Visitatori in 24 ore: 5’877
444 persone sono online
1 autore online
Lettori online: 443
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 362’576Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: bludragonseeker - Antonella Dadone - Marco Langmann - Egidio Capodiferro - DaddyDago |
_
 |
Maggio 2025 |
|
do |
lu |
ma |
me |
gi |
ve |
sa |
| | | | 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
31 |

eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
|
Duilio Martino
Le 578 poesie di Duilio Martino
|
 | soffocato l'ego
e obnubilata la ragione
come uno stolto
ho seppellito orgoglio ed ambizione…
per inseguire l'astro...
ho dissipato l'ore rimirando volte
di stanze affumicate
dalle deflagrazioni devastanti
di certo in quel che Lei va
leggi

| 

|
|
|
 | *
discreto...
può andare...
che idea insolita...
è un quadro colorato...
per niente male la sostanza...
ma come diavolo parli!
invece di sprecare il fiato annaspando
è meglio darmi addosso e maledirmi
picchiarmi o
leggi

| 

|
|
|
 | V’apparirà insensato e stravagante
Il mio ossessivo intento di scolpire
lapidi fredde - mille amorfe rocce -
sull’irte sponde del modesto fiume
(guardiani d'un fluire irrilevante
inutili pertanto sulle rive).
Ho le pupille pregne del mio
leggi

| 



|
|
|
 | *
forgiata da ragione
la solida corazza a volte
può rivelarsi una terribile prigione
ad ogni età un modello
e per ogni modello un senso...
lucente per chi vuol sembrare duro
spavalderia giovane ti mostra più
leggi

| 

|
|
|
 | Le ricordo le sere quando ingenuo bambino
imploravo la nonna d’allungarmi il calzino
al camino la Sera tutti in cerca d’appigli
reclamavo il più in vista poiché primo dei figli.
Di scoprirne i segreti non s’aveva il permesso
un folletto di notte
leggi

| 


|
|
|
 | m'aggrada il plauso più di quanto crediate
e m'è particolarmente caro
se l'opera proposta
parimenti è sofferta e dura...
taglienti e aguzzi i versi
scorie fuligginose
neri frammenti cumulati
scrostando l'anima sul
leggi

| 

|
|
|
 | Il mio tempo è finito!
(Lo sussurrò mio padre e con affanno).
Non penso sia il peggiore dei malanni
pur senza mai recedere o mollare
giunto ormai alla soglia dei miei anni
dovrò infine comunque rinunciare.
Ascoltami figliuolo! (Sguardo al
leggi

| 


|
|
|
 | gli ipocriti spavaldi
mozzata alla radice l’edera
la estirperanno anche dal tronco
credendo - idioti - che sia lì appiccicata
sui rami astutamente abbarbicata
per assorbire - sanguisuga -
sostanze a scocco...
...qualora necessario
perfino
leggi

| 

|
|
|
 | stalattiti di ghiaccio
aguzzi orpelli tramati
dal respiro invalso dell'inverno
sudano acredine
- distillato del nulla -
sintesi del proprio inferno...
Rilucenti spade
appese a logore grondaie
che gravano sul crine dell'attesa...
-
leggi

| 

|
|
|
 | poche le cose più importanti
d'un gesto semplice e garbato
che cogli ed inatteso
ti spiazza
lasciandoti basito
disarma il gesto e nitido
dissolta l'ansia
ti porge denudato
l'immenso di quell'atto educato
ti inchioda
leggi

| 

|
|
|
 | *
Migrare è quarantena di dolore
perduto in mare giovane l’amore
un mezzo viaggio del figlio ammalato
l'orrido oceano che l'ha ingoiato.
Migrare è sogno d'un attracco in porto
l’atteso “passed” su quel passaporto
un tuffo in
leggi

| 


|
|
|
 | Delizie sotto gli archi ben stipate
le sorbole infilzate
i fichi bruni posti ad ammezzire
l'uvetta in ceste in vimini trecciate
delizie destinate
al verno in cui la terra sta a dormire.
I cachi in paglia e pere maculate
le noci già
leggi

| 

|
|
|
 | non so più quale è cosa più gradita
vibrare eternamente o gongolare?
scorrere dentro le sue vene… vita
o averla solo musa da evocare?
un cruccio logorante troppo acuto
sa di follia l'inconsueto amare
ma colgo nel recondito
leggi

| 

|
|
|
*
i versi più importanti non dovrete cercarli
sui miei appunti consumati dagli anni
nell'ocra di quel diario sgualcito
dall'acre pathos avvizzito...
non scoverete il meglio
frugando nel dolore
nel tratto oscuro
del grafico
leggi

| 
|
|
|
 | *
Riaffiora ancora
sul pentagramma della vita
biscroma sincopata ed inquietante...
inappropriato cade
il tocco xilofonico angosciante
nel bel mezzo dell'enfasi
dell'allegro andante
ed è uno sconcerto
l'acidula nota
che frange il
leggi

| 

|
|
|
 | Sulle ciglia adagiate
bramosia del messaggio
il sorriso s'affaccia tra le labbra
che tremule m'implorano l'assaggio.
Lo sguardo cattura
il palpito del seno ansante
ed in quel pigro declino dell'attesa
dei sensi denudati è alba
leggi

| 


|
|
|
|
Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Duilio Martino.
Indirizzo personale di Duilio Martino: duiliomartino.scrivere.info
 | *
avanti
denigratemi
integralisti sanguinari
lanciatemi le scarpe addosso
bucatemi con tacchi a spillo e stilo
tirando sul bersaglio statico e grosso
apostrofatemi... inchiodatemi se potete
e fingendo come fosse un carnevale
sputatemi
leggi

| 

|
|
|
 | *
mai affidare i propri sogni al poeta
egli non offre il suono della vita
ma soltanto - fuorviante -
d'inferno suo l'eco...
riverberi strozzati
da egocentrismo esasperato
avariato... bieco
poeta non è il faro per guadagnare il
leggi

| 

|
|
|
 | Lo so, cadrò sognando!
Gli arti consumerò grattando faggio
e respirando polvere salmastra...
calafatando e strozzando comenti
sulla vecchia carena della barca.
Occluderò con pece laschi e crepe
del tempo, mille strappi
leggi

| 



|
|
|
 | Passi impervi tra rocce scarruffate,
tratturi arditi, forche millenarie,
selciati come gemme incastonate,
le segnature eterne... leggendarie.
Delle fiere tribù in terre sannite
- uomini miti e impavidi soldati -
l’urlo riecheggia in valli
leggi

| 




|
|
|
 | *
Stella
non beve il sole al calice del giorno
smarrita la rotta
le tenebre han ghermito ogni lucore
infilza istanti
- neri -
come scaglie di carbone
ed esecrando il cielo stellato
li sgrana in notti fosche senza luna.
Nemmeno sa di sushi
leggi

| 

|
|
|
 | *
che brividi quel ghiaccio macinato
in rigide invernate
con l'ansia d'appianare il mio cammino
mai colsi allora acerbo e scanzonato
il debito contratto
gravante su quell'esile figura
trasuda madre il pianto ben celato
dal passo
leggi

| 


|
|
|
 | Novembre sulle alture del vastese
sul silente paese
la densa nebbia cola dal crinale
e offusca le casette ancora accese
con trecce d’oro appese
- orpelli le pannocchie in davanzale.
Le viuzze del mio borgo son scoscese
per lunghi tratti lese
ma
leggi

| 


|
|
|
 | la mia mente proietta gli umori
sul grigio dello schermo dell'anima afflitta
spossata e mai sconfitta
enigmi quelle effigi sfocate
bagliori che squarciata la nebbia e l’oscuro
accorto io catturo
trapassano l'ignifugo telo
e tra fumose tracce
leggi

| 



|
|
|
 | Un
gran
sospiro
è calma
finalmente...
veleggio ancora
tra fiordi dell'anima
sfibrata dalla tempesta
su lacere vele filamenti tenaci
ripescati tra bolle di nivea spuma
pregni degli umori dell'onda quietata.
Saggiatone il tepore
leggi

| 




|
|
|
 | Con occhi vitrei scuri come more
e le pose d'un attore
ti celerò uno sguardo tentennante
le labbra schiuderò a rallentatore
e la maschera migliore
mi cucirò di bieco ed empio amante.
Estrapolando il settimo colore
dal
leggi

| 


|
|
|
 | Pareva fosse imbelle
il mellifluo vermetto abbarbicato
al mio guscio temprato;
gradevole la lingua sulla pelle.
Movenze sexi e belle
vellicando sinuoso e delicato
la scorza ha perforato
ponendo il trono nelle oscure celle.
Lentamente ha
leggi

| 


|
|
|
 | vagando solingo non scorgo futuro
son secchi i gerani sull’antico muro
rarissime l'ombre nei vicoli stretti
un fumo residuo dai bei caminetti
un'esca mortale ch'ha ben funzionato
il chiaro di luna nel pozzo celato
per ombre affamate l'offerta
leggi

| 



|
|
|
 | Il tenebroso velo cali
sui miei anni sudati; combattuti
i vissuti e mossi da ideali
e desideri indomiti son muti.
Affogano in silenzi vellutati
in whisky e in vino
pensieri al nuovo giorno proiettati
ed in cerca di fuoco,
l'uomo spegne in
leggi

| 



|
|
|
 | Non scuoierò dell'anima la scorza
per risciacquarla decantando il fondo
non raschierò dolore e scorie a forza
come se fosse un barilotto immondo.
Perciò non dirmi di celare odori
non sono delle fecce nauseanti
le ceneri
leggi

| 

|
|
|
|
578 poesie trovate. In questa pagina dal n° 481 al n° 510.
|
|