sembra un miraggio.
Luccica il mare di tanti piccoli diamanti
dondolano le barche piano, più distanti
un
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336415 poesie trovate. In questa pagina dal n° 3266 al n° 3325.
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