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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Gli ultimi 5 iscritti: MiuMiu - Giovanna Diodato - Ciraforever - Cialtronescon - Daimon |
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Buttare fuori quello che dentro rode
non è certo una delle cose più facili
se uno pensa che la verità
potrebbe fare del male a qualcuno
l’amore per il prossimo
dovrebbe essere sempre in prima linea
anche se dovesse procurare sofferenza
non
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 | Nel tuo respiro trovo la mia pace,
tra le mani il mondo si dischiude,
ogni sguardo dolce mi compiace,
e il cuore mio di te mai si delude.
Sei l’alba chiara dopo lunga notte,
sei voce lieve dentro il pensiero,
con te svaniscono le ore rotte,
e
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 | La luna della notte è la vera regina
All’indomani scompare di prima mattina.
Manifesta diversi modi d’agire,
Amori grandi vuole scoprire.
Gioca in amore diverse partite,
l’inculca nelle nostre vite .
Chiara la luna la notte rischiara
Addolcisce
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 | Volge lo sguardo
al bosco ombroso di querce e castagni
ove la frescura invita al cammino
con gesto semplice
possa un raro ameno testo
annodato al gradevole
profumo di wisteria
color dei pensieri.
Negli occhi fermi dolci distanti
accarezza
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| Senza conoscere
le vostre anime libere,
s’adirarono contro di voi.
Questo amore vegliardo,
disturbante, irriverente.
Ma voi non ve ne curaste.
Il conformismo
è la morte dell’amore.
Spudoratezza e gentilezza
sono la sua vita.
Io, scelgo di
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Nel cuore d’un tempo che lento svaniva,
cantasti, Giacomo, l’anima viva.
Con voce soave e profonda ferita,
cantasti di Silvia, del fiore e la vita.
Dolce fanciulla che il vento accarezza,
simbolo eterno di giovine bellezza.
Ridevi al domani con
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Non è finita
se la notte dice parole
e la luna canta
melodie d’argento
scritte da un temporale
e la pioggia cade
sulla terra nuda
dei dubbi del giorno.
Non è poesia
se non ho scritto nulla
sulla tua pelle
tradendo ferite di seta
e
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Mille e più volte
ho immaginato
il rigoglioso giardino
cornice della tua vigna
ho potuto ascoltare
rapita il racconto
delle tue mani ruvide
dei fichi secchi nelle
rattoppate tasche
tuo pasto frugale.
Hai insegnato che
i giardini più
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spogliati narcisista di un crociato
l’umiltà sorrise alla cenere delle stelle
scegliesti di servire il Figlio dell’uomo nudo
a piedi scalzi cammini tra i rovi del mondo
innamorato della povertà sporca di bellezza
hai benedetto il lupo selvatico
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Un respiro disteso,
flebile come zefiro
posa sul tuo ignudo corpo,
brezza divina che seduce
Scorre come atteso
su d’un animo fiero,
senza mal ritorto
ed al benessere induce
Un alito divino
d’un tempo lontano
di spirito sopraffino
Un alito
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Ricordo quell’adolescenza
meraviglia per occasione
in cui a volte l’incoscienza
creava fugace illusione
è la giornata di un bacio
e il mio ricordo è così
vado con la mente ricucio
e mi ritrovo ancora lì
sugli scalini d’un portone
sulla
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Li tengo al giogo, i sogni miei,
alla lunga catena degli eventi...
non voglio perderli
né dare spago ai loro bisogni
di espandersi, e di credersi veri.
Ogni mattina catturo quelli rimasti
fra le pieghe delle lenzuola,
non vorrei disperderli
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Il cielo è un piatto rovesciato,
di stagno e fuoco, senza fiato.
Il sole incombe, senza ritegno,
un re crudele sul suo regno.
Brucia l’aria sulle strade,
sulle ossa, sulle palpebre sfinite,
e il vento, se c’è, sa di fiamma,
non consola, non
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Uno dietro l’altro tanto da togliere il respiro
più volte sono stati un vero toccasana
una due tre volte neanche più si contano
telepatia idee che si accavallano
onde raggiungere chi nei suoi pensieri
mai tralascia di menzionare
allestendo una
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Stringimi a te
i nostri desideri sono vuoti
stelle che il cielo
ha dimenticato al buio
e se ritornerai
nessuna luna danzerà
nell’opaco velo della sera
mentre le nuvole piangono.
Avvolgiti a me
io conosco le tue ombre
i sorrisi promessi
a
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Pelle di seta, passi sensuali in movente intense che lasciano
il segno, che incantano chi osserva e si lascia andare in pensieri
ancestrali, in un candore innaturale quasi artificiale
Come Narciso forte, pieno di vanità in specchi ove
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 | Sola sulla riva.
Sulla pelle un quieto brivido
e un tepore carezzevole.
Il vento canta un motivo di flauti
Lascia un residuo di grani
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Sull’orlo quieto d’una collina,
dove il cielo si ferma e il tempo cammina,
Escalaplano riposa e respira
come un grembo di pietra che mai si ritira.
Le case, leggere, hanno l’anima stanca,
profumano ancora di cenere bianca.
Ogni vicolo è un filo di
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Un blocco di marmo si scatena all’improvviso
vorresti poter prenderlo al volo
troppo peso ti faresti soltanto del male
perché mai dovresti far vedere l’impossibile
nessuno è cieco capisce benissimo
dove chiunque possa arrivare
inutile
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Quello che accadde non lo posso dire
né a te né al mondo e manco a mia sorella
che come sai porta spesso iella
ma dato i tempi è un caso da riaprire.
Quello che accadde era all’apparire
di un giorno benedetto e questa è bella
in un paese alpestre
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 | Madre, afferra con dolcezza
la mia fragilità nascosta,
e nel silenzio che avvolge il cuore,
guidami tra le spine profumate
del tuo amore.
Sii tu la terra che accoglie e sostiene,
che i mari e i monti si erghino a fermare,
i venti impetuosi di un
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Mi dissuaderai
dal ferire le tue promesse
solo quando la sera
vestirà di velluto il peccato
e tornerai per non andare
dove i tuoi desideri
uccidono l’amore
e gli sguardi lasciati soli
sull’orgoglio delle notti.
Mi perdonerai
per averti
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Nel silenzio, una voce
indica il cammino
dall’alto, sulla croce
un figlio giace, ucciso
dal popolo meschino...
Nel silenzio, quella voce
scuote le coscienze,
per lei non esiste potere
a cui dare spazio
mentre un figlio, inerme
or china il
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Sulla collina che guarda lontano,
riposa Escalaplano, paese umano.
Tra pietre antiche e vento leggero,
canta la terra un canto sincero.
Le Domus de Janas, bocche di pietra,
custodiscono storie, mistero e carezza.
E intorno il mirto, come un
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Capita di soffermarsi su grandi piccolezze
che la vita elargisce e sin qui nulla da dire
se non far crescere la rabbia che vorrebbe installarsi
quando ti rendi conto che hai le mani legate
in ogni campo che tu voglia gestire
soffocando reazioni
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Vorrei poter nuotare
ancora lì
nudo e confuso
dove la sirena chiama
parla
ipnotizza d’amore
Piacevoli carezze
i
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Kevin |
04/07/2025 05:15| 38 |
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Non mi dirai no
e se meriterai la luce
io vivrò nell’ombra
per non sentire
i gemiti del cuore
e i silenzi nascosti
dal cielo in amore
alla fine del gioco.
Non mi negherai
un desiderio morente
e tutto ciò che è stato
muterà col
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Amor mi prese in raggiro,
che il suo strale era sì malfigurato
che d’animo divenni sfigurato
e in veleno divenni in tal stato
Or cerco aggiro,
che al paragone le pene d’Amore
di tal sommi poeti,
che cantarono all’ore l’amate perdute,
tal
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Ricamata
nelle profondità oscure della Terra
Ascolto,
l’immensità della Vita
nel Silenzio,
melodie
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 | In ogni mio respiro
ti sentirò pulsare ...
nell’Amore che vince la morte
e non potrà finire.
Tra la luce d’un nuovo mattino
di gioia che eterna
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Non mi sono più amiche le parole
che sbocciavano in fiore a primavera,
riscaldate dai palpiti del sole
o migranti nei tramonti della sera.
Fanciulle esperte in danze e capriole
con l’ondeggiante veste più leggera,
libere e dolci, ornate,
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il sorriso dei poeti vive delle stelle
ai confini del foglio soffia il vento dell’aurora
ho accolto il dolore amarezza santa della pietà
sento il tremito della debolezza parlare il silenzio vuoto della felicità
il pianto dell’insieme dei poeti messo a
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Sono partita nel silenzio,
senza valigie,
senza nemmeno sapere cosa stessi lasciando.
C’erano solo troppe domande,
e una stanchezza antica
che non aveva ancora imparato a parlare.
Mi sono guardata dentro
come si guarda un cielo senza
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La notte chiusa in un respiro
i tuoi occhi tra le dita
musica solo per me
un carillon di sguardi
vivere diventa ascoltare
una stella la promessa
il cielo una degna cornice
un’alba chiama
fantasia di emozioni
si siedono al tuo posto
ti scopro
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Quel posticino che nel cuore sembra un soffietto
risplende in maniera convulsiva
dedicando se stesso a quella causa
che si fa ogni volta più intraprendente
suscitando un tale modo di comportarsi
fremendo ogniqualvolta che il battito si fa
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 | Alle porte di un dolce
cantico
stanno parole da afferrare
che dimorano nel per sempre
in questo perdurare.
Il vagare porge
la nativa resiglienza.
Colore di una fotografia
immagini fremiti
carezze. Alle porte di un dolce
cantico
accanto al tuo
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La stretta del corpo
sarebbe stata meno lieve
delle ferite inferte
da un altro cielo
in attesa di morire
e per troppe volte
avevo sperato di finire
ai piedi del cuore
dove nessuno avrebbe
potuto piangere vergogne.
La verga scagliata
come
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Mare sì tu
viento songo io
‘ncopp’a sta terra
sciorta e vulio
ca saglie e scenne
c’accatta e venne
‘nfaccia a stu sole
senza parole
senza na penna
sciascia e zitella
ca cerca rogna
ca è lazzarella
senza nu se
nu ma e nu embé
pecché stu
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Vi cerco fra le pagine
di uno scritto
nella voce del vento
che al mattino
sussurra parole dolci
e animati rimproveri,
ma soprattutto nei riflessi
di un’anima che s’incupisce
ogni volta che il buio
rasenta il cuor suo.
Vi cerco nei passi
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tuona delicatamente la fontana dagli spruzzi acidi
il giardino degli dei fiorisce della collana di un tulipano
o fantasia che schizzi del volo perpendicolare delle aquile regine
urlo d’un orrore celeste di stelle
vuoto di felicità arringato dal
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Col caldo avanti tutta
compatti nella sua rotta
emerge la canicola
ove il sudore cola
l’alta pressione incombe
le case son catacombe
trovi un po’ di frescura
tra le tue amate mura
ma il caldo non inganna
come un leone azzanna
fuggire
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Aspetto te tra l’oro e il rosso del cielo,
quando il sole si veste di seta e fuoco
e il cuore mio, come vela in mare quieto
si tende al soffio dolce del tuo sguardo.
I tuoi occhi, stelle che sanno leggermi,
che sfiorano l’anima come carezza
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 | Sai cogliere l’attimo della vita,
quell’istante prezioso che sfugge
come un soffio, e con le parole dell’anima
lo catturi, come un pittore con i colori
più veri e intensi.
Lo scrivi con la delicatezza di una fiamma,
che brilla nel cuore e
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| Solo silenzio in un dì
che vorrebbe poter premere pulsanti all’infinito
onde ritrovare il vero senso della vita
battendo il passo con vigore
al fine di creare un inno
nel quale abbuffarsi di emozioni
che sino ad oggi hanno vissuto
con quel fare
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 | L’estate è calda, persino bollente,
E non si respira quasi per niente,
Si sente un calore che mal si sopporta
Tanto che, entrando in casa, chiudo la porta.
A momenti manca persino il respiro
Tanto da chiedermi se son ancor vivo.
Esco di casa per
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Il cuore
questo muscolo perfetto
batte con tanta precisione
da sembrare un matematico, ma
com’è che all’improvviso
sussulta, mi trafigge
con lunga lama così sottile e penetrante
da togliermi il respiro?
Lui
il matematico
così intrepido
così
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Pensieri inibiti
nel moto delle mie sensazioni
e l’afflato si intorpidisce
nei flutti increspati del mare.
Scivolano indifesi
gli atomi dei granelli di sabbia
nei vapori delle acque fluenti,
nel ritmo della risacca.
Tutto in me decede e
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soffia il vento dell’aurora
davanti al tremito della paura scrivo parole orlate di lacrime
atto consunto di stelle nello stomaco del dolore
bagnata la vergine delicata di nuvole nel mondo dei versi
intensa poesia comma di una resistenza spezzata di
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Bambina vivace
piena di brio,
sana e normale
agli occhi di Dio,
poi l’imprevisto,
il fatto inatteso,
un caso che lascia
col fiato sospeso
Meningi infettate,
male infestante,
si sparge veloce,
in modo straziante,
dall’esile tronco
l’ardua
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Ombra lunga si proietta
illusione di grandezza.
È folle desiderio
sottrarre al sole
l’embrione del tramonto
per apparire più grandi
seppur di modesta statura.
Mentre l’ombra è lunga e distesa
la luce sembra già venir meno
successo e potere,
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Tra noi due, la mia dignità
Immensa pietra lavica
pulsa come una vena
In attesa di un rasoio.
Respiro, lontana dal tuo viso.
Ho sfumature di luce
che sempre più deboli
abbracciano illusioni.
Il tuo volto è contratto
la mia fame è d’aria
e tu
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Tra la polvere antica dei mattoni
nella soffitta della vecchia casa,
impolverati una coppia di scarponi
un cappello, una cesta consumata.
Sono ricordi di vite passate
che rimandano a immagini lontane,
dal silenzio dei tetti ritornate
stanche
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Vorrei arredare quella parte di me
ancora sguarnita e rimasta vuota...
però desidero farlo
con la compostezza della ragione,
quel sentimento che mi rende
ancora libero ai miei occhi.
Ho compreso nel tempo
quali siano le mie mancanze
e gli
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Musa mi sei
come un temporale
avanzato
sul sentiero mio,
che sale, che scende
nella mano gonfia
delle stagioni,
che mi danno la vita,
hai il letto
sempre là
sul tramonto più bello,
mentre il tuo sorriso
è un sì, steso sul largo
della luce
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Ti aspetto dove il cielo arrossisce
tra le ciglia del sole che scivola piano,
nel silenzio che danza tra luce e respiro
con il cuore vestito di sogno e speranza.
I tuoi occhi, due stelle di luce profonda
mi guardano come fossi universo,
in quello
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Implorando a perdifiato di rimanere con i piedi per terra
non sempre è indice di buona volontà
visto che dietro potrebbe nascondersi egoismo
quel frutto non certo gradito
pronto a sorreggersi con il proprio io
prendendo la palla al balzo
onde
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 | E mentre le mie mani sfiorano
i tuoi capelli soffici,
profumano di fiori nascosti
tra le pieghe del tempo,
il mio sguardo si perde
nel caldo abbraccio dei tuoi occhi,
e il cuore si accende di un brivido antico,
resonante come il sussurro del
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Forse ti libererò
dalle tue promesse
e se sarai nuvola
io sarò il tuo vento
che ti soffia via
per non ritrovarti
che in un tramonto
alla morte del giorno.
Forse ti legherò
più stretta alle ombre
per sentirti tremare
in una dolce
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 | Qui tutto è cambiato
da quando non ci sei ...
il tempo s’è fermato
per riviverti nei ricordi miei.
Potrò mai colmar l’assenza
d’un vuoto senza fine
trascendendo tua essenza
con Dio Padre affine?
In ogni alito di vento
ti sentirò carezza
ed un
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È l’immagine del silenzio,
una statua del fragore delle onde,
una linea, una strada che rincorre un binario.
È la voce sottovoce del cielo
e solo chi non ha un tetto
la ode dai sottopassi d’inverno
e dai vicoli d’estate.
Solo chi dice che è un
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336232 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 60.
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