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♦ Graziano Ferrero | |
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 | Ho chiuso fuori da quella porta,
dove gli anni, come tempesta,
l’hanno resa debole, ma
solida come una roccia.
Mai più hai fatto entrare
quella dolce melodia di parole,
due magiche sillabe:
"Ti amo"
Oggi, mentre il passato
si porta via la
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Quando ti sveglierai
sarà come morire
e poi rinascere
con il buio come sudario
e non sarà la luce
a salvare la tua anima
ma il respiro
lento come un volo
di falena bruciata.
Quando tremerai
sarai sola con il battito
di un cuore
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Enfiare le budella
con le parole al vento
amore non ti sento
mi strizzi le cervella
con arte e compassione
soffiando a ben ragione
ricolmi l’apparato
e se non l’hai imparato
rinnovo la questione
e dato che è concesso
cazzar gli
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Tutte quelle cosine aspettano un sorriso
è tanto che non ti fai viva
sanno bene cosa bolle in pentola
lascia andare per la sua strada quanto fa del male
immergiti in ciò che rende felice
non lasciarti catturare da verbi che ritornano
mulinello
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Carico di ombre oscure
e salutar dai finestrini d’un treno,
chiaro scuri e sapor d’amaranto.
Luci a divenir distanti
ombre a prender forme.
Treno direzione cuore,
ragione a scender in un’altra stazione,
treno locale e cuor ed anima
a salutar
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sorgi, stella del mio silenzio
sei il tormento autentico del creato
sveglio l’aurora fredda della passione della terra
cerca la felicità nei cassetti disordinati della serra
gelo consunto dell’usignolo della mia cetra
volgi il disegno maledetto
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 | Immaginai pensiero il giorno
rinchiuso al mare di un alto monte
soleggiato di freddo ritorno
in attesa della notte.
Scivolava lenta la luce
tra le pieghe del silenzio,
dove l’anima, ignara,
tendeva l’orecchio all’eco
di un sogno smarrito.
La
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Ti cerco nel filo dei sogni
che scende dal cielo ogni sera,
tra veli di luce e parole
che il cuore ricama leggera.
Ti incontro in giardini sospesi
che sbocciano dentro al pensiero,
tra lune che danzano mute
e un tempo che non ha
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E’ il cioccolato fondente
col pistacchio e l’albicocco
un gusto coppa sorprendente
aggiungendo anche il cocco
sono papille gustative
del
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Di quei respiri
non è rimasta
che una traccia di sale
lacrime che il tempo
ha dimenticato
ma il cui solco
è rimasto fra le ciglia
e le gote impaurite.
Di quelle carezze
non è rimasto
che il ricordo dell’ombra
il buio gelido
divenuto
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Nelle notti d’estate, il cielo antico
si tingeva di zaffiro profondo,
e le stelle, come umili frutti d’ambra,
pendevano dal vuoto dell’eterno.
Una fenice appariva nel silenzio,
con ali simili a specchi d’aurora,
e un’armonia che odorava
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Mi guardano decisi
a scalfire il mio sguardo,
li sento penetrarmi dentro
come fossero aculei infuocati
qui, sul cuore e nell’anima
non riesco, proprio non riesco
a sostenere lo sguardo,
e le viscere mie adesso
sono in subbuglio,
tanto è il
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crea il silenzio linguaggio incensato di Dio
tu che nella povera traduzione delle parole confidi nel mio io
si compia in me il disegno miracoloso della tua pietà
nudo vestito della tua sobrietà
nell’ombra della sera ho scelto di essere servo dei
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Ti cerco nei margini stanchi
di notti che sfumano piano,
dove il sonno si fa promessa
e l’assenza mi prende la mano.
Ti sfioro nel vuoto dei gesti,
tra le pieghe di un tempo mancato,
sei voce che trema nel vento,
sei il nome che non ho
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Favolosi giochi del pensiero
ristrutturati in maniera semplice ed inconsueta
si snodano con tutta la loro potenza
creando un vortice dove venire risucchiati
è il minimo che possa accadere
nel lasciarsi invadere da emozioni che un tempo
hanno avuto
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Quando ti sveglierai
avrai già dimenticato
le notte e le sue voglie
e la danza della luce
sarà per te una corda
che stringe i tuoi polsi
come un giuramento
marchiato sulla pelle.
Quando mi vedrai
pronuncerai parole morte
e nessuna ombra
ti
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Vola il tempo nei suoi spazi
tra solstizi ed equinozi
ormai fragile esperienza
una battaglia di pazienza
siamo stati tutti bambini
eravamo anche vicini
ma il destino nostro fato
c’ha purtroppo allontanato
nei ricordi poveri
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Ad Auschwitz sotto la neve,
il fumo acre di carne
innocente bruciata nei
forni saliva lento,
portando ceneri
e atrocità nel vento.
Ricorderò ogni anno la Shoah
con le lacrime agli occhi,
gli innocenti morti,
i bambini marchiati,
gli
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Finisce la festa
quella del corpo,
mentre alta lassù
vestita di luce
si abbassa fino a me
quella dello spirito,
è accompagnata
da mille stelle
che profumano di infinito.
Sento vicino a me
i miei avi, i miei maestri,
mi lascio andare
su
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Bussò alla mia finestra
l’aurora.
,
—disse:
Alzati, cuore mio!
.
E io, felice, saltai
con i trilli della paraulata
che, nel calore del sole nascente,
rendeva omaggio.
.
LEVÁNTATE CORAZÓN MÍO!
.
Llamó a mi ventana
la aurora.
.
-
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cerca il dolore atroce delle bombe
silenzio di un tormento infuso nelle gambe
il mio verso fa arrendere la ferocia di una guerra
pace stillante di una cetra che suona su tutta la terra
dona pietà ai cadaveri martoriati dal silenzio
poesia che respiri
leggi

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Ti ho aspettato in silenzio
tra i vetri appannati del cuore,
come pioggia d’inverno
che cade ma non fa rumore.
Ti ho aspettato in silenzio
nelle pieghe di un sogno smarrito,
come un fiore sospeso nel vento,
come il passo di un tempo
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Nei tuoi occhi vedo il mare
il mio cuore spumeggiare
tra le onde del mattino
che più anelano alla sponda
dove il tempo si misura
con la trepida paura
di quest’acqua mai sondata
al versarsi condannata
con l’andare e col venire
tra il passato ed il
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Tanti ne sono passati
rivivi tutto nei minimi particolari
quando alle prime ore del giorno
con gli occhi ancora socchiusi
ti sembrava di sognare
una vita ormai oseresti dire
infiniti gli attimi vissuti in compagnia e no
niente che possa
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Amami, amore,
non avere paura.
Adulta piccola e fragile, io,
e le lacrime un arte,
arte che non ti piace.
Ma
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 | Amo quello che ogni giorno
viene rubato, un attimo
scosso dal vento, e poi ritrovato,
con gocciole di gioia
che scorrono come ruscelli
a primavera.
Adoro la libertà che danza
in compagnia del sole
del mattino, la speranza che brilla
negli
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| La luna ha i suoi sentieri
sul colle dei miei giochi, là
di tanto in tanto, lei
si fermava un po’
poi, riprendeva
lentamente
il suo cammino.
In me cresceva un pensiero
figlio dell’infinito,
mi sentivo in un mare
con alte onde
che
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Immagini nuove o riviste
nella memoria del cervello.
Pietre di borgo, immagini illusioniste
incarnate su tela o su acquerello.
Immagini riviste come tante
in anni di storia e di cultura
scolpita ed apprezzata nell’atlante
d’un’arte antica che
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L’unica volta
sarà anche l’ultima
e serpenti danzeranno
sul filo della pelle
banchettando
su un dolore fragile
fatto per stillare
le lacrime
perla dopo perla.
La prima volta
sarà una fiamma gelida
che penetra
il cuore su un filo
di
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 | Incedo lento
un po’ come nella vita
sussurrato dal vento
con fede infinita!
Rievocando emozioni
pian piano in salita ...
eludendo condizioni
verso varco d’uscita?
L’eco riecheggia
melodia arcana ...
l’estro festeggia
mia vena
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| mi guardo nello specchio urticante dei pensieri
nel silenzio parla la verità insabbiata dei bicchieri
cura il tormento semplice della paura
ruota il tramonto acceso della sciara
a volte ho paura di accendere l’autenticità del cuore
trema lo specchio
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Astio e falsità e torpore
germogliano nella triste coscienza
e macinano violenza
per chi ha arido il cuore.
Lo spirito del mondo grida Pace
e l’umano impulso chiede Amore.
Vulnerabile è l’amore del mondo
si baratta facilmente,
si affanna e
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Soffia il vento dal mare
è libertà che si rifugia
dove ogni cosa è costrizione
e ogni giorno così uguale,
si mischia coll’odore di morte
in quel sapido vento
che alza la sabbia come fosse
polvere di un tempo remoto.
Va l’oppresso in
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Un caso solo per caso
si è aperto quello sportello
dove dentro tutto era custodito con amore
passaggi su passaggi hanno dovuto arrendersi
batticuore gestiva la situazione
con calma domani sapendo cosa aspetti
dovrai riprovare senza
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Nel grembo del silenzio nasce un canto,
che accarezza le ombre e dà respiro,
stringe le mani al cuore più distante,
e scioglie il pianto in dolce sospiro.
Non chiede patria, nome, né colore,
la musica, sorella universale,
dà voce a chi non sa
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Sai già cosa fare
troverai un’ombra
che non vuole morire
e passa tutto il tempo
a sussurrare dolore
per essere viva
e non tremare più
al cospetto del giorno.
Sai già dove colpire
al cuore o dove il legno
troverà la pelle
più fragile dei
leggi

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A volte mi chiedo: Perché il dolore?
E allora...
Allora resto in silenzio, interpretando quei silenzi
che dicono di più, perché sento di più,
perché il mio cuore è sinonimo di sofferenza,
di silenzio, di questa solitudine che mi circonda,
che mi
leggi

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 | Ti saluto sorella poesia,
grazie della tua compagnia.
Abbiamo scritto sull’amore,
le gioie e il dolore,
sulla vita e la morte
la buona e la cattiva sorte.
Abbiam bussato a tante porte,
quasi tutti ci hanno aperto,
io con te e loro mi
leggi

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| Tramontano i miei fiori
nei calici d’orati,
sono stati i miei pensieri,
per pochi giorni
mi hanno dato
l’ardito amore mio per Dio,
ora, che povero mi sento
cerco di farmi bocciolo,
come mi hanno insegnato
loro, a farmi bellezza
pure io, per
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E corre fluttuando lievemente
quel fiume nelle vene,
gioie, dolori e riflessioni,
corre fluendo girovago e prepotente,
amor, paura e furia,
ad aggirar vene e passar al cuore.
Amorevolmente intonar amor nel mondo.
Corre, correndo nelle
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sono partito dalla mia Itaca quando ero ragazzo
i miei Lestrigoni e i Ciclopi avevano la forza del pazzo
sono entrato nella confusione dell’adolescenza nel mare
la mia bontà perdeva la cura del silenzio di dispensare
quante sirene ho ascoltato legato
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Mi chiederai dove si va
a nascondere
la luna nelle ore del giorno
e dove il sole va
dopo che tramonta
o dove vanno a dormire i pesci
nella notte profonda
e se l’anima prova su di sé
tutti dolori ancor prima
di viverli assieme
mi chiederai se
leggi

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Dove sta Dio, se il cielo si fa nero,
se l’uomo cade in silenzioso grido,
se il pianto è un fiume, cieco e senza argine
e il cuore è un vetro infranto senza nido?
Dove sta Dio, se il mondo arde e muore,
tra bombe, sangue, culle vuote e croci,
se
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Sentire il richiamo della vita e lasciarselo scappare
non indica niente di buono
valutando con spudoratezza espressione
lungi dal sentire veramente
perché insita d’insicurezza e problematiche
non sempre comprese
punti per i quali farsi in
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 | Nel fiato spento
la pietra
non cade,
ricorda.
Un battito cieco
scrive
sulla
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Guardale soffrire
non fare mai nulla
per il loro dolore
guarda le lacrime
confondersi piano
col piacere che arriva
goccia a goccia
sul filo di una lama.
Guardale pregare
una sottile linea nera
tesa fra il buio
e le tenebre percosse
da
leggi

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L’ammore ca m’haie dato
è ammore mazzecato
ammore fatto ‘e pressa
‘nciaruso e taccagnuso
ca è stato comme è stato
c’ ‘a grogna ‘e chi è futtuto
c’ ‘a freve ‘e chi ha perduto
tra ciento e ciento mane
cusuto chianu chiano.
L’ammore ca m’haie
leggi

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 | Tempo sfugge via
ma l’eterno resta ...
si dissolve l’apatia
allorché lo spirito desta!
Vieni accanto a me
a piedi nudi sull’arcobaleno
spoglia d’ogni ansia giacché
sarà sempre sereno.
Porta sol sentimento
mentre andremo a passo lento
sussurrati
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| La terra mi schiaccia
e mi solleva, mi sembra
mia madre, quando
impastava il pane,
gli alberi tutti
mi cantano la serenata,
anche di giorno,
le sorgenti dell’acqua
le amo tutte, le vivo,
i miei amici, sono i colli
uniti alle molte
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| oh me oh vita
domande sfinite di un acerbo tramonto
albero sradicato di un silenzio tonto
brucia l’amore nel sogno sudato di promesse
cristallo d’un fiore che insegna volteggi di carcasse
sentimento d’un arcobaleno che vibra quadri infedeli
lava che
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Quando Ti ri- trovai
Tesoro
dentro al cuore
la Luce accese un lampo
negli occhi del mio sguardo
Perla,
riflessa nel sorriso dell’anima
diventasTi la
Gioia,
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Chi ha spento il lume acceso nella sera?
Chi ha tolto il nome al cielo e al perdono?
Le stelle piangono in preghiera muta,
sotto la cenere del nostro suono.
Una bambola giace tra le spine,
la madre annoda il buio alle lenzuola.
Un fiore chiuso
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Momenti ai quali sarebbe bene dare un calcio
quando pensieri si soffermano su di un passato lontano
irriconoscibile quanto ne esce
benché un’altra volta
forse due o più stretta in una morsa
ti lasciavi trasportare in considerazioni oggi
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Note sul pentagramma sempre uguali,
toccate da possenti e irsute mani,
producon suoni allucinanti e gravi
che l’armonia deturpano del canto.
E l’assordante suono di sirene
che da mane a sera e poi la notte tutta
si sente in ogni dove e senza
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A Gaza
sono finite le parole
anche quelle dei bambini.
E facendo finta
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Ora non parlare
non sai nulla
di queste ombre antiche
ma ti sfiorerò la pelle
e le lune racconteranno
di altre sfere
che vagano nel cielo
come stelle morte.
Ora non tremare
il cuore sa
che il nostro respiro
è uno solo
e il profumo del
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Rasento con i miei passi
quelli del Redentore,
rivivo quel tempo
di una tarda primavera
che mi accoglieva là,
dove il Gesù insegnava
a l’omo la retta via.
Una gioia immensa
mi accompagnava
e vedevo su quei colli
un domani luminoso.
Ora, rasento
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cura la lacrima vissuta di stelle
suono lo scacco verso le elle
in silenzio canta la nuvola nel grembo di una nota
brucio il foglio scarabocchiato di segni
dita affusolate su un violino sfinito di sogni
musicalità di un bacio appassionato del
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Un tempo ero un piccolo bimbo
e dietro le spalle di mia madre
stavo, anche quando andando
al mercato ciò che pareva
un tuono ci uccise,
eppure quel giorno non pioveva...
Un tempo ero un bambino
e come altri come me
andavo a scuola,
finché
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E’ mattino al bar col cappuccino
un coro di voci così vicino
stringe il silenzio di una notte
anche i passeri vanno a frotte
tra le briciole in scarsa dispensa
beccano tra loro la parca mensa
cielo sereno la mente pensa
al nuovo giorno come
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336091 poesie trovate. In questa pagina dal n° 101 al n° 160.
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